Coronavirus: Moderna, dati “positivi” dai primi test sul vaccino

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Lo ha comunicato la società di biotecnologie americana attraverso un comunicato. Si tratta di una “buona notizia, di un primo passo, anche se è un po' presto per cantare vittoria” ha commentato Silvio Garattini, fondatore dell'Istituto Mario Negri di Milano

Notizie incoraggianti, per quanto riguarda la sperimentazione sul vaccino per il nuovo coronavirus, arrivano dalla comunità scientifica internazionale e più precisamente da Moderna, azienda americana di biotecnologie, che ha definito attraverso un comunicato apparso sul proprio sito “positivi” i primi risultati derivanti dai test sul vaccino a cui sta lavorando “La fase 1 dei test clinici ha mostrato che le persone che si sono sottoposte alla sperimentazione hanno sviluppato anticorpi in modo del tutto simile ai pazienti di Covid-19 che sono guariti” ha commentato l’azienda statunitense.

Gli step della sperimentazione

In particolare, ciò che hanno dimostrato i primi rilevamenti effettuati è che i livelli di anticorpi rilevati nelle prime otto persone che si sono sottoposte ai test clinici con l'mRNA-1273, “sono uguali o superiori a quelli riscontrati nei pazienti guariti dal Covid-19”. Inoltre il potenziale vaccino su cui sta lavorando la società che ha sede nel Massachusetts, avrebbe finora dimostrato di essere "sicuro e ben tollerato", non presentando gravi effetti collaterali. Il prossimo step di Moderna, che lavora in collaborazione con l'Istituto Nazionale delle Allergie e delle Malattie Infettive guidato dal noto virologo Anthony Fauci, sarà quello di far partire quella che viene definita la “fase 2” della sperimentazione, con la speranza di iniziare in seguito la “fase 3” a luglio prossimo.

Garattini, “risultati incoraggianti”

Si tratta, per quanto riguarda il vaccino di Moderna, di “un primo passo, anche se è un po' presto per cantare vittoria”, ha commentato in un’intervista all’agenzia Agi il farmacologo Silvio Garattini, fondatore dell'Istituto Mario Negri di Milano, “ma i risultati sono incoraggianti, è sicuramente una buona notizia", ha detto l’esperto. "Ovviamente stiamo parlando solo di un primo step, perchè bisogna ancora accertare che questi anticorpi siano neutralizzanti, ossia riescano davvero a debellare il virus. E poi parliamo di un numero di soggetti volontari piccolo, che non permette di stabilire a quante persone il vaccino suscita una risposta anticorpale, in che quantità e per quanto tempo", ha ribadito Garatttini. Ma come funziona il vaccino di Moderna? E’ lo stesso farmacologo a spiegarlo, commentando il meccanismo che agisce attraverso l'Rna del coronavirus per stimolare la risposta immunitaria dell'organismo: "Un meccanismo sulla carta efficace, ma che ovviamente va testato. Questa era una fase uno, quindi in teoria atta a valutare solo la sicurezza del farmaco, ma hanno monitorato anche la produzione anticorpale. Ora in fase 2 sicuramente i numeri dello studio saranno più ampi e piuù attendibili". Obiettivi temporali? “Loro stessi hanno come obiettivo la fine dell'anno per la fine degli studi, poi si tratterà di produrlo e distribuirlo in quantità adeguate", ha concluso l’esperto.

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