Il presidente della Cei, Gualtiero Bassetti: “Annientare l'Ucraina è annientare noi”

Lazio

“La guerra contro un popolo indifeso fatto di uomini, donne, bambini, ragazzi, giovani, anziani, malati, come sono tutti i popoli della terra, è la più grande ingiustizia che possa essere perpetrata", ha aggiunto il cardinale

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"Noi stiamo con le vittime dell'Ucraina e chi volesse annientare l'Ucraina è come se volesse annientare noi tutti, italiani ed europei", ha detto il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, che a Perugia ha incontrato la locale comunità nel pomeriggio del Mercoledì delle Ceneri. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI L'ATTACCOLE ARMI NUCLEARILO SPECIALE - IL RACCONTO DELL'INVIATO)

Bassetti: “La guerra è la più grande ingiustizia”

"L'assedio alle città, gli attacchi spietati di questi giorni sono la prova del disprezzo e dell'offesa delle vite umane. La guerra contro un popolo indifeso fatto di uomini, donne, bambini, ragazzi, giovani, anziani, malati, come sono tutti i popoli della terra, è la più grande ingiustizia che possa essere perpetrata" ha aggiunto Bassetti.

"Cari fratelli e sorelle siamo solidali con voi e con tutti i vostri cari che soffrono" ha detto ancora Bassetti. "La guerra, purtroppo, non risparmia nessuno - ha aggiunto - essa è quanto di più assurdo e mostruoso si possa concepire. Da una parte la feroce aggressione delle armate russe e, dall'altra, la disperata, dignitosa, coraggiosa risposta ucraina. La gente è disposta fino a morire pur di difendere quanto essa ha più di prezioso: la vita dei proprio cari e delle proprie famiglie". "L'Ucraina, scriveva in questi giorni il direttore del quotidiano cattolico Avvenire - ha ricordato il presidente della Cei - 'è anche la nostra terra'. E io lo dico con forza, come arcivescovo di questa città, l'Ucraina, in questo momento è anche la mia terra, è anche la mia patria a cui non posso rinunciarvi. Noi, come Chiesa e come cristiani, siamo con chi dice e fa la pace e non si rassegna all'orrore della guerra. Papa Francesco, la voce più umile che ci sia nella Chiesa e, al tempo stesso, la più forte, si è fatto sentire continuamente. Da Firenze, la scorsa settimana, sessanta vescovi e sessantacinque sindaci delle nazioni dell'area del Mediterraneo, hanno tutti insieme gridato: 'No alla guerra!'. E non domani, o domani l'altro, ma adesso, adesso, non quando ci sarà un cimitero ancora più grande di morti".

Il saluto di Bassetti alla comunità ucraina di Perugia

L'arcivescovo di Perugia e Città della Pieve, ha salutato la numerosa comunità ucraina di rito greco-cattolico nella chiesa della Madonna delle Grazie. Presente anche il sindaco Andrea Romizi, che ha portato "l'abbraccio dell'intera città agli amici ucraini". Il direttore della Caritas diocesana, don Marco Briziarelli, ha detto che "sono tante le famiglie perugine che hanno dato e continuano a dare la disponibilità ad aprire le porte delle loro case per accogliere quanti arrivano dall'Ucraina". "E l'augurio - ha aggiunto - è che queste case restino vuote, perché la follia della guerra si fermi". Il cappellano della comunità ucraina cattolica, don Basilio Hushuvatyy, ha ringraziato i rappresentanti delle Istituzioni perugine per quanto si stanno prodigando ad organizzare l'accoglienza di profughi in fuga dalle atrocità della guerra, definendola una vera strage di innocenti, soprattutto di bambini.

 

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