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Mozione sfiducia a Santanchè, Camera vota no. Schlein e Conte attaccano lei e Meloni

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Santanché: su caso Inps valuterò dimissioni ma senza ricatti
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Santanché: su caso Inps valuterò dimissioni ma senza ricatti
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La mozione presentata dalle opposizioni è stata respinta con 206 voti contrari, 134 a favore e un astenuto. "Credo che la gogna mediatica e le paginate sui giornali devastino ancora prima del processo la vita delle persone con cicatrici che non si rimarginano”, ha detto la titolare del dicastero del Turismo. FdI: apprezzate parole Santanché e disponibilità dimissioni 

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La Camera dei Deputati ha detto no alla mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni nei confronti della ministra del Turismo Daniela Santanchè, rinviata a giudizio per falso in bilancio nell'inchiesta sulla società Visibilia (e in bilico per quello più pesante per truffa all'Inps). La mozione è stata respinta con 206 voti contrati, 134 a favore e un astenuto. “Mi trovo a rispondere per la seconda volta a una mozione di sfiducia anche se questa ha per oggetto fatti, tutti da verificare, che sono antecedenti al mio giuramento da ministro”, ha detto la ministra del Turismo in Aula. "Io credo che il Parlamento non debba diventare una corte di giustizia nelle mani di qualche Pm o giudice che appartengono a correnti politicizzate”, sottolineando di avere "fiducia nella magistratura". A seguire sono intervenuti i leader del Pd e del M5s, che hanno attaccato sia la ministra del Turismo sia la premier Giorgia Meloni. In mattinata la Camera ha discusso anche un’altra mozione di sfiducia, questa volta nei confronti del ministro della Giustizia Carlo Nordio, sotto accusa da parte delle opposizioni per la vicenda della liberazione e il rimpatrio, con un volo di Stato, del generale libico Almasri

Santanchè: "Non mi sento sola in quest'Aula né in Italia"

"In quest'aula sembra che si possa raccontare la qualunque senza nemmeno approfondire cioè che dovrebbe essere evidente a ogni parlamentare, mi spiace per lei onorevole Ricciardi ma io non mi sento sola, anzi: ringrazio i tanti colleghi che sono con me e non mi sento sola neanche in Italia perché nella battaglia del garantismo ci sono la maggioranza degli italiani”, ha detto Santanchè nel suo intervento alla Camera. L’intervento di Santanchè è stato interrotto diverse volte da esponenti delle opposizioni che hanno rumoreggiato in segno di protesta durante alcuni passaggi del suo discorso, mentre dalla maggioranza si sono levati applausi per la ministra. Diverse le presenze sui banchi del governo: i ministri Foti, Ciriani, Calderoli, Abodi, Bernini e Roccella.

Santanchè: "No a ergastolo mediatico da fine pena mai"

"Credo che la gogna mediatica e le paginate sui giornali devastino ancora prima del processo la vita delle persone con cicatrici che non si rimarginano. L'ergastolo mediatico è una condanna che rimarrà tutta la vita da 'fine pena mai’”, ha detto ancora la ministra el Turismo Daniela Santanchè in replica alla discussione sulla mozione di sfiducia nei suoi confronti. "Non voglio neppure citare invece chi ha affermato che le mie mani 'sono sporche di sangue'… non fa vergogna a me ma ha chi ha pronunciato questa accusa che mostra nella sua grandezza una grettezza e una cattiveria umana che alcuni avversari sono disposti ad usare ma certo non nei confronti dei loro colleghi".

Santanchè: "Su cassa Covid ho difeso solo posti di lavoro"

"Io sono l'emblema, lo rappresento plasticamente, di tutto ciò che detestate, un preconcetto: voi non volete combattere la povertà volete combattere la ricchezza. Io sono l'emblema, il male assoluto" e "so sono quella che porta i tacchi da 12 centimetri, quella del Twiga e Billionaire: il mio numero di telefono ed io sono la stessa persona, quel numero che anche voi avete chiamato... e mi fermo qua, perché sono una signora”, ha detto ancora Santanchè. Con riferimento all'accusa di truffa per la cassa integrazione Covid, "il mio coinvolgimento nella vicenda si è limitato a decidere, come praticamente quasi la totalità delle aziende italiane, di accedere a tale beneficio a tutela della salvaguardia e dei posti di lavoro. Comunque non toccherà a questo Parlamento decidere, io ho fiducia nella magistratura e vedremo il proseguo".

