La partecipazione degli aventi diritto registra una flessione rispetto al 2020, quando aveva superato il 61%. La situazione è la stessa anche in Campania e in Puglia, le altre due Regioni chiamate a eleggere il loro nuovo governatore
Cala l'affluenza alle elezioni regionali in Veneto, dove si è votato ieri e oggi, 23 e 24 novembre, per il nuovo governatore. La partecipazione dei cittadini non ha superato il 44,6%, mentre nel 2020 era andata oltre il 61%. Simile la situazione delle altre due Regioni alle urne, Campania e Puglia (GLI AGGIORNAMENTI LIVE SULLE ELEZIONI IN CAMPANIA, VENETO E PUGLIA). Guardando ai risultati, ha vinto il candidato di centrodestra, Alberto Stefani.
La legge regionale del Veneto
Le norme che regolano le elezioni regionali in Veneto sono contenute nella legge regionale n. 5 del 16 gennaio 2012. In essa viene stabilito che venga proclamato presidente della Regione il candidato che ottiene la quota più elevata di consensi. Qualora superi il 40% dei voti validi, scatta un premio di maggioranza che garantisce al candidato vincente il controllo del 60% dei posti in Consiglio. Inoltre, un posto in Consiglio spetta di diritto anche al candidato presidente che si classifica secondo per numero di preferenze. Per accedere alla ripartizione dei seggi, le coalizioni devono raggiungere almeno il 5% dei voti, mentre le singole liste necessitano del 3%. È permesso il voto disgiunto, grazie al quale l’elettore può sostenere un candidato alla presidenza e una lista non collegata.
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I candidati in Veneto
Per il Centrosinistra si è presentato Giovanni Manildo (sostenuto da Pd, Avs, M5s, Volt Europa, Civiche venete per Manildo, Uniti per Manildo e Rc Sanità pace e lavoro). Il candidato del Centrodestra è Alberto Stefani (sostenuto da Lega, Fdi, Fi, Udc, Noi Moderati, Liga Veneta Repubblica). Atri tre candidati: Fabio Bui (Popolari per il Veneto); Marco Rizzo (Democrazia sovrana popolare), Riccardo Szumski (Resistere).
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