Coronavirus: il Nyt segnala studi incoraggianti sul vaccino di Novavax

Salute e Benessere

L’azienda farmaceutica del Maryland, che ha siglato un accordo da 1,6 miliardi di dollari con il governo americano per produrre 100 milioni di dosi entro l'inizio del 2021, sta portando avanti con risultati positivi il processo di sviluppo del proprio vaccino contro il nuovo coronavirus

Interessanti sviluppi sulla corsa al vaccino contro il nuovo coronavirus arrivano da alcuni studi sul prodotto che sta sviluppando la Novavax, azienda del Maryland che ha firmato un accordo da 1,6 miliardi di dollari con il governo americano, per produrre 100 milioni di dosi entro l'inizio del 2021. Il New York Time, infatti, ha sottolineato in un articolo i risultati incoraggianti, apparsi in un paio di studi preliminari e riguardanti proprio il vaccino di questa azienda.

I due studi sul vaccino

In uno dei due lavori di ricerca, 56 volontari hanno prodotto un alto livello di anticorpi contro il Covid-19, senza subire effetti collaterali ritenuti pericolosi dagli esperti. L'altro studio è stato portato avanti sulle scimmie, che sono risultate efficacemente protette dal vaccino di Novavax. Sebbene non sia possibile confrontare direttamente i dati degli studi clinici su diversi vaccini contro il coronavirus, spiega il Nyt, i pareri di alcuni esperti lasciano ben sperare. In particolare, quello del virologo John Moore, della Weill Cornell Medicine, medico non coinvolto nei due studi, ma secondo cui i risultati di questo vaccino “sono i più impressionanti” da lui finora mai riscontrati. Sulla stessa lunghezza d’onda anche la virologa Angela Rasmussen, della Columbia University, anche lei non coinvolta direttamente nei due studi, secondo cui quelli prodotti sono "incoraggianti risultati preliminari". Ma, secondo l’esperta, non sarà possibile affermare che il vaccino sia sicuro ed efficace fino a quando proprio la Novavax non produrrà uno studio su larga scala, passando in sostanza a quella che viene definita la “fase 3” nello sviluppo del vaccino e al confronto diretto tra pazienti che vengono vaccinati con quello di altri che assumono un placebo.

Lo sviluppo del prodotto di Novavax

La società del Maryland ha affermato che se il suo vaccino si dimostrerà davvero efficace, riuscirà a produrre 100 milioni di dosi all'inizio del prossimo anno, oppure che potranno essere vaccinate 50 milioni di persone se il prodotto verrà somministrato in due dosi. In base all’accordo con il governo federale, spiega ancora il Nyt, la Novavax riceverà dei fondi per intraprendere la produzione su larga scala di milioni di dosi in più se verrà dimostrata l’efficacia del vaccino, uno dei più di due dozzine di prodotti che sono entrati nel primo ciclo di test, noti come studi di “fase 1”. Altri cinque vaccini contro il coronavirus sono già arrivati invece nella “fase 3”, quella in cui migliaia di persone vengono testate per vedere se un vaccino funziona realmente. La curiosità del prodotto di Novavax, che non ha mai immesso sul mercato un vaccino nei suoi 33 anni di storia, è che utilizza una formula diversa da tutti gli altri vaccini che finora hanno prodotto risultati positivi sull'uomo. I suoi vaccini contengono, infatti, una proteina del coronavirus che richiede una risposta dal sistema immunitario. I vaccini a base di proteine ​​prevedono uno sviluppo più articolato rispetto ad alcuni dei più recenti approcci utilizzati dai vaccini contro il coronavirus concorrenti, come quelli basati sui geni virali o i cosiddetti adenovirus.

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