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Alberto Stefani, chi è il nuovo presidente della Regione Veneto

Politica
©Ansa

Introduzione

L’esponente leghista, 33 anni, ha vinto le elezioni regionali in Veneto diventando il più giovane presidente di Regione in carica (LE SUE PRIME PAROLE DA GOVERNATORE). L’enfant prodige del Carroccio succede a Luca Zaia che ha governato per tre mandati di fila. Stefani, vicesegretario federale del partito in cui si è iscritto quando aveva appena 15 anni, nella sua rapida ascesa è stato anche sindaco e dal 2018 è deputato. Ecco cosa sapere su di lui.

Quello che devi sapere

La formazione

Stefani è nato a Camposampiero, in provincia di Padova, il 16 novembre 1992. È poi cresciuto a Borgoricco, altro comune del Padovano. Si è laureato in Giurisprudenza, con 110 e lode, all’università di Padova e prosegue l'attività di ricerca in campo giuridico con pubblicazioni scientifiche su temi del diritto canonico ed ecclesiastico.

 

Per approfondire: Risultati regionali, Stefani vince in Veneto. Tutti gli aggiornamenti in diretta

Alberto Stefani

L’iscrizione alla Lega

Quando aveva 15 anni si è iscritto alla Lega, dichiarando di essere stato "fulminato" dall'idea del federalismo. A 20 anni viene eletto consigliere comunale per poi diventare coordinatore - provinciale e successivamente regionale - dei giovani del Carroccio.

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L’ascesa fino a Montecitorio (e l’elezione come sindaco)

Nel 2018, a 25 anni, è stato eletto in Parlamento nel Collegio uninominale Veneto 2 - 03, risultando il più giovane deputato di sempre nelle liste leghiste. L'anno successivo è stato scelto come sindaco di Borgoricco, carica per la quale ha scelto di non percepire l'indennità di ruolo. Alle ultime elezioni politiche, nel 2022, ha ottenuto la riconferma a  Montecitorio, nel Collegio uninominale Veneto 2 - 01.

Gli incarichi

A Roma in questi anni si è occupato prevalentemente di temi sociali (cura degli anziani, diritti dei caregiver, lotta al disagio giovanile, violenza su donne e minori). Stefani è anche segretario regionale della Liga Veneta dal 2023, appoggiato dal segretario federale Matteo Salvini, mentre dall'1 agosto dello stesso anno è presidente della Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale. Ha fondato "Veneto domani", la prima scuola di formazione politica della Liga Veneta. Il 12 settembre 2024 è stato eletto vicesegretario federale della Lega.

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La candidatura per le regionali

L’8 ottobre scorso è stata ufficializzata la sua candidatura a governatore della Regione Veneto per la coalizione di centrodestra: è stato sostenuto dalle liste di Lega, Fratelli d'Italia, Forza Italia, Noi Moderati Civici per Stefani, Unione di Centro-Udc e Liga Veneta Repubblica. "Per me è l’onore più grande”, aveva commentato a caldo. “La nostra squadra è pronta ad amministrare la Regione, in continuità con l’ottimo lavoro di Luca Zaia". Stefani ha assicurato: "Metteremo davanti a tutto, anche alle logiche della politica, le necessità delle persone. Abbiamo davanti grandi e nuove sfide, che meritano di essere affrontate con energia”.

Alberto Stefani e Luca Zaia

Il programma

Stefani ha lanciato un programma elettorale in continuità con gli ultimi 15 anni di governo Zaia. Ha messo il focus su sanità, lavoro e sociale. Su questo tema in particolare ha promesso attenzione all’invecchiamento della popolazione da un lato e al disagio giovanile dall’altro. “Il primo provvedimento sarà l’istituzione di un assessorato al Sociale, autonomo e con risorse proprie. Il secondo riguarda il lavoro, con la convocazione di un tavolo anti-burocrazia, costituito da imprese, associazioni del terzo settore e di categoria. Sia chi è in prima linea a dire alla politica dove intervenire”.

 

Per approfondire: Elezioni Veneto, Zaia: "Io capolista in tutte le Province". Aperta campagna di Stefani

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La vittoria alle regionali

Le elezioni regionali in Veneto si sono svolte il 23 e 24 novembre 2025. Cinque i candidati in lizza, in tutto 16 liste (e 845 potenziali consiglieri regionali). Da subito la sfida si è delineata tra Stefani per il centrodestra e Giovanni Manildo, già sindaco di Treviso, alla guida della coalizione di centrosinistra. Già dai sondaggi nelle settimane prima del voto era trapelato che Stefani fosse avanti. A urne chiuse, lo scrutinio ha decretato la sua vittoria.

 

Per approfondire: Elezioni regionali Veneto, il confronto fra Manildo e Stefani

Le sue passioni

Cattolico e con esperienze nell'Azione Cattolica, Alberto Stefani ha raccontato in un'intervista a Vanity Fair di avere un nonno, Aldo, operaio della Breda e orgogliosamente comunista. È appassionato di letteratura e arte e dipinge: "Credo nel confronto leale fra idee, rifiuto lo scontro personale. In  politica non cerco nemici da abbattere, ma avversari con cui dialogare. E, se ci sono i presupposti, costruire qualcosa  insieme". Tifoso del Milan, ha un passato da pallavolista.

 

Per approfondire: Elezioni regionali Veneto, affluenza definitiva al 44,6%. Netto calo sul 2020

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