Vaccino Covid, ecco come è stato approvato negli Usa per i 12-15enni

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Ne ha parlato, in un’intervista al “Corriere della Sera”, Robert Frenck, direttore del Gamble Vaccine Research Center del Cincinnati Children’s Hospital in Ohio. Si tratta di uno dei centri americani finanziati dall’Istituto nazionale della Sanità per testare i vaccini e una delle prime strutture che hanno portato avanti gli studi clinici sul vaccino destinato agli adolescenti

Negli Stati Uniti la Food and Drug Adminstration (Fda), agenzia del dipartimento della Sanità locale, ha concesso l’autorizzazione d’emergenza all’uso del vaccino anti-Covid di Pfizer per i ragazzi tra i 12 ed i 15 anni, confermando per giugno un incontro che riguardi l’eventuale autorizzazione per il farmaco sotto i 12 anni. Al “Correre della Sera”, ha raccontato gli sviluppi legati a questa autorizzazione il dottor Robert Frenck, direttore del Gamble Vaccine Research Center del Cincinnati Children’s Hospital in Ohio, uno dei centri americani finanziati dall’Istituto nazionale della Sanità per testare i vaccini e una delle prime strutture che hanno portato avanti gli studi clinici sul vaccino destinato ai 12-15enni.

Provata l’efficacia del vaccino sugli adolescenti

Frenck, che ha risposto “assolutamente no” riferendosi al fatto che il vaccino possa avere conseguenze per la fertilità e possa modificare il Dna, ha raccontato che nel corso dello studio del vaccino Pfizer sui 12-15enni sono stati coinvolti, in totale, 2.260 adolescenti. “Quelli sugli adolescenti e bambini sono studi integrativi, in cui si paragona la loro risposta immunitaria a quella degli adulti. Non conosciamo la cosiddetta immunità correlata, cioé quanto debba essere alta la risposta immunitaria per essere protetti, ma sappiamo che con una certa risposta immunitaria gli adulti stanno riscontrando un certo livello di efficacia del vaccino”, ha spiegato l’esperto. Da qui, ne deriva che “se gli adolescenti hanno la stessa risposta immunitaria avranno la stessa protezione”. Nonostante un numero abbastanza ridotto di partecipanti, dunque e dato che il Covid è particolarmente diffuso tra gli adolescenti, “con un decimo dei partecipanti rispetto allo studio sugli adulti abbiamo potuto provare l’efficacia del vaccino”. Dagli studi, infatti, è emerso come il farmaco sia “incredibilmente protettivo, con gli effetti collaterali leggeri”, ha detto Frenck. Spiegando ancora che “nella metà che ha ricevuto il placebo ci sono stati 18 casi, zero nel gruppo che ha ricevuto il vaccino”.

Gli effetti collaterali

Secondo il direttore del Gamble Vaccine Research Center, tra l’altro, gli effetti collaterali relativi al vaccino per i ragazzi erano gli stessi manifestati negli adulti, motivo per cui “si può usare la stessa dose” anche sui 12-15enni. “Ma abbiamo anche misurato la risposta immunitaria, come il corpo risponde ai vaccini e la quantità di anticorpi che genera, e abbiamo visto che il gruppo tra i 12 e i 15 anni ha una risposta immunitaria significativamente maggiore, anche rispetto ai 16-17enni”, ha confermato. Gli adolescenti che hanno partecipato allo studio, ha continuato l’esperto, per i 7 giorni successivi alla somministrazione hanno registrato in un diario se avevano mal di testa, dolori muscolari o febbre. Ne è emerso come gli effetti collaterali fossero “praticamente identici a quelli riscontrati tra i ventenni”, ha commentato.

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