
Daniela Santanchè e Visibilia, rinvio a giudizio e filone truffa all'Inps: cosa è successo
Nel giugno 2023 la trasmissione "Report" diffondeva la notizia di indagini a carico della ministra del Turismo per una gestione scorretta dei conti del gruppo Visibilia, da lei fondato. Lei negava, ma poi è emerso come fosse iscritta nel registro degli indagati della Procura di Milano dall'ottobre 2022. Nel gennaio 2025 è stato disposto il rinvio a giudizio. Il 20 maggio l'udienza preliminare per il filone sulle presunte irregolarità legate alla cassa integrazione ottenuta per 13 dipendenti durante il Covid

DANIELA SANTANCHÈ E IL PROCESSO VISIBILIA
- Le prove raccolte dalla procura di Milano sono state così tante che la strada del proscioglimento non è stata possibile: la ministra del Turismo Daniela Santanchè andrà a processo, insieme ad altri 16 imputati, con l'accusa di false comunicazioni sociali in uno dei filoni legati a Visibilia, il gruppo che ha fondato e che poi ha lasciato dismettendo cariche e quote in vista di un ruolo istituzionale nel governo di Giorgia Meloni

- Tutto è partito il 19 giugno 2023, quando la trasmissione Report aveva dato la notizia delle indagini a carico di Santanchè. Lei aveva smentito, ricordando di aver venduto le sue quote di Visibilia a gennaio del 2022. L’ipotesi di reato però si riferisce però al periodo compreso tra il 2016 e il 2020, in era ancora presidente della società. In quegli anni, secondo l’accusa, Visibilia avrebbe pubblicato bilanci inattendibili che avrebbero fatto emergere con ritardo il dissesto patrimoniale che la riguardava

LA VERSIONE DELLA MINISTRA
- Pochi giorni dopo la fuga di notizie, la ministra si presentava in Aula al Senato per riferire sull'accaduto: "Affermo sul mio onore che non sono stata raggiunta da alcun avviso di garanzia. Faccio impresa da quando ho 25 anni, sono partita da Cuneo con la forza del lavoro contando solo su me stessa, ho raccolta importanti successi imprenditoriali". Per il risanamento di Visibilia, ha aggiunto, "ho messo a disposizione il mio patrimonio, per tutto ciò mi sarei quasi aspettata un plauso”

IL RINVIO A GIUDIZIO
- Subito dopo l'informativa è però emerso che la ministra del Turismo risultasse in realtà indagata dal 5 ottobre 2022. Nel gennaio 2025 il Tribunale di Milano ha disposto il suo rinvio a giudizio, in linea con la richiesta dei pm. Con Santanchè a giudizio vanno anche il compagno Dimitri Kunz, l'ex compagno Canio Giovanni Mazzaro, la sorella Fiorella Garnero la nipote Silvia Garnero, Antonino Schemoz, amministratore del gruppo dall'agosto 2019 e poi liquidatore delle società

LE ACCUSE - BILANCI TRUCCATI E PERDITE MILIONARIE NASCOSTE
- In fase dibattimentale si dovrà accertare se, come si ipotizza, i bilanci siano davvero stati truccati per sette anni, tra il 2016 e il 2022, per nascondere "perdite" milionarie e permettere al gruppo editoriale di rimanere in piedi ingannando gli investitori e, di conseguenza, continuare a trarre "profitto" da aziende ancora attive

LA GUP: "NASCONDENDO PERDITE SI È AGGRAVATA CONDIZIONE ECONOMICA"
- Secondo la gup di Milano Anna Magelli, nascondendo le "ingenti effettive perdite" pur di mantenere in piedi il gruppo Visibilia, allora con un titolo quotato in Borsa e ora sospeso da quasi un anno, non sarebbe stato "conseguito un profitto di rilevante entità" ma anzi si sarebbe aggravata la "condizione economica", così da rendere necessarie "periodiche ricapitalizzazioni" fino a uno stato di crisi conclamato

LA TESI DELLA GUP
- Si ritiene che le indagini per false comunicazioni sociali provino "plurime condotte di falso in bilancio" dal 2016 al 2023, "nonché la commissione di altrettanti illeciti amministrativi". Visibilia, si legge nel provvedimento di rinvio a giudizio, "già dal 2016" avrebbe "dovuto svalutare integralmente sia la voce avviamento" nei bilanci, sia quella "imposte anticipate", in un quadro fatto di "utili" non "conseguiti", di "assenza" di una "seria prospettiva di continuità aziendale" e di "piani industriali triennali eccessivamente ottimistici"

"VALORE AZZERATO"
- Nel dettaglio, essendo la voce avviamento - ossia il valore intrinseco della società - uno dei temi centrali dell'indagine, si sottolinea in merito alla Editore spa che era "contabilizzata" per oltre 3,2 milioni di euro, ma avrebbe dovuto "essere azzerata" già nel bilancio al 31 dicembre 2016. E ciò sulla base di una "corretta stima dei ricavi e dei costi e tenuto conto di una previsione di crescita non in linea con i risultati"

GLI ALTRI FILONE DI INDAGINE
- Fuori da Visibilia ci sono altre indagini ancora, tra cui quelle legate alla bancarotta dell'azienda Ki Group. E non è ancora deciso se si andrà verso l'archiviazione o verso il rinvio a giudizio per un altro filone di indagine legato a Visibilia, quello per presunti danni dell’Inps sulla cassa integrazione durante il periodo della pandemia da coronavirus

LA TRUFFA ALL'INPS
- L'udienza preliminare per la presunta truffa all'Inps era fissata per il 26 marzo 2025 ma poi è stata rinviata al 20 maggio. Per l'accusa, Santanché, Kunz e una terza persona avrebbero ottenuto "indebitamente" la Cig in deroga nel periodo Covid per 13 dipendenti. Ai tre viene contestato di aver "dichiarato falsamente" che i lavoratori fossero in cassa "a zero ore" quando invece svolgevano "mansioni" da remoto. Le integrazioni per bilanciare le minori entrate rispetto allo stipendio sarebbero state corrisposte con finti rimborsi per "note spese"

I MOTIVI DEL RINVIO
- La decisione di rinviare al 20 maggio l'udienza preliminare, presa dalla gup di Milano Tiziana Gueli, è arrivata dopo che il nuovo legale della ministra del Turismo, l'avvocato Salvatore Pino, ha chiesto un "termine a difesa", ossia un differimento per studiare gli atti data la recente nomina. Pino ha sostituito il legale Salvatore Sanzo nel collegio difensivo della senatrice di FdI. L'altro difensore, Nicolò Pelanda, era impegnato in un altro processo. Pino ha fatto sapere che l'Inps "ritirerà" la costituzione di parte civile nel procedimento

IL FUTURO DELLA MINISTRA
- Il caso Visibilia pesa sul governo di Giorgia Meloni. Fratelli d'Italia resta un partito garantista, ma le voci secondo cui in molti al suo interno propendano per le dimissioni di Santanchè, anche in attesa di giudizio e quindi prima di un'eventuale condanna, si moltiplicano