Lo ha detto il direttore scientifico dell'Istituto clinico Humanitas, intervenendo nel corso di “Timeline”. “I dati sui vaccini li interpreto con tre parole chiave: cautela, speranza e fiducia”, ha poi aggiunto, parlando anche del tema legato al vaccino anti-Covid che, secondo l’immunologo, “non sarà dietro l’angolo”
“L’Italia aveva fatto un miracolo: partita malissimo, ha portato la curva del virus quasi a zero. Potevamo arrivare a zero e invece poi abbiamo avuto una curva che non ha precedenti nel resto del mondo. Spero che terremo alta la guardia anche durante le feste di Natale: non ci dimentichiamo dei nostri morti. Spero di festeggiare il Natale con i miei figli e i miei nipoti, ma se mi diranno di no mi adeguerò alle regole”. Sono state queste le parole dell’immunologo Alberto Mantovani, direttore scientifico dell'Istituto clinico Humanitas, pronunciate nel corso di un intervento a Timeline, su Sky TG24.
Vaccino: “cautela, speranza e fiducia”
“I dati sui vaccini li interpreto con tre parole chiave: cautela, speranza e fiducia”, ha spiegato l’immunologo, affrontando la questione del vaccino contro il Covid-19. “Cautela perché non ho visto i dati e mi piace ragionare sui dati, ma anche perché l’eventuale autorizzazione è un’autorizzazione di emergenza, che comporta una serie di cose, cautela perché dovremo seguire con grande attenzione quello che succede”, ha detto Mantovani. “Speranza, perché siamo in un tunnel in cui vediamo delle luci, questi dati sul vaccino sono luci in fondo al tunnel. Fiducia, perché ho fiducia nella competenza e indipendenza delle agenzie regolatorie: Fda, Ema e Aifa. Se ci sarà un’autorizzazione io mi metterò in coda con gli altri cittadini”, ha commentato.
“Accelerazione giustificata dall’urgenza”
Sempre sul tema vaccino, Mantovani ha fatto il punto della situazione circa le tappe che ne stanno portando all’approvazione. “Normalmente lo sviluppo di un vaccino innovativo richiede dagli 8 ai 12 anni. In questi mesi è stato fatto qualcosa di straordinario, in meno di un anno siamo alla vigilia di un’eventuale approvazione per emergenza di uno o più vaccini. Ritengo che non siano state saltate tappe, ma che sia stato fatto tutto in modo accelerato, giustificato dalla situazione di emergenza. Credo che l’accelerazione sia giustificata, nel rispetto dei dati”, ha quindi confermato il direttore scientifico di Humanitas.
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“Rispetto scientifico per Crisanti”
Mantovani si è poi espresso anche sulla polemica legata alle dichiarazioni del microbiologo Andrea Crisanti relative al vaccino anti-Covid (a gennaio "senza i dati non me lo faccio"). “Innanzitutto, vorrei precisare il rispetto scientifico nei confronti di Crisanti, penso che nelle sue dichiarazioni vadano colti gli aspetti costruttivi. Non posso che condividere con lui il rispetto dei dati, mi piace ragionare sui dati e mi piace un mondo di dati aperti e condivisi. Per giudizi specifici dobbiamo avere i dati”, ha detto. “C’è stata poi una comunicazione dei dati sui vaccini che ho giudicato irrituale e non appropriata per tempi e modalità. Però, con i limiti sottolineati da Crisanti, io vedo in queste comunicazioni una luce in fondo al tunnel, da prendere con grande cautela”.
Il vaccino? “Non è dietro l’angolo”
L’appello di Mantovani, infine, è ancora quello di tenere alta l’attenzione. “Penso sia molto importante che l’annuncio del vaccino e le polemiche associate non ci facciano abbassare la guardia. Dobbiamo ancora attraversare il tunnel. Questa è la mia grande preoccupazione, che l’annuncio di un vaccino dietro l’angolo, che non sarà dietro l’angolo per tutti noi, ci faccia abbassare la guardia in un momento così drammatico”, ha poi concluso.