Nelle liste di tutte le circoscrizioni sono almeno una cinquantina i candidati che hanno un nome o soprannome alternativo che gli elettori possono scrivere sulla scheda. Ecco alcuni casi, tra cui anche quello della premier Meloni
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- Da Massimiliano Giammusso "detto Massi detto Musso", a Tamajo "detto Tamaio, detto Di Maio, detto Edy, detto Edi e detto Eddy": nelle liste di tutte le circoscrizioni per le elezioni europee dell’8 e 9 giugno sono almeno una cinquantina i candidati che hanno un alias, cioè un nome o soprannome alternativo che gli elettori possono scrivere sulla scheda. Ecco alcuni casi
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- Partiamo dalla premier Giorgia Meloni, candidata per FdI - il suo è il primo nome in tutte le circoscrizioni - che ha scelto di mettere “detta Giorgia” sulla scheda
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- C’è poi Letizia Maria Brichetto Arnaboldi che ha scelto di semplificare in Letizia Moratti, candidata per Forza Italia
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- Alessandro Cecchi Paone, invece, è detto Cecchi e anche Pavone. "Perché sulla scheda ho chiesto di poter scrivere anche ‘detto Pavone’? Perché molti pensano che io sia imparentato con Rita Pavone, nulla di male ma non è vero. E dato che molti avrebbero scritto Pavone, in questo caso non ci saranno problemi”, ha detto a Rai Radio1, il diretto interessato e candidato alle europee per Stati Uniti d’Europa
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- Ha destato interesse anche il caso dell’assessore alle attività produttive della regione Sicilia. Edmondo Tamajo è il solo a presentarsi con cinque opzioni diverse oltre al suo nome. Un record. "Edmondo Tamajo detto Tamaio, detto Di Maio, detto Edy, detto Edi, detto Eddy": così si è registrato per confermare la sua candidatura nella circoscrizione Isole per Forza Italia
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- Mentre Sergio De Caprio, candidato con la lista Libertà, del progetto politico Sud chiama Nord, è detto Capitano Ultimo, detto Capitano, detto Ultimo. L’ex generale dei Ros solo recentemente ha scoperto e mostrato in pubblico il suo volto, ed è oggi in congedo dopo 42 anni di servizio
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- E ancora: Gianni Palazzolo detto “Giangiacomo”, Mariapia Abbraccio detta “Mapy", Brando Maria Benifei detto “Brando” detto “Bonifei” e Claudio Borghi detto “Borghi Aquilini”