Meloni in conferenza stampa: "Sala? Ha vinto sistema Italia. Su Starlink fase istruttoria"

©Ansa

La premier, nel consueto incontro organizzato dal Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti e dall'Associazione stampa parlamentare, ha detto che per la liberazione della giornalista "c'è stato un lavoro di triangolazione diplomatica con Iran e Usa". Tante le domande su Starlink e Musk, che "non è un pericolo per la democrazia". Poi esclude un rimpasto di governo: "Salvini sarebbe un ottimo ministro dell'Interno ma anche Piantedosi è un ottimo ministro dell'interno"

LIVE

Meloni: "Aviato dialogo con opposizioni su giudici Consulta"

Nel corso della conferenza stampa anche una domanda sull'elezione dei giudici della Corte Costituzionale: "All'inizio non si è arrivati al risultato perché c'era un unico giudice della Corte costituzionale da eleggere, la maggioranza ha provato ad eleggerlo e l'opposizione ha fatto l'Aventino. Presumo che" il fatto che ora ci siano da eleggere più giudici costituzionali "renderà più facile trovare una soluzione anche con l'opposizione. Cercheremo di procedere spediti, non dipende solo da noi, abbiamo già avviato le interlocuzioni con le opposizioni".

Meloni: "Attualmente non prevedo nessun rimpasto al governo". VIDEO

Meloni: "Non vedo serie tv da due anni, l'unico libro il Pnrr"

"Credo di non vedere una serie televisiva e purtroppo non riesco a leggere un libro che non sia il Pnrr da più di due anni", ha detto la premier rispondendo a chi le domandava se avesse letto il libro di Antonio Scurati su Benito Mussolini e se guarderà la serie tv che ne è stata tratta. "Volentieri un giorno mi guarderò tutte queste belle serie tv e tornerò a fare le cose che fanno gli umani e attualmente a me tragicamente non sono consentite", ha aggiunto.

Meloni: "Su mia sorella falsità ma mi interrogo sulla strategia"

"Non penso che i giudici abbiano messo nel mirino mia sorella ma mi stupisce che le vengano addebitate numerosissime cose che non ci sono. Questo mi ha molto incuriosita perché una cosa falsa può essere una svista, due cose false possono essere una svista, tre cose false possono essere una svista ma quattro cose diventano una strategia e allora mi interrogo sulla strategia. Dopodicché chiederò a mia sorella cosa ne pensa, se trova un minuto mentre stipa tutta gente, dei gangli dello Stato", ha replicato Meloni alla domanda su un'eventuale inchiesta per traffico di influenze a carico di sua sorella, Arianna Meloni.

Meloni: "Maresciallo Masini deve avere un riconoscimento"

"Ho chiesto ad Arma dei Carabinieri di sostenere le spese della difesa del maresciallo Masini e intendo chiedere al generale Salvatore Luongo di conferire al maresciallo Masini un riconoscimento. Il maresciallo Masini è' una persona che ha fatto il suo dovere", ha detto la premier  Meloni a proposito del carabiniere che la notte di Capodanno nel Riminese ha sparato e ucciso un uomo che lo stava aggredendo dopo aver ferito a coltellate quattro persone, e che è iscritto nel registro degli indagati per eccesso di legittima difesa. "Dobbiamo porci il problema che le forze dell'ordine temono di aver fatto il proprio lavoro, ed entrano in un calvario. Un approfondimento va fatto, per mettere fine a un fenomeno che abbiamo visto varie volte".

