A lanciare l’allarme è stato Carlo Palermo, segretario del maggiore dei sindacati dei medici ospedalieri italiani, l'Anaao-Assomed appunto. “Gli ospedali non sono pronti a far fronte ad un'epidemia esponenziale", ha detto ancora
La curva epidemiologica del coronavirus in Italia continua a crescere. E’ questo, almeno stando all’ultimo bollettino diramato ieri dal Ministero della Salute, ciò che emerge dal monitoraggio quotidiano che riguarda l’emergenza sanitaria nel nostro Paese. Sono stato registrati 4.619 nuovi casi su 85.442 tamponi eseguiti: in aumento sono anche i ricoveri in terapia intensiva e in regime ordinario, con 39 decessi segnalati nelle ultime 24 ore. Con i numeri attuali della pandemia da Covid-19 "gli ospedali italiani potranno reggere almeno per cinque mesi ed al momento la situazione è gestibile, ma se dovessimo assistere ad un aumento esponenziale dei casi come sta accadendo in altri Paesi come la Francia allora il sistema ospedaliero avrebbe una tenuta di non oltre due mesi". Sono queste le parole, rilasciate all’Ansa, di Carlo Palermo, segretario del maggiore dei sindacati dei medici ospedalieri italiani, l'Anaao-Assomed.
Le prime criticità
Secondo Palermo, inoltre, se si dovesse passare dai circa 5mila casi di contagio giornalieri agli oltre 10mila come in Francia, ha sottolineato ancora, "si rischia il crollo della prima trincea ospedaliera anti-Covid, perchè gli ospedali non sono pronti a far fronte ad un'epidemia esponenziale". Al momento, dunque, la situazione è sotto controllo, ma "già ora si iniziano a registrare delle criticità, a partire dal personale sanitario carente e dalle strutture che non sempre garantiscono percorsi differenziati", ha raccontato il segretario di Anaao.
“Subito più test per resistere alla pandemia”
"Ci vogliono più tamponi, bisogna allargare subito il sistema di resistenza alla pandemia. Il tracciamento a scuola è cruciale. Per farlo servono più test, reagenti, macchinari per processarli e personale per fare i prelievi”, ha spiegato ancora Palermo, come si legge proprio sul sito di Anaao. “Tutto questo ha un costo. Se le risorse sono scarse, c'è un finanziamento europeo all'interno del Mes (supporto alla crisi pandemica) che mette a disposizione dell'Italia 36 miliardi, in tranche da 5 miliardi al mese. Possiamo averli in tempi brevissimi a un tasso di interesse dello 0,1%", ha spiegato, insistendo sulla necessità di "fare più tamponi per far funzionare e lavorare in sicurezza la scuola, gli studenti, le loro famiglie, i professori e gli operatori scolastici. Fare i tamponi è l'argine contro la diffusione dell'epidemia". Tra l’altro, sempre a proposito della situazione negli ospedali italiani, Palermo ha ricordato che sono partiti, proprio in questi giorni, i bandi per la tecnologia e le opere murarie per l'incremento dei letti in terapia intensiva, altri 3.500 oltre ai 6.500 già operativi e nuovi 4.200 per la terapia sub-intensiva.