Il leader di Italia Viva è stato ospite di Casa Italia, il programma condotto da Fabio Vitale e dedicato al voto di domenica 25 settembre. Tanti i temi trattati. Su von der Leyen Renzi ha detto: “Ha sbagliato, ma anche l’atteggiamento di Meloni e Salvini sull’Europa è sbagliato”. Sulla Russia: “Serve un inviato speciale dell’Ue per far dialogare le parti in causa”. Su Conte: “Con lui mi confronterò nelle sedi delle aule giudiziarie”. Su Meloni: “Con il suo governo attenta al portafoglio dei cittadini”
Matteo Renzi, leader di Italia Viva, è stato ospite dell'ultima puntata di Casa Italia, il programma di Sky TG24 condotto da Fabio Vitale e dedicato al voto di domenica 25 settembre per il rinnovo del Parlamento (VERSO IL VOTO: LO SPECIALE DI SKY TG24 - TUTTI I VIDEO - LE NEWS IN DIRETTA - IL TEST PER CAPIRE CHI VOTARE - TROVA IL TUO COLLEGIO). Presenti anche i giornalisti Agnese Pini e Massimo Martinelli. Tanti i temi trattati, dal Pnrr allo scostamento di bilancio, dalla crisi energetica all'Italia post elezioni. “Se il terzo polo avrà il 10%, condizioni in Parlamento per governo Draghi”, ha detto Renzi. Su von der Leyen: “Ha sbagliato, ma anche l’atteggiamento di Meloni e Salvini sull’Europa è sbagliato”. Sulla Russia: “Serve un inviato speciale dell’Ue per far dialogare le parti in causa”. Su Conte: “Con lui mi confronterò nelle sedi delle aule giudiziarie”. Su Meloni: “Con il suo governo attenta al portafoglio dei cittadini”.
Renzi su von der Leyen: “Ha sbagliato”
L’intervista a Renzi è iniziata con la richiesta di un commento sulle parole di Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, che rispondendo a una domanda a Princeton sul possibile risultato delle elezioni in Italia ha detto: “Vedremo il risultato del voto in Italia. Se le cose andranno in una direzione difficile, abbiamo degli strumenti, come nel caso di Polonia e Ungheria". “Ha sbagliato. Le è venuta male una frase. Concetto sbagliatissimo, punto”, ha detto Renzi. E ha aggiunto: “Io farò di tutto perché non ci sia un governo sovranista in Italia, ma lo decidono gli italiani. Quindi se il governo sovranista dovesse avere la maggioranza, non c’è nessun tipo di intervento che fa la presidente della Commissione”. Tuttavia, Renzi ha ribadito: “La presidente ha sbagliato, ma l’atteggiamento di Meloni e Salvini sull’Europa è sbagliato. L'Europa non è matrigna, non si scende da questo treno. Meloni, te ne se accorta che l'Europa ti ha dato 209 miliardi? L'Italia non ha bisogno di sovranismo ma di globalizzazione. Meloni e Salvini non possono pensare di dire ‘la pacchia è finita’. Cambiamola, questa Europa, ma senza usare slogan triti e ritriti”.
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Sulla Russia: "Dico sì alle misure, ma serve un ruolo diplomatico"
Altro argomento di cui si è parlato, la guerra russa in Ucraina. Come deve rispondere l’Occidente alla Russia? “Sono molto preoccupato. Anche per la superficialità con cui si sta affrontando una questione che è drammatica – ha detto Renzi –. Per la prima volta dal 1962, dalla crisi dei missili di Cuba, noi siamo sull’orlo di una guerra nucleare. Il fatto stesso che si possa paventare questa ipotesi è di per sé un elemento drammatico. La parola bomba atomica e guerra nucleare erano tabù”. Poi Renzi ha aggiunto: “Cosa bisogna fare? Io vedo due cose. La prima: è impensabile rinunciare a rispettare il diritto internazionale. È stato giusto mandare la armi all’Ucraina, fare le sanzioni, perché senza questo tipo di intervento noi avremmo chiuso gli occhi di fronte a una palese violazione del diritto internazionale come quella compiuta da Putin. Ma serve anche un inviato speciale dell’Unione europea per far dialogare le parti in causa. È il momento nel quale l’Europa scelga un proprio inviato speciale, a suo tempo avevo detto Angela Merkel o Tony Blair. Serve uno che li faccia dialogare, perché la diplomazia è stata inventata per risolvere i problemi quando sembrano insormontabili. Dico sì alle misure, ma contemporaneamente serve un ruolo diplomatico”.
