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Coronavirus: dalla vitamina D al clima caldo, le nuove bufale smentite dal Ministero

Salute e Benessere

Scandagliando il web, gli esperti del Ministero della Salute vanno alla ricerca delle fake news che riguardano Covid-19 e, puntualmente, sgomberano il terreno da false credenze. Ecco le ultime 

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Ogni settimana, pubblicando un articolo dedicato al tema sul sito del Ministero della Salute, gli esperti smentiscono tutta una serie di fake news che circolano in rete, tra social network e catene sulle chat di messaggistica istantanea. Dalla vitamina D all’alcol, dal clima caldo al presunto trucco del respiro trattenuto per dieci secondi, ecco le ultime otto bufale confutate dagli specialisti.

La vitamina D e il clima caldo

La vitamina D protegge dall’infezione da nuovo coronavirus? E’ questa una delle convinzioni, totalmente sbagliate, di qualcuno ma secondo il Ministero della Salute non è così. Infatti, non ci sono attualmente evidenze scientifiche che la vitamina D giochi un ruolo nella protezione dall’infezione da nuovo coronavirus. Un altro tema su cui è stata fatta chiarezza, riguarda il rapporto tra temperature climatiche e virus. Secondo alcune teorie, apparse in rete, il clima caldo ucciderebbe il coronavirus e basterebbe mettersi al sole per prevenire l’infezione. Si tratta, dicono gli esperti, di una falsità. Anche in questo caso, non esistono evidenze scientifiche che esporsi al sole, o vivere in Paesi a clima caldo, prevenga l’infezione: casi di Covid-19 sono stati registrati anche in Paesi con clima caldo, sottolinea l’articolo del Ministero.

L’alcol da bere e i farmaci sperimentali

Un altro errore è credere che il virus sia sensibile all’alcol e dunque, bevendo alcolici, si possa in qualche modo evitare di ammalarsi di Covid-19. “Il consumo frequente di alcol o superalcolici non protegge dall’infezione da nuovo coronavirus” si legge. E anzi, come risaputo, gli alcolici sono nocivi per la salute e generano dipendenza. Il loro consumo, in sostanza, non solo non protegge dal virus ma espone anche al rischio di sviluppare malattie serie, tra cui alcune tipologie di tumori. L’unico modo per prevenire il contagio, come ribadito più volte dalle autorità, è quello di restare a casa, rispettare le misure di distanziamento sociale e lavarsi frequentemente le mani con acqua e sapone o soluzione a base di alcol per almeno 40/60 secondi. Lo stesso discorso vale per chi ritiene che andare in farmacia e acquistare nuovi farmaci sperimentali possa prevenire il rischio di contagio. E’ falso, anche perché un farmaco “prima di arrivare nelle farmacie deve aver superato diverse fasi di sperimentazione che ne testino l’efficacia, la qualità e la sicurezza seguendo procedure ben definite”. Solo dopo che ha superato tutte le fasi di sperimentazione, ed ha avuto l’autorizzazione dalle autorità competenti, può essere disponibile nelle farmacie e può essere acquistato, solo dopo prescrizione del medico curante.

Il virus nelle cellule e i test di apnea

Una volta che ci si è contagiati, il virus rimarrà per sempre nelle cellule? C’è chi lo crede, ma sbaglia, dicono gli esperti. Chi ha contratto il nuovo coronavirus può guarire completamente senza avere più tracce del virus nell'organismo. Quindi essere positivi al nuovo coronavirus non significa rimanere infetti per sempre. Una fake news seccamente smentita è quella che riguarda un presunto test, secondo il quale, dato che Sars-CoV-2 colpisce l’apparato respiratorio, permetterebbe di far capire di essere sani solo trattenendo il respiro per almeno 10 secondi, senza tossire. Non è vero, anche perché il modo migliore e scientificamente dimostrato per confermare se si ha il Covid-19 è con un test di laboratorio e non mediante prove di apnea o esercizi di respirazione.

Dal colore del sangue ai disinfettanti

Le ultime due bufale confutate riguardano il colore del sangue e i disinfettanti fatti in casa. C’è chi ha sostenuto che per sapere se si è contagiati dal nuovo coronavirus basti pungersi un dito e guardare il colore del sangue: se anziché rosso vivo è scuro il contagio è avvenuto. E’ del tutto falso, dicono dal Ministero della Salute, anche perché nessuna evidenza scientifica ha correlato il colore del sangue all’infezione. Infine occhio ad esperimenti troppo arditi: fare disinfettanti fatti in casa miscelando candeggina, sale grosso e acqua non è consigliabile. Infatti, secondo gli esperti, miscelare più prodotti fra di loro senza conoscerne gli effetti è pericoloso perchè potrebbero generarsi sostanze tossiche per contatto e per inalazione.