Meloni: "Ricandidarmi? Deciderò nel 2027"

Rispondendo poi a chi le domandava se esclude di ricandidarsi nel 2027 o quando si andrà a votare, Meloni ha detto: "Non lo so. Questo è un lavoro faticoso, faticosissimo, è una decisione che prenderò quando la devo prendere, anche valutando i risultati che ho portato a casa. Sapete che non sono abbarbicata alla poltrona: se posso essere utile cerco di essere utile, se non posso essere utile mi regolo di conseguenza". IL VIDEO

Meloni: "La legge sulla cittadinanza è ottima, agire sui tempi"

Nel corso della conferenza stampa è arrivata anche una domanda sulla possibilità di introdurre una misura come lo ius scholae o lo ius soli per la cittadinanza. "Io penso che questo governo si debba concentrare sulle materie che sono nel programma, molto corposo. Non metterei altra carne al fuoco. E penso che quella italiana sia un'ottima legge sulla cittadinanza - ha replicato Meloni - Altro tema da affrontare sono "i tempi in cui si ottiene la cittadinanza nel momento in cui se ne ha diritto", talvolta ci vogliono "due anni. È un tema che avevo già chiesto di affrontare ed è un segnale che va dato". La premier ha sottolineato come l'Italia sia una "delle nazioni che dà il maggior numero di cittadinanze in Ue" anche "ai minori". Alla domanda se, a suo avviso, non sia giunto il momento di uno ius scholae o di uno ius culturae la premier ha risposto: "Continuo a ritenere che ci sia una ragione per cui lo ius soli o lo ius scholae non siano fenomeni diffusi nel mondo. La cittadinanza di un minore è di solito collegata alla cittadinanza della famiglia. Siccome nella stragrande maggioranza dei paesi non è possibile la doppia cittadinanza, se accade che un figlio acquisisce la cittadinanza e i genitori no e poi" questi ultimi "decidono di tornare in patria, il ragazzo diviene straniero nel suo paese di origine".

Meloni: "Dazi non sono la soluzione giusta, serve dialogo"

"Per noi i dazi sarebbero un problema ma non è una novità che le amministrazioni americane pongano la questione dell'avanzo commerciale. Il protezionismo non è un approccio che riguarda solo l'amministrazione Trump", ha detto ancora  la premier Giorgia Meloni rispondendo in conferenza stampa a una domanda sul tema. "Penso che di debba discutere su come affrontare" il tema "e penso che la soluzione dei dazi non sia quella giusta: faremo quello che dobbiamo fare per difendere" la nostra economia "parlando con gli Usa e l'Ue e credo che le soluzioni si debbano trovare".

Meloni: "Non stiamo parlano del tema responsabilità magistrati"

A chi le chiede se oltre alla riforma sulla separazione delle carriere il governo pensi di intervenire sulla responsabilità dei magistrati, Meloni risponde: "Credo sia un tema da discutere dentro la maggioranza e non ne stiamo discutendo".

Meloni su Space X: "Sicurezza dati priorità nazionale". VIDEO

Meloni: "Nel 2025 Piano Mattei in 5 nuovi Paesi africani"

Non manca una domanda sul Piano Mattei: "Ampliare il Piano Mattei" è uno degli obiettivi del governo nel 2025, e "sono già stati individuati nuovi Paesi: Angola, Ghana, Mauritania, Tanzania e Senegal", ha risposto Meloni, chiarendo che l'altra "grande sfida" è "internazionalizzare ed europeizzare il Piano, un lavoro iniziato con il G7: ci siamo posti il problema di mettere in relazione il più possibile il nostro Piano anche con i livelli superiori, questo consente una strategia più ampia da parte europea e del G7". Meloni si è detta "fiera del fatto che la nostra strategia su Africa e Mediterraneo sta raccogliendo sempre maggiore interesse e consenso: è in interesse non solo italiano avere un approccio diverso al continente africano. Sono contenta - ha aggiunto - della concretezza che il Piano Mattei sta dimostrando: la concretezza è la chiave di volta di una cooperazione diversa. Riuscire a dare continuità, a essere concreti e credibili fa la differenza. E ricordo che in tutti i primi 9 Paesi del Piano Mattei i progetti sono già avviati".

