Si tratta di una mutazione che può aver avuto origine a Manaus, capitale dello Stato di Amazonas, città che al momento sta vivendo una situazione drammatica. Gli operatori sanitari locali hanno lanciato un allarme, avvertendo che "molte persone" potrebbero morire per mancanza di assistenza e di ossigeno. Secondo una virologa britannica, tra l'altro, le varianti brasiliane potrebbero essere addirittura due
Il Brasile, con i suoi 210 milioni di abitanti, è attualmente uno degli epicentri mondiali della pandemia causata dal coronavirus. Si tratta del secondo Paese con il maggior numero di morti al mondo, dopo gli Stati Uniti ed il terzo con il maggior numero di casi dopo Usa e India. Tra l’altro e per il terzo giorno di fila, il Paese sudamericano ha fatto registrare oltre mille morti nelle 24 ore per Covid-19, con gli ospedali di Manaus, la capitale dello Stato di Amazonas, giunti praticamente al collasso sanitario, anche a causa di una grave mancanza di ossigeno, come riporta un articolo della “Bbc”. Proprio Manaus potrebbe essere il luogo di origine di una nuova variante del coronavirus, quella brasiliana appunto, che sta mettendo in allarme tutto il mondo e che ha già fatto propendere il Regno Unito per il veto sui voli provenienti dal Brasile e dai Paesi limitrofi.
Due possibili varianti
Proprio nelle ultime ore, tra l'altro, sta crescendo la preoccupazione, fra gli scienziati per la possibile virulenza legata a questa mutazione del coronavirus. "Le varianti brasiliane sono in realtà due", ha spiegato sempre alla "Bbc" la professoressa Wendy Barclay, virologa britannica a capo del G2P-UK National Virology Consortium. "Sono emersi in effetti due tipi diversi di varianti brasiliane del Covid, una è stata già localizzata (nel Regno Unito) e l'altra no". Secondo l'esperta, "analizzando i database, vi è evidenza di diverse varianti in giro per il mondo, inclusa quella brasiliana che io credo sia in circolazione da qualche tempo", ha spiegato.
Una situazione drammatica
La nuova variante del coronavirus, spiega ancora la “Bbc” è recentemente emersa in Brasile, con diversi casi di viaggiatori giunti in Giappone ma riconducibili alla regione di Amazonas. E sta mettendo in ginocchio l’area, con gli operatori sanitari che hanno lanciato un allarme, avvertendo che "molte persone" potrebbero morire per mancanza di assistenza. Inoltre, secondo Jessem Orellana, membro dell'istituto di ricerca scientifica Fiocruz-Amazonia, alcuni ospedali di Manaus sono letteralmente "rimasti senza ossigeno" e alcuni centri sono diventati "una sorta di camera di soffocamento". Reportage diffusi sul portale del quotidiano “Folha de Sao Paulo” hanno descritto il personale sanitario come disperato, intento in alcune circostanze a tentare di mantenere in vita i pazienti attraverso la ventilazione manuale. E in un video diffuso sul web, un'operatrice sanitaria locale ha dichiarato: "Siamo in uno stato terribile. L'ossigeno è semplicemente esaurito in tutta l'unità medica". Ma proprio nelle scorse ore, il vicepresidente del Brasile Hamilton Mourao, ha condiviso su Twitter le immagini dell'aeronautica militare che trasportava forniture ospedaliere, comprese bombole di ossigeno e barelle, per gli ospedali di Manaus.
L’inizio della campagna vaccinale
Vista la situazione drammatica, le autorità hanno deciso di inviare i malati in altre città e ordinare un coprifuoco di undici ore giornaliere, dalle 19 alle 06 del mattutino. La scelta che riguarda Manaus è stata annunciata dal governatore dello Stato di Amazonas, Wilson Lima, il quale ha ammesso che, oltre al fatto che gli ospedali non hanno più posto e i cimiteri sono senza nuovi loculi, la capitale regionale deve fronteggiare una drammatica carenza di bombole di ossigeno. E, di fronte all'aggravarsi della pandemia, il ministro della Salute generale, Eduardo Pazuello, ha annunciato che la campagna di vaccinazione inizierà ufficialmente mercoledì prossimo, 20 gennaio. Il governo brasiliano, così, ha risposto alle critiche per non aver annunciato una data legata all'inizio della campagna di immunizzazione, anche in virtù del fatto che l'inizio delle vaccinazioni era vincolato all'autorizzazione da parte dell'Agenzia Nazionale di Sorveglianza Sanitaria dei due vaccini i cui laboratori hanno avviato i processi di registrazione dei propri prodotti in Brasile. Si tratta del siero sviluppato dall'azienda farmaceutica cinese Sinovac e di quello prodotto da Astrazeneca in collaborazione con l’Università di Oxford e con la Irbm di Pomezia, in Italia.
Gli ultimi dati
Il Brasile, stando agli ultimi dati disponibili, ha registrato 1.131 nuovi decessi nelle ultime 24 ore, arrivando a segnalare oltre 207mila vittime a causa del coronavirus. Giovedì scorso, tra l’altro, è stato il settimo giorno negli ultimi dieci in cui il bilancio delle vittime giornaliere ha superato le mille unità.