Coronavirus, Galli a Sky TG24: “Dopo riapertura buona capacità di contenimento”

Salute e Benessere

Lo ha detto Massimo Galli, primario infettivologo dell'ospedale Sacco di Milano, intervenendo a Timeline, su Sky TG24. L’esperto ha poi toccato anche altri temi, legati al virus, tutti di stretta attualità, dalla provenienza del virus al rientro in sicurezza nelle scuole

"Dopo la riapertura ci attendevamo qualche focolaio e qualche focolaio è arrivato. La cosa importante è stata la capacità di contenimento che ad oggi mi sembra sia stata assai buona, l'estensione dei focolai non è mai arrivata a essere veramente critica, e questo ci dovrebbe abbastanza rassicurare rispetto alla prospettiva di un futuro in cui non si possa riprodurre una situazione comparabile a quella che abbiamo già vissuto". Sono queste le parole con cui Massimo Galli, primario infettivologo dell'ospedale Sacco di Milano, ha fotografato la situazione attuale nel nostro Paese in rapporto alla diffusione del nuovo coronavirus, intervenendo a Timeline, su Sky TG24.

Attenzione comunque alta

L’attenzione, ribadisce l’esperto, deve comunque rimanere molto alta. “Certamente bisogna tenere le antenne ben sollevate perché se il virus riuscisse a circolare in qualche area per un periodo significativo fuori controllo potremmo essere di nuovo nei guai”, ha detto Galli. Le criticità dunque, sono potenzialmente dietro l’angolo. “Potremmo dover chiudere alcune parti di Paesi come si sta accingendo a fare la  Spagna o come temono di dover fare la Francia o la Gran Bretagna. Per il momento siamo ben lontani da questa situazione e mi auguro che non ci si debba davvero più incappare. La sorveglianza attiva diventa un elemento fondamentale”, ha spiegato ancora l’infettivologo.

La provenienza del virus

Sebbene con la premessa che “contrapporsi e litigare su questo non è tanto responsabile”, Galli ha poi commentato alcune dichiarazioni recenti, secondo cui il virus in questi giorni arriverebbe sui barconi. “Siamo in un mondo globalizzato, le infezioni possono venire da oltre confine dai Paesi Schengen. La grande epidemia italiana probabilmente si è generata da una sola introduzione che veniva dalla Germania, di un ceppo virale cinese. Può essere stato un cittadino di qualsiasi Paese europeo o del mondo ad aver portato l’infezione”, ha spiegato l’esperto, segnalando comunque grande attenzione “a ciò che arriva da Messico, Stati Uniti, Est europeo, India, Pakistan o Bangladesh”. In sostanza il virus può arrivare di nuovo da tutte le parti. “Attenzione però, abbiamo ancora molto più virus in casa, che circola tra gli italiani, di quanto ne sta arrivando da fuori. Quindi è un discorso che ha poco senso, serve essere capaci di stabilire presidi di sorveglianza con un’efficienza tale da metterci al riparo da sorprese”, ha sottolineato ancora Galli.

Il caso Treviso

“Determinate strutture chiuse o comunque con le caratteristiche di quel centro d’accoglienza sembrano fatte apposta, nel malaugurato caso in cui qualcuno si contagi, per far diventare gli infetti subito molti”, ha detto inoltre Galli, parlando del centro di accoglienza di Treviso in cui sono risultati positivi 133 migranti. “È anche il motivo per cui non sono favorevole all’utilizzo delle navi come luoghi di quarantena. Al limite va bene per le persone già infettate, se poi hanno il massimo dell’assistenza, ma non per i non infettati che devono stare in quarantena. Se poi ce n’è uno che sviluppa l’infezione, rischiano poi di svilupparla tutti gli altri. È successo in bellissime navi da crociera, figuriamoci in navi così così, utilizzate per non tenere le persone a terra”.

Il ritorno a scuola e i banchi

“Su questa cosa dei banchi, considerando come siamo messi con edilizia scolastica in generale, ho le mie perplessità. Mi sembra un tentativo di soluzione generoso ma forse anche inutile e inutilmente costoso, a fronte del fatto che a scuola abbiamo tolto molto tempo fa il medico scolastico e non l’abbiamo sostituito con nient’altro di comparabile”, ha poi commentato Galli, a proposito delle recenti polemiche sui banchi che dovrebbero accogliere gli studenti nel loro rientro a scuola, garantendo la sicurezza ed il distanziamento. “Avere un presidio sanitario a scuola dedicato a una serie di programmi e protocolli da applicare, ci metterebbe in una situazione sicuramente di maggior tranquillità e sicurezza rispetto a quello che il dilemma che stiamo vivendo in questi giorni su come andrà a funzionare la riapertura delle scuole”, ha poi concluso l’infettivologo.

approfondimento

Coronavirus in Italia e nel mondo, le notizie del 31 luglio

Salute e benessere: Più letti