Vaccino Covid, in Usa terza dose per immunodepressi. Israele estende richiamo a over 50

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La Fda americana ha confermato il via libera alla terza dose di vaccino Pfizer o Moderna per tutti i soggetti “immunocompromessi”, in particolare, per chi ha ricevuto “un trapianto di organi o per coloro a cui è stata diagnosticata una condizione che si ritiene abbia un livello equivalente di immunocompromissione”. L’indicazione, al momento, non riguarda gli altri soggetti non fragili ma è una possibilità che gli esperti valuteranno in futuro. In Israele, terza dose disponibile anche per gli over 50

“La Food and Drug Administration statunitense ha modificato le autorizzazioni legate all'uso di emergenza sia per il vaccino Pfizer-BioNTech sia per il vaccino Moderna per consentire una dose aggiuntiva in alcuni individui immunocompromessi, in particolare, chi ha ricevuto un trapianto di organi o coloro a cui è stata diagnosticata una condizione che si ritiene abbia un livello equivalente di immunocompromissione”. Questo l’inizio del comunicato ufficiale con cui la Fda statunitense ha dato il via libera alla terza dose di vaccino anti Covid alle persone che hanno un sistema immunitario debole, anche per proteggerle dalla diffusione della variante Delta. La decisione, tra chi ha subìto trapianti o è malato di cancro, riguarda milioni di cittadini americani. E intanto, dopo aver coinvolto gli over 60, Israele ha deciso di allargare la possibilità della terza dose anche agli over 50.

La decisione della Fda americana

Gli esperti dei Centers for Disease Control and Prevention’s Advisory Committee on Immunization Practices si incontreranno nella giornata di oggi per discutere ulteriori raccomandazioni cliniche relative agli individui immunocompromessi, si legge ancora nella nota della Fda. Con una precisazione: la scelta della terza dose “non si applica alle persone che non sono immunocompromesse”. “Il Paese è entrato nell'ennesima ondata della pandemia di Covid-19 e la Fda è particolarmente consapevole del fatto che le persone immunocompromesse sono particolarmente a rischio di malattie gravi”, ha spiegato il commissario ad interim della Fda, Janet Woodcock. “Dopo un'approfondita revisione dei dati disponibili, la Fda ha stabilito che questo piccolo gruppo vulnerabile di persone può beneficiare di una terza dose dei vaccini Pfizer-BioNTech o Moderna", ha confermato. “La decisione consente ai medici di aumentare l'immunità in alcuni individui immunocompromessi che necessitano di una protezione aggiuntiva da Covid-19. Come abbiamo affermato in precedenza, i cittadini che sono completamente vaccinati sono adeguatamente protetti e non hanno bisogno di una dose aggiuntiva di vaccino, in questo momento”, ha aggiunto. La Fda, ha detto ancora Woodcock, resta comunque “attivamente impegnata in un processo rigoroso e basato sulla scienza per valutare se in futuro potrebbe essere necessaria una dose aggiuntiva”, anche per questa parte di popolazione.

L’appello del premier israeliano

In Israele, come detto, c’è stata l’apertura della terza dose agli over 50, dopo che da inizio agosto il Paese aveva incluso gli over 60 nella somministrazione della stessa agli over 60. ll premier israeliano Naftali Bennett ha deciso, così, di dare un impulso ulteriore alla lotta contro quella che definisce la “pandemia Delta”, mediante l’inoculazione della terza dose di vaccino Pfizer anche ai cittadini che hanno superato i 50 anni e che hanno ricevuto le prime due dosi oltre cinque mesi fa. “La campagna per la vaccinazione degli over 60 è un gran successo”, ha spiegato Bennett. “Finora quelle vaccinazioni sono state 750 mila e proseguono. Faccio ora appello agli over 50 a presentarsi alle casse mutue per vaccinarsi”, ha detto lanciando un appello. Secondo i media, l'inoculazione della dose di richiamo è consigliata anche allo staff medico, al personale carcerario e ai detenuti.

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