Meloni in Svizzera: "Uniti per aiutare Ucraina". Ma alcuni Paesi non firmano dichiarazione

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La premier, nel suo intervento alla plenaria del vertice per la pace in Ucraina, assicura che il sostegno dell'Italia c'è. Ma le posizioni dei partecipanti non sono d'unità: molti Paesi chiave del Sud Globale, come Arabia Saudita, Messico, India, Brasile, Sud Africa e Indonesia, non hanno firmato la dichiarazione finale in cui si "riafferma l'integrità territoriale" dell'Ucraina

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"La pace non significa resa, come Putin sembra suggerire. Confondere la pace con la soggiogazione sarebbe un pericolo precedente per tutti". Lo ha detto Giorgia Meloni intervenendo alla plenaria del vertice di pace di oggi in Svizzera. "L'Italia ha sempre fatto la sua parte e non ha intenzione di voltare le spalle, ma dobbiamo unire tutti i nostri possibili sforzi per aiutare l'Ucraina a guardare al futuro ed è quello che abbiamo fato al G7 sotto la presidenza italiana", ha poi aggiunto la Presidente del Consiglio (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI LIVE SUL CONFLITTO). Ma le posizioni dei partecipanti non sono d'unità: molti Paesi chiave del Sud Globale, infatti, come Arabia Saudita, Messico, India, Brasile, Sud Africa e Indonesia, non hanno firmato la dichiarazione finale del vertice in cui si "riafferma l'integrità territoriale" dell'Ucraina.

Il documento finale: chi lo ha firmato e chi no

Il vertice di pace sull' Ucraina, nella dichiarazione finale, non firmata da tutti, afferma che "il dialogo tra tutte le parti è necessario per porre fine alla guerra". Inoltre, sollecita il completo scambio di prigionieri di guerra e il ritorno dei bambini deportati dalla Russia. Sono 80 i Paesi, su 92 presenti a vari gradi di rappresentazione, che hanno firmato il documento. I Paesi che non compaiono sulla lista sono: Armenia, Brasile (osservatore), Colombia, Vaticano (osservatore), India, Indonesia, Libia, Messico, Arabia Saudita, Sud Africa, Thailandia ed Emirati Arabi Uniti. Nella lista dei firmatari compaiono invece la Commissione Europea, il Parlamento Europeo e il Consiglio d'Europa ma non altre organizzazioni internazionali.

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Il testo finale del vertice 

"La guerra in corso della Federazione Russa contro l'Ucraina continua a causare sofferenze e distruzioni umane su larga scala e a creare rischi e crisi con ripercussioni globali per il mondo". Si apre così il documento finale del vertice per la pace in Ucraina tenutosi in Svizzera, il cui contenuto è stato pubblicato sul sito della presidenza ucraina. "Ci siamo riuniti in Svizzera il 15 e 16 giugno 2024 per rafforzare un dialogo ad alto livello sui percorsi verso una pace globale, giusta e duratura per l'Ucraina. Abbiamo ribadito le risoluzioni A/RES/ES-11/1 e A/RES/ES-11/6 adottate dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite e sottolineato il nostro impegno a sostenere il diritto internazionale, compresa la Carta delle Nazioni Unite", si legge nel documento, secondo cui "questo vertice è stato costruito sulle precedenti discussioni che hanno avuto luogo sulla formula di pace dell'Ucraina e su altre proposte di pace che sono in linea con il diritto internazionale, inclusa la Carta delle Nazioni Unite". 

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Integrità territoriale

"Apprezziamo profondamente l'ospitalità della Svizzera e la sua iniziativa di ospitare il vertice di alto livello come espressione del suo fermo impegno a promuovere la pace e la sicurezza internazionali", evidenzia il documento. "Abbiamo avuto uno scambio fruttuoso, esaustivo e costruttivo di diversi punti di vista sui percorsi verso un quadro per una pace globale, giusta e duratura, basata sul diritto internazionale, compresa la Carta delle Nazioni Unite. In particolare, riaffermiamo il nostro impegno ad astenerci dalla minaccia o dall'uso della forza contro l'integrità territoriale o l'indipendenza politica di qualsiasi Stato, i principi di sovranità, indipendenza e integrità territoriale di tutti gli Stati, compresa l'Ucraina, all'interno dei loro confini riconosciuti a livello internazionale, comprese le acque territoriali, e la risoluzione delle controversie con mezzi pacifici come principi del diritto internazionale".

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L'energia nucleare

"Inoltre, abbiamo una visione comune sui seguenti aspetti cruciali. In primo luogo, qualsiasi utilizzo dell'energia nucleare e degli impianti nucleari deve essere sicuro, protetto, tutelato e rispettoso dell'ambiente. Le centrali e gli impianti nucleari ucraini, inclusa la centrale nucleare di Zaporizhzhia, devono funzionare in modo sicuro e protetto sotto il pieno controllo sovrano dell'Ucraina e in linea con i principi dell'AIEA e sotto la sua supervisione. Qualsiasi minaccia o uso di armi nucleari nel contesto della guerra in corso contro l'Ucraina è inammissibile". 

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Sicurezza alimentare

In secondo luogo, "la sicurezza alimentare globale dipende dalla produzione e dalla fornitura ininterrotta di prodotti alimentari. A questo proposito, sono fondamentali la navigazione commerciale libera, completa e sicura, nonché l'accesso ai porti marittimi nel Mar Nero e nel Mar d'Azov. Sono inaccettabili gli attacchi contro le navi mercantili nei porti e lungo l'intera rotta, nonché contro i porti civili e le infrastrutture portuali civili. La sicurezza alimentare non deve essere in alcun modo usata come arma. I prodotti agricoli ucraini dovrebbero essere forniti in modo sicuro e gratuito ai paesi terzi interessati. 

Scambi di prigionieri 

In terzo luogo, "tutti i prigionieri di guerra devono essere liberati mediante scambio totale. Tutti i bambini ucraini deportati e sfollati illegalmente, e tutti gli altri civili ucraini detenuti illegalmente, devono essere rimpatriati in Ucraina". "Crediamo che il raggiungimento della pace richieda il coinvolgimento e il dialogo tra tutte le parti. Abbiamo quindi deciso di intraprendere passi concreti in futuro nei settori sopra menzionati con un ulteriore impegno dei rappresentanti di tutti i partiti. La Carta delle Nazioni Unite, compresi i principi del rispetto dell'integrità territoriale e della sovranità di tutti gli Stati, può e servirà come base per raggiungere una pace globale, giusta e duratura in Ucraina", conclude il testo.

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