Vaccino Covid, Abrignani (Cts): "Terza dose ai più bisognosi, poi a tutti"

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Lo ha riferito Sergio Abrignani, immunologo dell'Università di Milano e membro del Comitato tecnico scientifico. Se stia arrivando una nuova ondata ancora non è chiaro ma “qualunque cosa accada quest’inverno, è più rassicurante affrontarla con l′85% di vaccinati”, ha aggiunto

La copertura vaccinale con tre dosi di vaccino anti-Covid "probabilmente" serve "e non c'è nulla di strano. La maggior parte dei vaccini che conosciamo prevede tre dosi. Adesso è giusto dare la precedenza a chi ha più bisogno, poi l'ulteriore richiamo potrà essere esteso a tutti". A dirlo, in un'intervista a Repubblica, è stato Sergio Abrignani, immunologo dell'università di Milano e membro del Comitato tecnico scientifico. (COVID: LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA - VACCINO COVID: DATI E GRAFICI SULLE SOMMINISTRAZIONI IN ITALIA, REGIONE PER REGIONE)

L'importanza della vaccinazione anti-Covid

Se stia arrivando una nuova ondata ancora non è chiaro ma “qualunque cosa accada quest’inverno, è più rassicurante affrontarla con l′85% di vaccinati”, ha sottolineato l'immunologo, ribadendo l'importanza della vaccinazione anti-Covid.  
"Proietterei un grafico su tutti gli schermi, poi voglio vedere chi dice di no al vaccino - ha aggiunto -. A gennaio la Gran Bretagna aveva pochi immunizzati, 50mila contagi al giorno e una media di 1.500 morti. Oggi, con tre quarti di cittadini vaccinati, ha sempre 50mila casi, ma una media di 150 morti. Sono sempre troppi. Ma questo dimostra che i vaccini salvano 1.350 vite umane al giorno solo in Gran Bretagna. Vuol dire evitare un 11 settembre ogni due giorni".

"Se arriviamo a 90% vaccinati entro anno risultato stellare"

Commentando l'andamento della campagna di vaccinazione nazionale anti-Covid, Abrignani ha poi sottolineato che in Italia, nonostante un rallentamento nella somministrazione delle dosi, "stiamo arrivando a 47 milioni di italiani" vaccinati.
"L'85% di vaccinati senza obbligo sono un dato straordinario. Se, come spero, arriveremo al 90% entro l'anno, sarebbe un risultato stellare ed è possibile che presto arrivi l'autorizzazione anche per i bambini. Gli Usa hanno iniziato a rallentare già al 50%. Dei 6-7 milioni di persone che mancano da noi, la maggior parte può essere convinta", ha concluso l'immunologo.

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