Coronavirus, da Apple un’app per il personale in prima linea

Tecnologia

Si chiama “First Responder Covid-19”, è stata sviluppata in collaborazione con l’Università di Stanford e permette agli operatori di essere sottoposti subito ai test in caso di sintomi. Al momento è attiva solo in alcune contee della California 

Un’applicazione dedicata al personale che sta lavorando direttamente sul campo ed in prima linea durante questa fase legata all'emergenza coronavirus, come poliziotti, vigili del fuoco e paramedici. L’ha messa a punto Apple in collaborazione con i ricercatori dell’Università di Stanford ed al momento è disponibile solo in una parte degli Stati Uniti, come nelle contee di Santa Clara e San Mateo in California. Ma l’idea degli sviluppatori è quella di espanderla a più lavoratori possibili, inclusi quelli che operano nei supermercati e in quante più contee e stati degli Usa possibili.

Come funziona l’applicazione

L'applicazione si chiama “First Responder COVID-19” e, come spiega tra gli altri anche il sito della Cnbc, oltre a fornire notizie aggiornate e certificate sul tema, consente di accedere ad una guida completa su come proteggersi e comprende anche uno screening per determinare se l'operatore debba sottoporsi o meno ad un test per verificare la sua eventuale positività al virus. Il tutto sarà possibile fornendo specifiche risposte ad una serie di domande che l’app propone, a proposito di sintomi, anamnesi e esposizione al rischio. Elaborati i dati, il software consiglia all’operatore quali siano le migliori decisioni da prendere e, qualora si debba procedere, l’utente può consultarsi con il proprio responsabile alla salute, segnalato nell’app come "responsabile del controllo delle infezioni del dipartimento" e quindi programmare un appuntamento con priorità alta. I test di controllo, effettuati senza neanche scendere dal proprio veicolo di lavoro, possono essere eseguiti presso uno dei sette centri sanitari allestiti dalla Stanford Medicine nella Bay Area di San Francisco.

Uno screening importante

Esperti e funzionari, dice ancora la Cnbc, affermano che un aumento dei test sia essenziale per proteggere operatori sanitari e pazienti e per capire quanto sia diffuso veramente il coronavirus negli Stati Uniti. Dall’ateneo di Stanford hanno fatto sapere che i primi ad essere coinvolti nell’utilizzo dell’app sono gli agenti di polizia, i vigili del fuoco e i paramedici perché sono figure essenziali per la gestione dell’emergenza e sono ad alto rischio di contrarre il virus. Dall’1 aprile, ad esempio, oltre mille agenti di polizia di New York, sono risultati positivi a Covid-19. "Se abbiamo un soccorritore che presenta sintomi, è davvero importante che venga sottoposto a screening prima che venga a contatto con altre persone", ha spiegato il dottor Bob Harrington, capo del Dipartimento di Medicina dell'ateneo di Stanford.

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