Lo hanno riportato i risultati preliminari di uno studio di sperimentazione di fase 3, pubblicati sulla celebre scientifica, basati sull'analisi dei dati di 19.866 partecipanti, 14.964 dei quali hanno ricevuto il vaccino e 4.902 il placebo
Sputnik V, il vaccino sperimentale anti-Covid sviluppato dalla Russia, è efficace al 91,6%. A sottolinearlo i risultati preliminari di uno studio, pubblicati sulla rivista scientifica “The Lancet” e basati sull'analisi dei dati di 19.866 partecipanti, tre quarti dei quali hanno ricevuto il vaccino, mentre un quarto un placebo. (Pillole di vaccino, dal vaiolo al Covid-19: i video delle puntate - Covid-19, il vaccino in Italia e nel mondo: DATI E GRAFICI)
Uno studio ad interim
Lo studio, presentato in “peer reviewed” ovvero legato ad una “valutazione paritaria” sulla pubblicazione, effettuata da parte di esperti dell’ambito in questione, è stato riportato dal Fondo Russo per gli Investimenti Diretti e anche da un comunicato stampa diffuso sul portale ufficiale del Gam-COVID-Vac, il nome scientifico del vaccino Sputnik V. Si tratta di uno studio ad interim sui dati della sperimentazione di fase 3 del siero russo, il quale sottolinea che il protocollo di somministrazione a due dosi del composto riesce ad offrire un'efficacia piuttosto alta contro la malattia sintomatica.
I dati emersi
Nell'analisi di efficacia ad interim dello studio clinico randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, sui 19.866 volontari coinvolti nell'analisi di efficacia, 14.964 hanno ricevuto il vaccino e 4.902 il placebo. “Il trattamento a due dosi di Sputnik V, somministrato a 21 giorni di distanza ha dimostrato un'efficacia del 91,6% contro il Covid-19”, spiegano gli esperti russi. Il calcolo si è basato sull'analisi di 78 casi confermati di Covid-19 identificati nel gruppo placebo (62 casi) e nel gruppo dei volontari vaccinati (16 casi). Sputnik V ha dunque “generato una robusta risposta immunitaria”, rilevano gli studiosi. "Gli eventi avversi gravi, ovvero quelli che hanno richiesto il ricovero in ospedale, sono stati rari sia nel gruppo placebo (0,4 [23/5.435]) che nel gruppo del vaccino (0,2% [45/16.427]) e nessuno è stato considerato associato alla vaccinazione. Sono stati riportati quattro decessi nello studio, nessuno dei quali è stato considerato legato al vaccino. La maggior parte degli eventi avversi riportati sono stati lievi, tra cui sintomi simil-influenzali, dolore nel sito di iniezione e debolezza o scarsa energia", si legge inoltre nella nota del Russian Direct Investment Fund (RDIF).
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“Un’elevata efficacia”
Alexander Gintsburg, direttore del Gamaleya Research Institute of Epidemiology and Microbiology, l’istituto di ricerca russo che sta lavorando sul siero, ha spiegato che "la pubblicazione di dati revisionati a livello internazionale sui risultati degli studi clinici di Sputnik V è un grande successo nella battaglia globale contro la pandemia di Covid-19”. Secondo l’esperto, “la sicurezza e l'elevata efficacia del vaccino russo sono dimostrate dai dati scientifici presentati. Sono già stati creati diversi vaccini basati su adenovirus umani e questo strumento è uno dei più promettenti per lo sviluppo di nuovi vaccini in futuro”, ha sottolineato l’esperto. Nello specifico il vaccino, hanno detto ancora gli esperti “ha indotto una robusta risposta umorale (chiamata anche risposta anticorpale) e una risposta immunitaria cellulare risposta cellulare (chiamata anche risposta delle cellule T) con dati da 342 e 44 partecipanti, rispettivamente. Sei dei 342 partecipanti non hanno costruito una risposta immunitaria dopo la vaccinazione, probabilmente a causa dell'età avanzata o caratteristiche individuali”. Lo studio, infatti, ha incluso 2.144 partecipanti over 60, e l'efficacia del vaccino è stata pari al 91,8% proprio all’interno di questo gruppo. “Il vaccino è stato ben tollerato e i dati sulla sicurezza di 1.369 di questi adulti anziani hanno rilevato che gli eventi avversi più comuni erano sintomi influenzali e reazioni locali", hanno rilevato ancora gli studiosi.