Santanchè: "Valuterò mie dimissioni da sola"

"Ho una certezza: i vostri attacchi e la vostra persecuzione non finirà qui. Sarò sempre sotto attacco, sono per voi il 'male assoluto'. A breve ci sarà un'altra udienza preliminare e finora abbiamo solo sentito l'accusa. In quell'occasione farò una riflessione, per poter anche valutare le mie dimissioni. Ma la farò da sola, non avrò alcun tipo di pressione, costrizione o di paventati ricatti. Sarò guidata solo dal rispetto del mio premier, del Governo, della maggioranza ma soprattutto per l'amore per il mio partito dove certo io non vorrò mai diventare un problema ma continuare a essere una risorsa”, ha detto ancora Daniela Santanchè.

FdI: apprezzate parole Santanché e disponibilità dimissioni

"Abbiamo apprezzato l'intervento del ministro Santanchè che ha rivendicato gli ottimi risultati ottenuti dal governo in materia di turismo e la capacità di riaffermare la centralità del comparto nell'economia italiana e nell'azione dell'esecutivo. Ha giustamente rivendicato di pretendere che valga anche per lei la presunzione di innocenza prevista dalla Costituzione. Va però ringraziata anche per quello che ha chiaramente detto al termine del suo intervento e cioè che, qualora venga malauguratamente rinviata a giudizio per la vicenda Inps, farebbe prevalere il cuore alla ragione e lascerebbe il suo incarico governativo per amore e rispetto di FdI e del presidente del Consiglio”, ha detto il vicepresidente di FdI alla Camera, Massimo Ruspandini.

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Conte: vergognatevi, siete responsabili disastro morale

Nel corso delle dichiarazioni di voto sulla mozione di sfiducia alla ministra Santanchè è intervenuto anche il leader del M5s Giuseppe Conte: “Vergognatevi, voi che andrete a votarla siete responsabili di questo disastro economico e morale: noi con tutte le persone oneste votiamo la mozione di sfiducia”, ha detto rivolgendosi alla maggioranza. "Lei non è forse unica responsabile di questa vicenda. Sopra di lei c'è una responsabile ancora maggiore: la presidente Meloni che l'avrebbe dovuta far dimettere”, ha aggiunto, “perché mette a rischio l'immagine dell'Italia nel mondo. Sono due le spiegazioni: o lei la ricatta e questo è un fatto grave, gravissimo. La seconda spiegazione è che avete bramato di gestire il potere e ora vi siete inebriati e vi sentite casta intoccabile da qualsiasi legge dello Stato, il caso Delmastro ne è un altro esempio" ma "in un caso o nell'altro sono questioni che ci riportano al degrado in cui state precipitando il Paese".

Conte a Santanché: non odiamo la ricchezza ma la disonestà

"L'Italia non può permettersi ministri e sottosegretari sotto accusa, addirittura adesso anche di circolazione di borse contraffatte... Ministra Santanchè ha detto che odiamo la ricchezza e siete voi avete fatto la guerra ai poveri. Noi odiamo sa cosa? La disonestà”, ha detto ancora il leader del M5s. "E respingiamo la solidarietà pelosa che ci viene da lei perché noi sappiamo distinguere quando un sindaco risponde anche di un evento tragico nel suo ruolo, ma per colpa non per dolo, non per disonestà".

Schlein: da Meloni atteggiamento vigliacco di fuga dall'Aula

“Meloni l'ha voluta alla guida del ministero, ma oggi fa finta di non conoscerla, ha scaricato lei e i suoi dipendenti. Si è accorta di aver fatto un grave errore, ma non sa rimediare, non riesce a farla dimettere”, ha detto la segretaria Pd Elly Schlein nel dibattito sulla mozione di sfiducia al ministro del Turismo Daniela Santanchè. "Mentre lei viene qua a difendere le borsette, chi difende gli italiani dalle bollette? Lei non è colpevole fino alle sentenze, ma quando arrivano si rispettano, non come successo con Delmastro". E poi l’attacco alla premier: “Meloni è stata campionessa mondiale di richieste di dimissioni e oggi ha disertato quest'aula, come fa non vergognarsi della sua incoerenza, come fa a non rendersi conto di quanto sia vigliacco il suo atteggiamento di continua fuga da quest'aula e dalla realtà? Dove si è nascosta la premier? Forse sta registrando un altro video, un contributo da inviare a una convention fra motoseghe e saluti nazisti". Per Schlein, infine, Santanchè "è la ministra del falso, falsi sarebbero i bilanci delle sue società, lo dicono le inchieste, falsi sarebbero i documenti per i contributi Covid, e falsi i numeri del turismo sotto la sua gestione". 

