
Governo e Parlamento, dai ministri agli eletti alle Camere: i numeri della maggioranza
La coalizione vincitrice alle elezioni, capitanata dal partito della prima premier nella storia italiana, può contare sulla maggioranza assoluta sia a Montecitorio che a Palazzo Madama. Tra i senatori eletti tra i partiti di centrodestra, 9 sono stati nominati ministri: potrebbero mancare spesso in Aula, assenti giustificati dal calendario di Palazzo Chigi. I numeri in mano al centrodestra si assottiglierebbero quindi nella prassi, ma rimangono sempre sopra la maggioranza assoluta

Le elezioni dello scorso 25 settembre hanno consegnato alla coalizione di centrodestra numeri che superano la maggioranza assoluta (50%+1) sia alla Camera dei Deputati che al Senato. A Montecitorio, su 400 seggi, i partiti premiati alle urne ne raccolgono insieme 237, che scendono a 236 non contando il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, escluso dalle operazioni di voto
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A Palazzo Madama, su 200 seggi, 116 sono del centrodestra. Anche qui i numeri scendono in realtà a 115, perché nemmeno il presidente del Senato Ignazio La Russa voterà i provvedimenti
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I NUMERI DEL CENTRODESTRA – Nello specifico, alla Camera dei Deputati siedono 118 parlamentari di Fratelli d’Italia, 65 della Lega, 44 di Forza Italia e 9 di Noi Moderati. Al Senato, Fratelli d’Italia ha 63 membri del partito, la Lega 29, Forza Italia 18 e Noi Moderati 6
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Con la composizione della squadra di governo, pur restando ampia, la forbice di differenza tra centrodestra e opposizioni al Senato si assottiglia però leggermente. Nove ministri su 24 sono infatti senatori eletti: Elisabetta Casellati, Matteo Salvini, Anna Maria Bernini, Luca Ciriani, Adolfo Urso, Roberto Calderoli, Nello Musumeci, Daniela Santanché e Paolo Zangrillo (in foto, Giorgia Meloni e i suoi ministri al giuramento insieme al capo dello Stato, Sergio Mattarella)
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Per fare un calcolo completo bisogna in realtà ancora aspettare l’annuncio di vari viceministri e sottosegretari, perché anche loro potrebbero essere presi dalle fila degli eletti a palazzo Madama. Con i numeri attuali, andando a escludere i 9 ministri nominati da Giorgia Meloni, nelle votazioni giornaliere la maggioranza di centrodestra si assottiglia fino a quota 106 voti
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Solitamente i ministri, fatta eccezione per i voti particolarmente importanti, risultano infatti ‘assenti giustificati’ perché in 'missione' per conto dell’esecutivo. Di conseguenza non sempre partecipano alle sedute dell’Aula, per cause di forza maggiore legate all'attività di tutti i giorni di Palazzo Chigi. Lo stesso vale per le riunioni delle commissioni parlamentari
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La maggioranza assoluta al Senato, contando anche i sei senatori a vita attuali, è raggiunta con 104 esponenti. Togliendo i 9 ministri in carica dai 115 politici di centrodestra votanti, lo scarto per la coalizione vincitrice alle elezioni rispetto all’opposizione si assottiglia, arrivando a contare su 106 parlamentari: due in più rispetto alla soglia richiesta per ottenere la maggioranza assoluta

I numeri del centrodestra sono solidi e, almeno sulla carta, dovrebbero facilitare il percorso verso l'approvazione delle leggi proposte dagli esponenti di quest'area. Nei fatti, la prassi insegna che tutto può succedere: dai partiti di opposizione che votano contro la propria linea, appoggiando la maggioranza, a quelli di maggioranza che decidono di non supportare più la propria area politica
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