Separazione carriere magistrati, primo via libera alla Camera. Cosa prevede la riforma

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Introduzione

È arrivato il primo via libera in Parlamento alla riforma costituzionale per la separazione delle carriere dei magistrati. La Camera dei deputati ha infatti approvato in prima lettura il testo con 174 voti a favore, 92 voti contrari e 5 astenuti. Oltre alla maggioranza, hanno votato a favore Azione e +Europa mentre Italia viva si è astenuta in quanto, pur concordando con la ratio della riforma, si è detta contraria al sistema del sorteggio per i componenti laici e togati dei due Csm. 

 

Si tratta in ogni caso del primo passaggio necessario all’approvazione definitiva del disegno di legge: essendo infatti una riforma costituzionale, sono necessarie quattro approvazioni conformi da parte dei due rami del Parlamento (due alla Camera, due al Senato). Inoltre se nelle ultime due letture il testo non sarà approvato con una maggioranza di due terzi in entrambe le Aule, sarà necessario il referendum confermativo. La riforma modifica il Titolo IV della Costituzione con l'obiettivo di separare le carriere dei magistrati requirenti e giudicanti. 

Quello che devi sapere

Che cosa prevede la riforma

  • La riforma costituzionale sulla separazione delle carriere prevede alcuni punti salienti. In primo luogo - qualora fosse approvata - ci sarebbero due Consigli superiori anziché il singolo Csm attuale: nascerebbero dunque due distinti organi di autogoverno, il Consiglio superiore della magistratura giudicante e il Consiglio superiore della magistratura requirente. Per quanto riguarda la composizione dei due organi, la presidenza di entrambi i Csm sarà attribuita al Presidente della Repubblica, che già oggi presiede quello attualmente esistente.

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I membri dei Csm estratti a sorte

  • Per quanto riguarda i membri di diritto dei due organi, faranno parte del Consiglio superiore della magistratura giudicante e del Consiglio superiore della magistratura requirente, rispettivamente, il primo Presidente della Corte di Cassazione e il Procuratore generale della Corte di Cassazione. Gli altri componenti di entrambi i Consigli saranno invece estratti a sorte: per un terzo da un elenco di professori e avvocati compilato dal Parlamento in seduta comune e per i restanti due terzi, rispettivamente, tra i magistrati giudicanti e tra i magistrati requirenti. 

Come si scelgono i vicepresidenti

  • Si prevede inoltre che i vicepresidenti di ciascuno dei due Consigli superiori della magistratura siano eletti fra i componenti sorteggiati dall'elenco compilato dal Parlamento. I membri designati mediante sorteggio resteranno in carica quattro anni e non potranno partecipare alla procedura di sorteggio successiva. Inoltre i componenti non potranno, almeno finché saranno in carica, essere iscritti negli albi professionali né far parte del Parlamento o di un Consiglio regionale.

Nasce l’Alta Corte disciplinare

  • Un’altra novità prevista dalla riforma è l’istituzione di una Alta Corte disciplinare, a cui sarà attribuita la giurisdizione disciplinare nei confronti dei magistrati ordinari, sia giudicanti che requirenti. L'organo sarà composto da 15 giudici: tre componenti saranno nominati dal Presidente della Repubblica, tre estratti a sorte da un elenco compilato dal Parlamento in seduta comune, sei  estratti a sorte tra i magistrati giudicanti in possesso di specifici requisiti, e gli ultimi tre  estratti a sorte tra i magistrati requirenti in possesso di specifici requisiti. 

Come funzionerà l’Alta Corte

  • Il presidente di questa nuova Alta Corte dovrà essere individuato tra i componenti nominati dal Presidente della Repubblica e quelli sorteggiati dall'elenco compilato dal Parlamento. È prevista inoltre la possibilità di impugnare le sentenze dell'Alta Corte dinnanzi all'Alta Corte medesima, che giudicherà in composizione differente rispetto al giudizio di prima istanza. I giudici del nuovo organo resteranno in carica quattro anni, e il loro incarico non potrà essere rinnovato. Inoltre i componenti dell’Alta Corte non potranno essere membri del Parlamento, del Parlamento europeo, di un Consiglio regionale e del Governo, esercitare la professione di avvocato e ogni altra carica e ufficio indicati dalla legge.

Anm: “È strappo alla Costituzione”

  • La riforma è stata criticata dall'Associazione nazionale magistrati. Il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia ha fatto sapere che se ci sarà il via libera alla separazione delle carriere "ci muoveremo in attuazione del deliberato della nostra assemblea straordinaria di dicembre e quindi cercando in tutti i modi di veicolare le ragioni di contrarietà. Nessuna protesta di arroccamento, di chiusura arrogante alla riforma. Il Parlamento ha tutto il diritto di riformare anche la Costituzione credo che però, siccome si andrà probabilmente al referendum, l'ampliamento del dibattito sulle ragioni di questa riforma possa essere prezioso sia per chi è fautore della riforma sia per noi che siamo contrari. Quindi contribuiremo a che il referendum sia una scelta quanto più consapevole". Santalucia ha aggiunto: “Crediamo che una riforma della Costituzione non solo non sia necessaria, per nulla necessaria, ma addirittura sia dannosa, uno strappo a quel tessuto costituzionale che ci ha retto per tutti questi anni". 

Nordio: Anm rispettabilissima, ma no a processi a intenzioni

  • Il ministro della Giustizia Carlo Nordio, dopo l’approvazione in prima lettura alla Camera, ha replicato: “L'Anm è un sindacato rispettabilissimo, come tutti gli altri sindacati. Personalmente ho anche buoni rapporti personali con i suoi componenti, a cominciare dal presidente Santalucia. Tutti hanno il diritto e il dovere di esprimere le loro opinioni anche se dissenzienti. Auspico che vi sia una argomentazione razionale dei pro e contro spiegata semplicemente non in termini polemici o apodittici. E tanto meno con processi alle intenzioni, come si è fatto dicendo che la riforma prima o dopo sottoporrà il pm all'esecutivo, cosa che è radicalmente esclusa”.

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