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La mozione di sfiducia al ministro Nordio

In mattinata si è invece tenuta la seduta della Camera con all'ordine del giorno la mozione di sfiducia al ministro Carlo Nordio presentata dalle opposizioni sul caso Almasri. In aula, oltre a Nordio, il titolare del Viminale Matteo Piantedosi. In nove si sono iscritti per parlare e hanno presentato il loro intervento, tutti esponenti di opposizione. Poche le presenze in Aula, in particolare nei banchi del centrodestra. Nordio si è riservato di intervenire in altra seduta. I lavori sono stati quindi interrotti, prima di riprendere nel pomeriggio con le dichiarazioni di voto e il voto sulla mozione di sfiducia alla ministra Daniela Santanché.

Gli interventi delle opposizioni

"Lei aveva esisgenza che Almasri fosse liberato" e per questo ha determinato "l'umiliazione del nostro Paese", ha detto Federico Gianassi, deputato del Pd, illustrando la mozione di sfiducia contro Nordio. "Una vergogna per il nostro Paese, che si è sempre impegnato nella cooperazione. Per il discredito gettato sul nostro Paese, con questa mozione, chiediamo la sua rimozione", ha aggiunto. "I banchi del governo sono ancora sostanzialmente vuoti, la maggioranza è latitante. Il comportamento del ministro è stato inaccettabile", "ha mentito" e "ha minato la credibilità dell'Italia nel mondo", gli ha fatto eco la capogruppo del Pd alla Camera Chiara Braga. E ancora: "Dovrebbe sentire il dovere di lasciare il suo incarico" di fronte a una "vicenda gravissima e vergognosa". "Lei ha infranto la legge, ministo, ma chi l'ha obbligata a farlo e che scuse ha addotto?", ha detto invece la capogruppo di Avs alla Camera Luana Zanella. "Lei, signor ministro, avrebbe dovuto agire e cooperare per garantire la piena operatività della Corte penale internazionale. Ha tradito la nostra civiltà giuridica, ha piegato le sue competenze agli interessi di parte, ha infranto la legge. Mi auguro che si metta un mano sulla coscienza e rassegni le dimissioni", ha aggiunto. Il ministro Carlo Nordio "non ha osservato la Costituzione, non ha osservato la legge e in Aula ha rivendicato orgogliosamente il mancato rispetto di quella legge. Noi sosteniamo in pieno la sfiducia e chiediamo le sue dimissioni", ha detto anche il parlamentare del M5s Federico Cafiero De Raho. "Ci ha parlato in Aula di incoerenze e contraddizioni" del "mandato d'arresto", "si è preso gioco di noi che non avevamo gli atti", ha aggiunto.

L'informativa di Nordio e Piantedosi

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Sullo sfondo le tensioni con la magistratura

Una doppia sfida al governo, quella Santanchè-Nordio, che si gioca sul filo delle ostilità con la magistratura, che la maggioranza non ha mai nascosto e sono focalizzate sulla riforma della separazione delle carriere, in discussione al Senato, assegnata alla commissione Affari costituzionali diretta dal fedelissimo della presidente del Consiglio, Alberto Balboni. Una partita che la maggioranza traina compatta, anche se forse servirà un referendum costituzionale per confermare le modifiche. Nel breve, invece, pesano lo sciopero della magistratura contro la riforma della giustizia (confermato giovedì) e l'udienza della Corte di giustizia europea, chiamata a esprimersi su quali siano i Paesi sicuri sul fronte dell'immigrazione, dopo le tre bocciature subite dal governo Meloni sui trattenimenti dei migranti in Albania. Sullo sfondo, ma più lontano, il confronto fra la premier Giorgia Meloni e il presidente dell'Associazione dei magistrati, Cesare Parodi, atteso il 5 marzo a Palazzo Chigi.

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