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“Se il terzo polo avrà il 10%, condizioni per governo Draghi”
Un passaggio anche sul premier Mario Draghi e sul post elezioni. “Noi siamo stati quelli che abbiamo portato Draghi e siamo orgogliosi di averlo fatto – ha detto il leader di Iv –. Me l’appunto sul petto la medaglia di aver mandato a casa Conte e di aver portato Draghi. E ora che succede? Molto dipende da come vanno le elezioni. Se il terzo polo, cioè la Lista Azione più Italia Viva, avrà il 10% io credo che ci siano le condizioni per poter costruire in Parlamento il governo di Mario Draghi. Lo dico per un calcolo matematico e politico. Draghi ora giustamente alla domanda di un giornalista risponde no, ma la domanda vera se si creano le condizioni la farà il presidente della Repubblica”. A chi gli ha chiesto con chi non farebbe un governo di larghe intese, Renzi ha poi risposto: “Se c’è Meloni al governo, noi siamo all’opposizione. Se c’è Draghi siamo in maggioranza, indipendentemente da chi sta in maggioranza”.
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Su Conte: “Con lui mi confronterò nelle sedi delle aule giudiziarie”
Renzi ha parlato anche di Giuseppe Conte. “Incapace di rispondere sul merito” dei temi della campagna elettorale, “il fatto che abbia detto ‘vieni in piazza senza scorta’, alludendo alla minaccia fisica, è infame”, ha detto il leader di Italia Viva. E ha aggiunto: “Questo, unito ad altre menzogne di Conte, mi porta a dire che con lui mi confronterò nelle sedi delle aule parlamentari ma anche nelle sedi delle aule giudiziarie. Perché penso che Giuseppe Conte abbia varcato il limite della civiltà e in alcuni casi della continenza legata al codice civile”. Poi Renzi ha aggiunto: ”Il modo in cui Conte ha fatto la campagna elettorale sul reddito di cittadinanza, la più scandalosa operazione di voto di scambio, è stato allucinante, politicamente scandaloso”.
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“Meloni con il suo governo attenta al portafoglio dei cittadini”
Riguardo alla sua decisione di allearsi con Carlo Calenda e rimanere un passo indietro rispetto a lui per queste elezioni, Renzi ha detto: “È stato un passo indietro dettato dalla politica, perché credo che questo schieramento serva. L’ho fatto come rincorsa, non per me ma per la mia comunità”. Sul risultato del voto, ha aggiunto: “Sono tanto preoccupato per il Paese, quanto ottimista per il risultato. Non urlo al fascismo e non urlo al lupo. Faccio di tutto perché Meloni non vinca, ma se mi si domanda qual è il rischio per il Paese nei prossimi mesi, dico che Meloni non attenta alla libertà degli italiani. Meloni con il suo governo attenta al portafoglio dei cittadini, perché le proposte fatte non stanno in piedi, è il festival di chi la spara più grossa. Come pensare di votare chi mette in discussione l’Europa o chi mette in discussione i conti pubblici?”. “Meloni si ricordi che in Europa non è sorella d’Italia, è nipotina di Orban, è cugina di Ungheria. Ricordiamoci che su tutte le partite chiave l’Ungheria ci ha fatto la guerra, e ora è loro alleata”, ha detto ancora Renzi.
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“Letta ha ormai un’ossessione nei miei confronti”
Qualche battuta anche su Enrico Letta. “Ha ormai un’ossessione, un risentimento personale, nei miei confronti. Ha condannato il Pd ad andare a sbattere contro un muro”, ha detto Renzi. E ha aggiunto: “Ho mandato a casa Letta perché stava aumentando le tasse. E ho fatto bene a mandarlo a casa”. Ancora: “Il Pd ha sbagliato tutto, quando Letta tornerà a insegnare politica in Francia, il corso è già fatto: basterà vedere la sua campagna elettorale e quello è l'elenco delle cose che non si devono fare. Non si può decidere sulla base delle simpatie personali, perché si parla di politica”.
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Gli altri temi, dal Pnrr allo scostamento di bilancio
Tanti gli altri temi trattati da Renzi nel corso della puntata. “Solo noi diciamo sì a nuove infrastrutture energetiche”, ha detto. Sul reddito di cittadinanza: “È il più grande sperpero di denari pubblici mai fatto in questo Paese negli ultimi 20 anni”. Sul Pnrr: “Se ci sono delle questioni da cambiare dal punto di vista tecnico, si affronti nella sede tecnica. Ma non si esasperi la questione politica del Pnrr, perché cambiare il Pnrr come obiettivo politico significa perdere i soldi”. Sullo scostamento di bilancio: “È un’ipotesi, che sarebbe meglio ovviamente evitare. Il punto è capire qual è la strategia del nuovo governo. Sarei stato più tranquillo se questa cosa l’avesse affrontata Draghi. Alcune richieste di scostamento, però, mi sembrano strampalate. Se c’è bisogno, ci sono le condizioni, c’è un piano economico, si dice sì agli impianti, è giusto. Se si dice ‘facciamo lo scostamento perché tanto pagano i nostri figli’, quelli sono scostati di mente. Non si può continuare a far pagare alle nuove generazioni il costo delle nostre incapacità”. Sul Mes sanitario europeo: “Sono 37 miliardi di euro che, a condizioni più vantaggiose di una semplice operazione di finanziamento sui mercati internazionali, consentono all’Italia di avere una linea dedicata per affrontare le questioni strutturali legate alla sanità”.