Urne chiuse dopo le Amministrative in 971 municipi e i 5 referendum in tema di giustizia. Alle 23 l'affluenza è stata del 54,73% per le Comunali (non sono compresi i numeri di Friuli-Venezia Giulia e Sicilia) e del 20,9% per i referendum: niente quorum. La prima rilevazione, alle 12, segnalava che per le Comunali era andato alle urne il 17,64% degli aventi diritto. I quesiti referendari si attestavano sopra il 6%. Alle 19 l'affluenza per le Comunali era al 39,11% e per i referendum intorno al 14,8%
Urne chiuse in Italia, dopo che - dalle 7 alle 23 di domenica 12 giugno - i cittadini sono stati chiamati a votare su 5 quesiti referendari sul tema della giustizia e per le elezioni comunali in 971 municipi (GLI AGGIORNAMENTI LIVE - LO SPECIALE). Per i 5 referendum non è stato raggiunto il quorum: l'affluenza finale è stata al 20,9%. Per le Amministrative, l’affluenza delle 23 è stata al 54,73% (I RISULTATI DEI REFERENDUM).
L'affluenza alle 23
I dati sull'affluenza, per le Amministrative, riguardano 818 comuni raccolti sulla piattaforma Eligendo del Viminale. Mancano dal conteggio i dati dei comuni del Friuli-Venezia Giulia e della Sicilia, che vengono pubblicati sui siti regionali dedicati (SITO FRIULI-VENEZIA GIULIA - SITO SICILIA) e non sono compresi in questo calcolo. Alle 23, con i dati definitivi di tutti gli 818 comuni, l’affluenza è stata del 54,73%. Per quanto riguarda i quattro capoluoghi di regione al voto, a Catanzaro alle 23 aveva votato il 65,90% degli aventi diritto, a Genova il 44,14%, a L’Aquila il 64,50% mentre a Palermo il 41,87%, secondo i dati riferiti dal Comune. Ecco invece le percentuali di affluenza alle 23 dei singoli quesiti referendari, con i dati comprensivi di tutte le Regioni: quesito 1 (incandidabilità dopo una condanna) 20,94%, quesito 2 (limitazione misure cautelari) 20,93%, quesito 3 (separazione funzioni dei magistrati) 20,93%, quesito 4 (membri laici consigli giudiziari) 20,92%, quesito 5 (elezioni componenti togati Csm) 20,92%.
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L’affluenza alle 19
Alle 19, per quanto riguarda le Amministrative e gli 818 comuni raccolti sulla piattaforma Eligendo, l’affluenza era stata del 39,11% (senza i comuni del Friuli-Venezia Giulia e della Sicilia). Alle precedenti elezioni, a quell’ora, era stata del 42,52%. Per quanto riguarda i quattro capoluoghi di regione al voto, a Catanzaro alle 19 aveva votato il 46,93% degli aventi diritto, a Genova il 32,09%, a L’Aquila il 45,44 e a Palermo il 29,83%. Per i 5 quesiti referendari, considerando i dati di tutte le regioni e relativi ai 7.903 comuni, queste le affluenze delle 19: quesito 1 (incandidabilità dopo una condanna) 14,84%, quesito 2 (limitazione misure cautelari) 14,74%, quesito 3 (separazione funzioni dei magistrati) 14,85%, quesito 4 (membri laici consigli giudiziari) 14,84%, quesito 5 (elezioni componenti togati CSM) 14,84%.
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L’affluenza alle 12
Alle 12 l’affluenza alle Amministrative, secondo i dati relativi agli 818 comuni raccolti su Eligendo, si era fermata al 17,64% (senza i comuni del Friuli-Venezia Giulia e della Sicilia). Alle precedenti omologhe era stata del 19,37%. Per quanto riguarda i quattro capoluoghi di regione chiamati a scegliere il sindaco, a Catanzaro alle 12 aveva votato il 19,03% degli aventi diritto, a Genova il 15,08%, a L’Aquila il 18,59 e a Palermo il 10,99%. Passando alle percentuali di affluenza dei singoli quesiti referendari, i dati delle 12 - comprensivi di tutte le regioni - si erano attestati sopra il 6%: quesito 1 (incandidabilità dopo una condanna) 6,78%, quesito 2 (limitazione misure cautelari) 6,78%, quesito 3 (separazione funzioni dei magistrati) 6,79%, quesito 4 (membri laici consigli giudiziari) 6,78%, quesito 5 (elezioni componenti togati CSM) 6,78%.
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Comuni al voto e referendum
Per le amministrative sono chiamati a votare quasi 9 milioni di elettori. I comuni capoluogo sono 26, di cui quattro capoluoghi di regione: Alessandria, Asti, Cuneo, Como, Lodi, Monza, Belluno, Padova, Verona, Gorizia, Genova, La Spezia, Parma, Piacenza, Lucca, Pistoia, Frosinone, Rieti, Viterbo, L’Aquila, Barletta, Taranto, Catanzaro, Palermo, Messina e Oristano. Dei capoluoghi di provincia al voto quattro sono commissariati: Barletta e Taranto in seguito a un voto di sfiducia, mentre Messina e Viterbo a causa delle dimissioni del sindaco. I quesiti referendari - su cui potranno esprimersi 50.915.402 elettori, di cui 4.735.783 all'estero - sono cinque e riguardano la separazione delle funzioni per i magistrati, la legge Severino, i limiti per la custodia cautelare, le regole per le candidature al Csm e le valutazioni dei magistrati.