Meloni: "Nel Cdm impugneremo legge su terzo mandato Campania"

"Nel Consiglio dei ministri di oggi noi impugniamo la legge regionale della Campania" che autorizzerebbe il terzo mandato del governatore, ha poi annunciato la premier Meloni rispondendo alla domanda su quale sia la posizione del governo sul limite al terzo mandato dei presidenti di regione. Meloni ha premesso: "Partendo dal caso della Campania, c'è intanto un tema di metodo: gli uffici di Palazzo Chigi hanno fatto una ricognizione e approfondimenti per capire, in base all'articolo 122 della Costituzione, se la questione sia di competenza dello Stato nazionale o sia nella facoltà delle Regioni di autodeterminarsi. La nostra conclusione è che la questione riguarda un principio fondamentale e quindi la materia è di competenza dello Stato. Ed è la ragione per cui nel Consiglio dei ministri di oggi noi impugniamo la legge regionale della Campania".

Meloni: "Da Musk non prendo soldi, ingerenze sono quelle di Soros"

Musk "non è un pericolo per la democrazia", dice ancora la premier Giorgia Meloni, sostenendo invece che "ingerenze" vi siano in altri casi quando "persone facoltose usano le risorse per finanziare in mezzo mondo partiti e associazioni per condizionare le politiche, come nel caso di Soros". "Io non prendo soldi da Musk - aggiunge - semmai li hanno presi da Soros. Io il pericolo per la democrazia non lo vedo". E a chi le chiede di commentare le scelte di Musk in relazione alla campagna elettorale in Germania, Meloni replica: "Vorrei ricordare l'ingerenza di quella tedesca nella campagna italiana". "Dobbiamo ricondurre - è la convinzione di Meloni - le cose nell'alveo dove si trovano. Musk esprime la sua posizione e di questo stiamo parlando. Può piacere o non piacere ma quando mi si dice che c'è un pericolo di ingerenza evidenzio che non è il primo caso di persone note e facoltose che esprimono le loro opinioni. Io - aggiunge - ne ho viste parecchie e spesso contro di me e nessuno si è scandalizzato. Il problema - dice ancora - è quando queste persone usano le risorse per finanziare in mezzo mondo partiti e associazioni per condizionare le politiche, cosa che non mi risulta faccia Musk al contrario di Soros. Questa sì la considero una pericolosa ingerenza. Ma quando è accaduto si è parlato di filantropi: il problema è che è ricco e influente o che non è di sinistra?". IL VIDEO

Meloni: "Se riesco andrò in Usa per insediamento Trump"

Se il 20 gennaio andrò all'insediamento di Trump? "Mi fa piacere esserci, sto valutando la compatibilità di agenda. Se riesco partecipo volentieri", ha detto la premier Giorgia Meloni.

Meloni: "Non gioisco per il caso Todde"

"Si tratta di un atto non definitivo, la presidente Todde ha annunciato ricorso e non voglio entrare nel merito. Non sono il tipo che gioisce se uno che vince elezioni poi decade per questioni burocratiche o giudiziarie. Diciamoci anche che è la prima volta che non accade: ricordo ad esempio il caso della lista del Popolo delle libertà alle elezioni regionali del Lazio, che non fu interamente ammessa per dieci minuti di ritardo, e i cronisti più attenti ricordano il famoso panino", ha detto la premier Giorgia Meloni rispondendo a una domanda sul caso della governatrice della Sardegna Alessandra Todde, dichiarata decaduta da consigliera regionale. "Non gioisco, vedremo cosa accadrà, il percorso è ancora lungo. Ho letto che Pd e M5s intendono, nel caso, non convalidare la decisione dei magistrati: è una scelta libera dei partiti, ma - ha aggiunto - mi permetto sommessamente di segnalare che quando fu il caso della decadenza di Berlusconi si disse che compito del Parlamento era ratificare la decisione della magistratura. Sono i soliti due pesi e due misure... Non conosco benissimo la vicenda nel merito, preferisco non entrare ma a differenza di altri non gioisco per queste vicende".

