Elezioni Europee 2024. Chi, quando e come si vota

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Ambra Orengo

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Sabato 8 e domenica 9 giugno 2024 si terranno in Italia le elezioni europee. Ecco tutto quello che c'è da sapere

Sabato 8 e domenica 9 giugno 2024 si terranno in Italia le elezioni europee.  Si andrà alle urne per eleggere 76 (dei 720 totali) deputati del Parlamento europeo. Per votare bisogna essere cittadini italiani maggiorenni, mentre per essere eletti è necessario aver compiuto 25 anni. È possibile votare e candidarsi anche se residenti in un diverso Paese Ue. 

Contemporaneamente si voterà anche per le regionali in Piemonte e per le amministrative in circa 3700 comuni. I capoluoghi di Regione coinvolti sono Bari, Cagliari, Campobasso, Firenze, Perugia e Potenza. Le urne saranno aperte dalle 14 alle 22 il sabato e dalle 7 alle 23 la domenica.

Le elezioni europee

Per quanto riguarda le europee, si voterà per eleggere 76 (dei 720 totali) deputati del Parlamento europeo. Per votare bisogna essere cittadini italiani maggiorenni, mentre per essere eletti è necessario aver compiuto 25 anni. È possibile votare e candidarsi anche se residenti in un diverso Paese Ue. Per la prima volta, in occasione delle prossime elezioni europee, si sperimenterà il voto a distanza per gli studenti fuori sede che vivono fuori da almeno tre mesi (non saranno compresi i lavoratori o chi si trova fuori per motivi di salute).

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Legge elettorale

I membri del Parlamento europeo, a differenza di quelli della Commissione Ue, vengono scelti direttamente dai cittadini ogni cinque anni. L’Unione si è data alcune regole comuni per le elezioni parlamentari: una su tutte è l’imposizione di un sistema proporzionale che assegna i seggi in proporzione ai voti ottenuti. In aggiunta, ogni paese membro può stabilire le proprie modalità di elezione.

In Italia la disciplina del sistema elettorale delle elezioni europee è contenuta nella legge 18/1979, modificata e integrata poi da provvedimenti successivi.

 

Nel nostro Paese, al sistema proporzionale, si aggiungono una soglia di sbarramento sul piano nazionale al 4% e la possibilità di indicare da una a tre preferenze. Nel caso si decida di esprimere più di una preferenza sarà necessario scegliere candidati di genere diverso, pena l’annullamento del secondo e del terzo nome. Se la prima scelta sarà una donna, quindi, il secondo dovrà necessariamente essere un uomo e viceversa. Verranno eletti i candidati che ottengono il maggior numero di preferenze all’interno di ciascuna lista. Solo in caso di parità, prevarrà l’ordine di lista.

 

In Italia il voto avviene sulla base di cinque circoscrizioni elettorali sovra-regionali. Gli elettori scelgono tra i candidati presenti nelle liste della propria circoscrizione di residenza: Nord Occidentale, Nord Orientale, Centrale, Meridionale, Insulare. Ad ogni circoscrizione è assegnato un numero di seggi in base alla popolazione residente. Ogni partito può presentare nella propria lista un numero massimo di candidati pari a quello totale assegnato alla circoscrizione. Un candidato può presentarsi in più circoscrizioni, anche come capolista. Se eletto in più di una, dovrà scegliere in quale essere formalmente eletto e quindi sceglierà di fatto a chi lasciare il proprio posto tra i primi non eletti.

 

I simboli dei partiti che vogliono partecipare alle elezioni devono essere depositati al Ministero dell’Interno tra domenica 21 aprile e lunedì 22 aprile.

Le liste dei candidati devono essere presentate, per ciascuna circoscrizione, presso la cancelleria della Corte d’appello del capoluogo di circoscrizione tra martedì 30 aprile e mercoledì 1 maggio.

 

Dato il sistema proporzionale, non sono previste alleanze o coalizioni: ogni partito corre per sé. Per questo, Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, che nel nostro Parlamento compongono la maggioranza a sostegno del governo, saranno in competizione tra loro. Lo stesso accadrà tra i partiti di opposizione.

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Casi di incompatibilità

La carica di deputato del Parlamento europeo è incompatibile con quella di:

·       membro del governo di uno Stato europeo;

·       membro del parlamento nazionale di uno Stato europeo;

·       membro della Commissione Ue;

·       giudice, avvocato generale o cancelliere della Corte di giustizia Ue

·       membro del comitato esecutivo della Banca centrale europea;

·       membro della Corte dei conti dell’Ue;

·       membri di altre istituzioni europee (BEI, organi istituiti per gestire i fondi comunitari, …)

Quindi, nel caso in cui un membro del governo o del Parlamento italiano venisse eletto dovrebbe scegliere quale carica ricoprire e rassegnare subito le dimissioni dall’altra. 

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