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+Europa, Della Vedova: "Chiediamo un riconteggio”. Bonino: “Atto dovuto"

Politica
©Ansa

Dopo la momentanea esclusione dal Parlamento del suo partito, che con il 2,95% dei consensi non ha superato la soglia di sbarramento, il segretario ha parlato di “errore statistico” e ha annunciato la volontà di chiedere ricalcolo. Decisa in tal senso anche l’ex senatrice, che in videocollegamento ha avvallato l'iniziativa e non ha risparmiato critiche ai media

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"Una verifica sui risultati perché il margine di errore è infinitesimale". È la richiesta avanzata in conferenza stampa da Benedetto Della Vedova, segretario di +Europa, dopo che lo spoglio elettorale ha restituito al suo partito una percentuale del 2,95%, appena sotto la soglia valida a conquistare l’ingresso in Parlamento. Di “azione necessaria e dovuta” ha parlato invece Emma Bonino, che è intervenuta al suo fianco in videocollegamento sostenendo l'iniziativa e attaccando anche i media per il mancato rispetto della par condicio (I RISULTATI PER REGIONE E COMUNE - LA MAPPA DEI RISULTATI - LA RIPARTIZIONE DEI SEGGI - LO SPECIALE DI SKY TG24 SULLE ELEZIONI - TUTTI GLI AGGIORNAMENTI LIVE - IL SEGGIOMETRO - TUTTI I VIDEO - TUTTE LE INTERVISTE AI LEADER). 

“Un errore statistico”

“Da un punto di vista politico è un risultato che ha dello straordinario. Il problema è che ci siamo fermati sulla soglia”, ha detto Della Vedova ai giornalisti riunito nella sala stampa della sede romana del partito. Per il leader, il risultato del suo partito va considerato “una sorta di errore statistico”. “Lo 0,05% sono poco più di 10mila voti a livello nazionale, a fronte di centinaia di migliaia di schede nulle”, ha spiegato. Poi ha aggiunto: “Per questo motivo chiederemo un riconteggio dei voti. A fargli eco anche il presidente Riccardo Magi, che ha sottolineato come il ricalcolo sia un passo necessario “a restituire valore al voto di tantissimi cittadini".  

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“Azione necessaria e dovuta”

A intervenire, sia pure in videocollegamento, è stata anche Emma Bonino, che ha perso la sfida all’uninominale di Roma Centro (da sempre roccaforte del Centrosinistra) contro la candidata del Centrodestra Lavinia Mennuni. "La richiesta di riconteggio è necessaria e dovuta", ha dichiarato prima di attaccare i media e sottolineare che “dispiacersi del risultato è tardivo e ipocrita”. "Non ho molto altro da aggiungere salvo sottolineare il ruolo negativo di media e tv. Abbiamo fatto ricorso all'Agcom e contattato i direttori di tg uno per uno. La par condicio non l'ha rispettata nessuno”, ha detto l’ex senatrice. 

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L’attacco a Calenda

Per Della Vedova non ci sono dubbi su chi abbia consentito la vittoria del centrodestra. "Se hanno una maggioranza confortevole al Senato è anche perché' seggi come quello di Bonino sono andati alla destra in conseguenza della scelta di Calenda e Renzi di uscire dal patto sottoscritto con il centrosinistra e andare da soli", ha accusato il segretario. A fargli eco nell’attacco al leader di Azione anche Magi:  “Ha regalato il collegio senatoriale della sua Roma a quella che ha lui stesso definito la peggiore destra europea e lo ha fatto per una prova di forza con una candidatura che ha favorito la destra, una candidatura che non ha mai avuto una chance"

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“Opposizione netta e rigorosa”

"Gli elettori hanno parlato e la maggioranza è inequivocabile. Ha vinto una destra che è rimasta compatta.” Questo invece il commento di Della Vedova sulla vittoria della coalizione trascinata dalla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. “Per quanto ci riguarda non ci sono dubbi: sarà un'opposizione netta e rigorosa, senza sconti e senza un'illusione di moderazione da parte di Salvini e Meloni. Non ci aspettiamo niente di diverso da quello che hanno propagandato sull'Europa, sulle alleanze con Ungheria e Polonia. E non ci aspettiamo nulla di positivo sui diritti", ha aggiunto il segretario di +Europa. Che ha concluso: “Il  nostro compito sarà quello di spingere il governo a non venir meno agli impegni assunti in Europa dal governo Draghi in tema di maggior integrazione europea, di libertà economiche, e che si prosegua sulla vendita di Ita, si vada avanti sulla legge sulla concorrenza. 

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