Il dato, riguardante nello specifico le persone over 50, è stato sottolineato in un lavoro di ricerca che ha coinvolto circa 22 milioni di persone in Francia, condotto dagli esperti di Epi-Phare, struttura che gestisce e coordina studi di farmacoepidemiologia. “Questo significa che le persone vaccinate hanno un rischio 9 volte inferiore di essere ricoverate o di morire di Covid rispetto alle persone non vaccinate”, ha commentato l'epidemiologo Mahmoud Zureik, direttore di Epi-Phare
La vaccinazione contro il Covid-19 riduce del 90% il rischio di ricovero e di morte nelle persone sopra i 50 anni e sembra efficace anche contro la variante Delta. A sottolinearlo è stato uno studio, condotto dai ricercatori di Epi-Phare, struttura francese che gestisce e coordina ricerche di farmacoepidemiologia. “Questo significa che le persone vaccinate hanno un rischio 9 volte inferiore di essere ricoverate o di morire di Covid rispetto alle persone non vaccinate”, ha commentato l'epidemiologo Mahmoud Zureik, direttore di Epi-Phare. Per arrivare a questa conclusione, gli studiosi hanno confrontato i dati di 11 milioni di persone francesi, vaccinate, di età superiore ai 50 anni con quelli di 11 milioni di persone non vaccinate nella stessa fascia di età, in un periodo che è andato dal 27 dicembre 2020, data di inizio della vaccinazione nel Paese, al 20 luglio scorso.
I dati emersi nello studio
Dal 14esimo giorno dopo l'iniezione della seconda dose, dunque, i ricercatori hanno osservato “una riduzione del rischio di ricovero superiore al 90%”, negli over 50. Questo dato, hanno segnalato gli studiosi francesi, vale per i vaccini di Pfizer e BioNtech, per quelli di Moderna e AstraZeneca mentre il quarto autorizzato in Francia, quello di Janssen, è stato utilizzato in proporzioni minori e quindi non è incluso nello studio. “Questa riduzione è dello stesso ordine di grandezza rispetto a quella legata al rischio di morte durante il ricovero per Covid-19”, hanno riferito gli esperti di Epi-Phare. E, hanno aggiunto, questa efficacia nelle forme gravi della malattia "non sembra diminuire fino al quinto mese” dall'inoculazione, ma questo non significa che la protezione non sia efficace anche dopo il quinto mese.
L’efficacia contro la variante Delta
Gli stessi esperti, poi, hanno lavorato anche sul fronte della variante Delta, per identificare l'impatto della mutazione del virus, ormai dominante anche nel Paese transalpino. In quest’ottica i ricercatori hanno stimato, nello specifico, la riduzione del rischio di ricovero nel periodo in cui si è diffusa in Francia, a partire dal 20 giugno, quindi un mese prima della fine dello studio. E sono emersi risultati paragonabili ai periodi precedenti, ovvero un'efficienza dei vaccini anti-Covid pari all'84% negli over 75 e del 92% nelle persone che fanno parte della fascia 50-74 anni. Si tratta, proprio per quanto riguarda la variante Delta, di “elementi iniziali”, anche perchè il periodo preso in esame risulta “molto breve per valutare il reale impatto della vaccinazione su questa variante”, hanno precisato i ricercatori, che stanno proseguendo il loro studio per saperne di più.