
Smart working, le proposte dei partiti: programmi elettorali a confronto
Il lavoro da remoto sembra non avere molto spazio tra i punti della campagna elettorale dei vari schieramenti politici. Il Pd parla di “promozione dello smart working”, mentre la Lega sottolinea la necessità di “modernizzare l'organizzazione del lavoro”. Si-Verdi, invece, puntano all’estensione

Dopo l’emergenza pandemia, le aziende stanno ora siglando con i sindacati accordi che disciplinano il lavoro agile con una modalità mista in remoto e in presenza, ma nei programmi elettorali dei vari partiti, questo tema sembra avere poco spazio
GUARDA IL VIDEO: Smart working, come cambiano le regole per i fragili
Il Pd parla di “promozione dello smart working, anche ai fini di favorire le esigenze di conciliazione dei tempi di vita e lavoro”
Lavoro e pensioni: le novità
Il Partito democratico aggiunge che il ricorso al lavoro da remoto debba essere favorito anche in ottica “di ridurre le emissioni di agenti inquinanti e di migliorare, nel contempo, la vivibilità dei centri urbani e rivitalizzare i piccoli borghi sempre più spopolati”
Smart working: cosa cambia da settembre
Forza Italia e M5s non fanno menzione del lavoro da remoto, mentre la Lega punta a “modernizzare l'organizzazione del lavoro, implementando tecnologie digitali e nuovi modelli di lavoro flessibile, lavoro agile e smart working”
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Il Terzo polo chiede di "rendere sistemici gli istituti sperimentati durante il Covid-19 a tutela dei lavoratori fragili: in particolare, nel caso di persone con disabilità o in condizioni di fragilità”
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A tal proposito indica che il diritto al lavoro agile “da eccezione deve diventare strumento strutturale”
Verso il voto, lo speciale di Sky TG24
A puntare sul rafforzamento dello smart working sono Sinistra italiana e i Verdi, che hanno come obiettivo un’estensione di questo tipo di modalità lavorativa
Verso le elezioni, gli aggiornamenti
Si-Verdi sottolineano la necessità di "favorire lo smart working per tutti i lavoratori e lavoratrici la cui presenza non è richiesta fisicamente”

Intanto, il decreto Aiuti bis non ha disposto alcuna proroga dello smart working secondo le regole emergenziali. Restano confermate invece le modalità semplici in merito alla comunicazione da parte dell’azienda

La caduta della norma mette fine alla possibilità per i datori di lavoro del settore privato di applicare lo smart working in azienda anche in assenza degli accordi individuali, con modalità di comunicazione al Ministero del Lavoro semplificata rispetto all’ordinario