Le elezioni regionali in Veneto

"Io penso che Fdi debba essere tenuto in considerazione. Penso che di queste vicende si debba discutere con serenità con gli alleati e lo faremo. Ci saranno elezioni regionali ampie e delicate, ne abbiamo cominciato a parlare e continueremo a farl", ha detto poi Meloni rispondendo a una domanda sulle regionali in Veneto e della possibilità che il candidato sia di Fratelli d'Italia. Poi ha aggiunto: "Non penso che su questo il dibattito sulla stampa aiuti. Valutiamo su ogni Regione le condizioni migliori perchè l'obiettivo è vincere le elezioni e noi puntiamo a dare la proposta migliore agli elettori. Non ho mai amato, e non lo faccio adesso, il fatto che si dica tramite la stampa "io, io". Penso che ne parleremo prima noi e poi lo comunicheremo".

Meloni: "Dimissioni Santanchè? Vediamo, prima decisioni giudici"

Poi, interpellata sul possibile rinvio a giudizio della ministra del Turismo Daniela Santanchè e delle sue eventuali dimissioni, la premier ha detto: "Vediamo. Non sono la persona che giudica queste cose prima che accadano, vediamo cosa deciderà la magistratura e poi ne parlerò ovviamente con il ministro Santanchè".

Meloni: "Salvini al Viminale non è in ordine delle cose"

Non è mancata una domanda sull'ipotesi di un ritorno al Viminale di Matteo Salvini: "Matteo Salvini sarebbe un ottimo ministro dell'Interno. Ha ragione Salvini a dire che in assenza di un provvedimento giudiziario a suo carico avrebbe chiesto è ottenuto il ministero dell'Interno - ha detto Meloni - D'altra parte anche Piantedosi è un ottimo ministro dell'Interno. Allo stato attuale non credo che Salvini al Viminale sia nell'ordine delle cose".

Meloni: "Sarà una pace giusta se l'Ucraina è d'accordo"

Sempre a tema Ucraina, Meloni ha ricordato: questa "guerra doveva durare 3 giorni, a febbraio saranno 3 anni. A dicembre 2022 la Russia controllava il 17,4 % del territorio; dopo 2 anni, con perdite ingenti, ne controlla il 18%, +0,6%. Lo dico anche per smontare la narrazione che la Russia abbia già vinto. Se oggi si parla di pace è perché la Russia si è un po' impantanata in Ucraina", grazie al "coraggio" degli ucraini e al "nostro sostegno", ha aggiunto. "Io sono disposta a sostenere le condizioni che è disposta a sostenere l'Ucraina. Non sono io a stabilire le condizioni per una pace giusta. Sarà una pace giusta se l'Ucraina è d'accordo", ha detto  la premier in conferenza stampa rispondendo a una domanda di un giornalista russo sulle condizioni per l'adesione alla Nato da parte di Kiev. "Le garanzie di sicurezza per l'Ucraina sono fondamentali per poter ambire ad avere una pace giusta. Tutti sappiamo che la Russia in passato ha violato gli accordi".

Meloni: "Trump non abbandonerà l'Ucraina, sarebbe errore"

Nel corso della conferenza stampa non manca il tema della guerra in Ucraina e delle possibili mosse di Trump: "Francamente non prevedo un disimpegno" di Trump in Ucraina, "non leggo questo dalle sue dichiarazioni - ha detto Meloni -  Ha parlato in più occasioni di 'pace con la forza' e io ho sempre sostenuto che l'unico modo per costringere la Russia a sedersi ad un tavolo di trattative era costruire una situazione di difficoltà" sul campo. "Trump ha la capacità di dosare diplomazia e deterrenza e prevedo che anche questa volta sarà così - ha aggiunto - Lui può andare avanti nella soluzione, ma non prevedo che questo significhi abbandonare l'Ucraina", circostanza che "sarebbe un errore dal mio punto di vista".

Politica: I più letti