La decisione del presidente americano fa parte di un nuovo piano nazionale per contrastare la diffusione della variante Delta del virus e per rafforzare la campagna nazionale sui vaccini. Biden, infatti, ha annunciato nelle scorse ore di aver firmato un ordine esecutivo per rendere obbligatorio il vaccino anti-Covid per i dipendenti federali e per chi fa affari col governo, senza l'alternativa di sottoporsi regolarmente al tampone
Un summit globale per rispondere ancora più adeguatamente alla crisi Covid e un nuovo piano nazionale per rafforzare la campagna sui vaccini, rendendoli obbligatori per tutti i dipendenti federali. Sono questi i due obiettivi della strategia di Joe Biden e i punti cardine del suo recente intervento alla Casa Bianca per combattere una pandemia che sta preoccupando non solo gli Usa ma anche altri Paesi del mondo, soprattutto a causa della diffusione della variante Delta. Mentre già si teme per quella Mu.
L’ordine esecutivo
Il presidente americano Joe Biden, infatti, ha annunciato nelle scorse ore di aver firmato un ordine esecutivo per rendere obbligatorio il vaccino per i dipendenti federali e per chi fa affari col governo, senza l'alternativa di sottoporsi regolarmente al tampone. Lo riporta, tra gli altri, anche il “New York Times”. “Siamo stati pazienti”, ha detto Biden rivolgendosi a coloro che rifiutano di essere vaccinati. “Ma la nostra pazienza si sta esaurendo. E il rifiuto al vaccino è costato a tutti noi”, ha sottolineato. Nell’ambito di queste decisioni, il presidente ha riferito inoltre che il dipartimento del lavoro chiederà alle aziende private con oltre 100 dipendenti di rendere obbligatorio il vaccino o il test per i propri lavoratori.
Settancinque giorni per vaccinarsi
“Gli impiegati federali avranno 75 giorni per vaccinarsi. Se si rifiutano di ricevere il vaccino saranno sottoposti a un procedimento disciplinare”, ha poi confermato la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki rispondendo alle domande dei giornalisti sul nuovo piano anti-Covid formulato dal presidente Biden. Saranno previste, comunque, alcune eccezioni per motivi religiosi o per questioni legate alla disabilità. L'obbligo, è stato sottolineato, riguarderà tutti i dipendenti della branca esecutiva, compresa la Casa Bianca e tutte le agenzie federali, una forza lavoro che supera i 4 milioni di persone. Lo stesso discorso varrà per i cosiddetti “contractor”, ovvero quella categoria di lavoratori che fanno affari col governo. Niente obbligo, infine, per chi lavora per il Congresso o per il sistema giudiziario federale.
Un summit per rispondere all’emergenza sanitaria mondiale
L’altro fronte caldo, come detto, è quello di un summit per rispondere all’emergenza sanitaria globale. L'amministrazione americana, infatti, vuole organizzare il vertice internazionale durante l'Assemblea Generale dell'Onu, in programma per la settima dal 20 settembre. La Casa Bianca ha già notificato la sua intenzione ad alcuni Paesi, anche se non ha ancora spedito gli inviti formali. Obiettivo principale è quello di coordinare in maniera migliore possibile la lotta al virus a livello mondiale, ad esempio migliorando la produzione e la distribuzione dei vaccini nei Paesi meno sviluppati, rafforzando le forniture di ossigeno ai Paesi che ne hanno bisogno o ancora vagliando la possibilità di una cooperazione sulla ricerca contro il coronavirus.