Il ddl Nordio è legge, da intercettazioni ad abolizione abuso d'ufficio: ecco cosa prevede

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Introduzione

Il capo dello Stato Sergio Mattarella ha promulgato il ddl Nordio, il disegno di legge che prende il nome del ministro della Giustizia e che modifica il codice penale, il codice di procedura penale e l'ordinamento giudiziario.

 

Gli articoli di cui consta il provvedimento sono otto: i punti principali sono la stretta sulle intercettazioni, con lo stop alla trascrizione di quelle non rilevanti, e l'abolizione del reato di abuso d'ufficio, parzialmente mitigato dall'introduzione del peculato per distrazione del decreto legge sulle carceri. Tra le altre norme, le modifiche al traffico d'influenze e agli avvisi di garanzia, con maggior riservatezza per l'indagato.

Quello che devi sapere

Mattarella promulga il ddl Nordio

  • Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha promulgato il disegno di legge Nordio, che contiene - tra le altre norme - anche l'abrogazione del reato di abuso d'ufficio e la rimodulazione del traffico d'influenze. Il capo dello Stato ha di fatto messo fine alla polemica del centrodestra sul presunto "ritardo" della firma. Ma resta caldo, invece, il tema carceri con il vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè, che invita Forza Italia a "indicare la strada" al resto della maggioranza, verso un "reale garantismo" e una soluzione più concreta contro il sovraffollamento carcerario.

Per approfondire:
Mattarella firma: il ddl Nordio è legge

L'attesa per la firma del capo dello Stato

  • Mattarella si sarebbe preso tutto il periodo previsto dall'articolo 73 della Costituzione, cioè un mese, per evitare che si abolisse l'abuso d'ufficio prima che entrasse in vigore il reato di "peculato per distrazione" contenuto nel decreto Carceri, che invece è stato promulgato dal capo dello Stato non appena licenziato dal Parlamento. Si tratta di un nuovo tipo di peculato che, a detta del centrodestra, potrebbe mitigare almeno in parte la cancellazione dell'abuso d'ufficio

Le polemiche sul "ritardo" della firma

  • Durante l'esame in Aula del dl Carceri, il deputato di Azione, Enrico Costa, aveva sottolineato su X quello che lui considerava un "ritardo" ("Ventotto giorni fa è stato approvato definitivamente dal Parlamento il ddl Nordio con l'abrogazione dell'abuso d'ufficio. Non è ancora in Gazzetta Ufficiale"). E il suo post era stato ritwittato dal ministro della Difesa Guido Crosetto, che il giorno dopo però si è scusato con il capo dello Stato ("Non attaccherei mai Mattarella che considero un pilastro della nostra nazione"), spiegando che "da anni" mette "mi piace sui tweet di Costa". Costa aveva ribadito il concetto del "ritardo" anche in Aula, durante l'intervento in cui aveva spiegato il suo Odg approvato, che impegna il governo a rivedere la normativa sulla custodia cautelare in carcere

L'abrogazione dell'abuso d'ufficio

  • Ma vediamo nel dettaglio cosa prevede il disegno di legge che prende il nome dal ministro della Giustizia Carlo Nordio. Anzitutto sono otto gli articoli del provvedimento, che propone una significativa riforma del codice penale, del codice di procedura penale e dell'ordinamento giudiziario. Tra i punti principali, l’abrogazione dell’abuso d’ufficio: viene abolita la norma del codice penale (art. 323) che punisce il pubblico ufficiale che violando consapevolmente leggi, regolamenti o l'obbligo di astensione, cagiona un danno ad altri o si procura un vantaggio patrimoniale. Nel 2020 questo articolo era stato modificato specificando che il reato non si poteva configurare in presenza di margini di discrezionalità amministrativa nell'adozione di un provvedimento. Ora questa disposizione viene cancellata del tutto. Ma nel frattempo, il governo con il decreto Carceri ha reintrodotto una parziale copertura penale per gli abusi patrimoniali dei pubblici ufficiali. E si prevede la pena da 6 mesi a 3 anni per chi, sempre che non residuino margini di discrezionalità amministrativa nel provvedimento, danneggia terzi o si avvantaggia destinando somme di cui è in possesso a finalità diverse da quelle previste dalla legge. Si tratta di quello che prima del 1990 era detto "peculato per distrazione"

Le modifiche al traffico d'influenze

  • Ci sono modifiche sostanziali anche al traffico d’influenze: si restringe cioè l'ambito di applicazione di questo reato. La mediazione viene ritenuta illecita se finalizzata a far compiere un reato a un pubblico ufficiale. Si elimina l'ipotesi della “millanteria” e restano le condotte più gravi. Sul piano sanzionatorio, aumenta il minimo edittale della pena: da 1 anno e 6 mesi a 4 anni e 6 mesi

Intercettazioni e tutela del terzo estraneo

  • Sul tema intercettazioni, non dovranno essere riportate le conversazioni e i dati relativi a soggetti non coinvolti dalle indagini, se non considerati rilevanti per il procedimento. E nella richiesta di misura cautelare del pm e nell'ordinanza del giudice non dovranno essere indicati i dati personali dei soggetti diversi dalle parti, salvo che ciò sia considerato indispensabile per l'esposizione degli elementi rilevanti. Il giudice dovrà quindi stralciare le intercettazioni che contengono dati relativi a soggetti diversi dalle parti, laddove non essenziali

Avvisi di garanzia e interrogatori

  • Nell'avviso di garanzia dovrà essere contenuta una descrizione solo sommaria del fatto su cui si indaga. La consegna dell'atto dovrà avvenire in modo di garantire la riservatezza del destinatario. Il giudice dovrà procedere all'interrogatorio dell'indagato prima di disporre la misura cautelare, previo deposito degli atti, con facoltà della difesa di averne copia. L'indagato potrà così avere la possibilità di una difesa preventiva, prima di eventuali misure come la custodia cautelare in carcere

Organo collegiale per la custodia cautelare in carcere

  • C’è anche l’introduzione di un organo collegiale, formato da tre giudici, per l'adozione dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere che attualmente è invece sempre disposta dal giudice monocratico (per consentire le necessarie assunzioni, l'entrata in vigore è differita di due anni). La collegialità è prevista solo in fase di indagini ed è estesa anche alle pronunce di aggravamento della misura cautelare e all'applicazione provvisoria delle misure di sicurezza detentive ma non quando la misura è adottata durante le procedure di convalida di arresto o fermo

Limiti per l'Appello

  • Si introduce anche una limitazione alla possibilità per il pm di proporre appello contro le sentenze di assoluzione di primo grado. Il provvedimento non riguarda i reati più gravi. Inoltre, cambiano le norme sull’età dei giudici popolari in Corte d’assiste: il requisito massimo è fissato a 65 anni e deve sussistere soltanto al momento della nomina.

Per approfondire:

Dl Carceri, bufera in Aula. Nordio va da Mattarella