Così a Sky Tg24 il ministro degli Esteri. Sul tema migranti "tutta la situazone internazionale è complicata", ha affermato. L'obiettivo del governo, ha ribadito, è "bloccare i trafficanti di esseri umani"
Dopo l'incidente del drone americano colpito e abbattuto ieri sul Mar Nero da jet russi, "i segnali che lanciano Mosca e Washington sono di fermezza ma il tentativo è di cercare di non trasfromare la vicenda in un casus belli". Lo ha dichiarato a Sky Tg24 il ministro degli Esteri, AntonioTajani. "C'è fermezza ma nessuna voglia di escalation", ha aggiunto. Per il vicepremier si tratta di un momento di grande tensione tra la Russia e l'Occidente e in un contensto così il rischio "è che per un errore umano o un'azione aggressiva di un singolo possa esserci un incidente che provochi un'escalation, per questo serve molta prudenza da parte di chi è impegnato ai confini dell'Europa e della Nato". E ha concluso: "Serve molta prudenza da tutti per evitare scontri diretti anche isolati tra Nato e russi perché questo potrebbe peggiorare la situazione". (GUERRA IN UCRAINA. LO SPECIALE - GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA)
Migranti: "Situazione internazionale complicata"
Il ministro Tajani nel corso della trasmissione ha toccato anche l'argomento immigrazione, tornando sulla sua affermazione dei giorni scorsi secondo la quale ci sarebbe un collegamento tra il flusso migratorio dall'Africa e le azioni del gruppo Wagner. "C'è una situazione internazionale complicata - ha dichiarato - e ci sono coincidenze che creano una pressione migratoria, si pensi al terremoto in Turchia e Siria con l'allentamento dei controlli sull'immigrazione da parte di Ankara, una situazione nel Corno d'Africa difficile, c'è, ripeto, la presenza di Wagner che non è l'unico elemento ma uno dei tanti elementi. Tutta la situazione è complicata". L'eliminazione della protezione speciale per i vincoli familiari del richiedente asilo, contenuto nel decreto flussi, mira a "stringere le maglie perché questa non può diventare strumento per eludere le norme e perché ci siano regole chiare per tutti", ha aggiunto Antonio Tajani, intervistato su Sky TG24. L'obiettivo del governo, ha ribadito, "è bloccare i trafficanti di esseri umani perseguendo i reati commessi anche al di là dei confini nazionali". E ha concluso: "Vogliamo favorire invece la migrazione regolare e i Paesi virtuosi, che avranno una quota maggiore di immigrati regolari", aggiungendo che "si pensa di poter arrivare a oltre 80 mila in un anno".
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Tajani: "Egitto non sia la prossima Tunisia"
"Egitto è un Paese chiave per la lotta all'immigrazione clandestina e blocca i trafficanti di esseri umani. L'Egitto ha assicurato la collaborazione anche nei confronti di quella parte di Libia dove l'Egitto ha influenza". Ha spiegato il ministro degli Esteri di ritorno dalla missione nel Paese. "Ieri siamo stati con un centinaio di imprese agroalimentari per favorire la crescita del settore per arrivare ad un'autonomia parziale sul grano e poter produrre il grano in loco". Tajani ha poi auspicato che l'Egitto non diventi la prossima Tunisia, in tema migranti. "Stiamo lavorando intensamente per far proseguire il corridoio verde che porta il grano dall'Ucraina all'Egitto e altri Paesi con situazione alimentare complicata". "L'obiettivo - ha concluso - è arrivare all'autonomia nella produzione di grano".