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Tumori di origine primaria sconosciuta, nuovo test ne individua la provenienza

Salute e Benessere
©IPA/Fotogramma

Lo hanno messo a punto i ricercatori dell’Università di Bologna. Si tratta di un test “rapido ed economico” in grado di predire il tessuto di provenienza dei tumori di origine primaria sconosciuta, neoplasie che riguardano tra il 3 e il 5% delle nuove diagnosi tumorali

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I tumori di origine primaria sconosciuta riguardano tra il 3 e il 5% delle nuove diagnosi tumorali. Si tratta di un gruppo eterogeneo di tumori individuati, di solito, già durante la fase metastatica e per i quali non è possibile risalire al tumore primario. Le metastasi, infatti, hanno origine quando le cellule tumorali si spostano dalla zona in cui si sono formate e, muovendosi attraverso il sangue o i vasi linfatici, attaccano un nuovo tessuto. In quest’ottica, un team di ricercatori dell’Università di Bologna, è riuscito a mettere a punto un nuovo test in grado di predire il tessuto di provenienza dei tumori di origine primaria sconosciuta. “Rapido ed economico”, come si legge in un comunicato diffuso sul sito dell’ateneo bolognese, il test è stato analizzato in uno studio pubblicato sulla rivista “Molecular Oncology”.

Un test che ha dimostrato di essere affidabile

Capire perché, in queste circostanze, non sia possibile individuare il tumore primario, non è ancora del tutto chiaro, dicono gli esperti. Tra le ipotesi, quella per cui probabilmente il cancro risulta troppo piccolo o perché nel frattempo è regredito, oppure potrebbe trattarsi di metastasi particolarmente aggressive ma prive di un’origine primaria. Per i pazienti coinvolti, hanno sottolineato i ricercatori, “l’aspettativa di vita è molto bassa, anche perché non conoscendo il tumore primario non è possibile mettere a punto terapie mirate”. Da qui l’idea di superare questa difficoltà, con un nuovo tipo di test molecolare basato sui microRNA, ovvero piccole molecole di RNA che contengono informazioni genetiche specifiche. In virtù del fatto che le cellule metastatiche racchiudono alcune caratteristiche riconducibili al tessuto di origine, proprio attraverso “l’analisi di un insieme di microRNA è quindi possibile ipotizzare l’origine della malattia”, hanno spiegato ancora gli studiosi. “Il test ha dimostrato di essere affidabile. Per la maggior parte dei casi esaminati è stato possibile ottenere una predizione del tessuto di origine del tumore con un elevato intervallo di confidenza”, ha commentato Manuela Ferracin, professoressa al Dipartimento di Medicina Specialistica, Diagnostica e Sperimentale dell’Università di Bologna, coordinatrice della ricerca. “Questo tipo di analisi potrebbe diventare uno strumento prezioso per il trattamento dei pazienti colpiti da questo tipo di tumori”, ha poi aggiunto.

Predizioni con un elevato livello di accuratezza

Nello specifico, hanno concluso gli studiosi, questo nuovo test si basa sulla “quantificazione simultanea di 89 diversi microRNA” e riesce a riconoscere una larga casistica di tumori, agevolando di conseguenza l’individuazione della provenienza delle metastasi. I ricercatori lo hanno messo alla prova su 159 campioni, di cui 53 provenienti da casi di tumori di origine primaria sconosciuta, riuscendo sempre a capirne di più sulla sede originaria del tumore. “Abbiamo ottenuto predizioni con un elevato livello di accuratezza nei tumori metastatici di cui conoscevamo l’origine e risultati coerenti nei casi di metastasi multiple derivanti da singoli pazienti diagnosticati con tumori di origine primaria sconosciuta”, ha concluso Ferracin. Spiegando, inoltre, come per alcuni tumori di origine primaria sconosciuta il test abbia “fornito risposte in linea con le ipotesi formulate dai clinici”.

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