Guerra in Ucraina, Draghi: “Crisi umanitaria senza precedenti, Italia farà la sua parte”

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Il premier è intervenuto alla Camera: “Voglio ringraziare chi si è mobilitato  spontaneamente per sostenere la popolazione ucraina”, ha detto. “C’è una grande generosità, una profonda umanità”, ha poi aggiunto il presidente del Consiglio. “Oggi sono arrivati 23.872 cittadini ucraini, oltre il 90% sono donne e bambini”, ha aggiunto, per poi ribadire: "Siamo al lavoro per ridurre la dipendenza dal gas russo in tempi rapidi". Sulle sanzioni: "Per durare devono essere sostenibili"

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C’è una “crisi umanitaria senza precedenti in Europa dal secondo dopoguerra” e “voglio ringraziare chi si è mobilitato spontaneamente per sostenere la popolazione ucraina". Il presidente del Consiglio Mario Draghi è intervenuto alla Camera durante il question time, ampiamente dedicato alla guerra in Ucraina. "L'Italia farà la sua parte", ha assicurato. “C’è una grande generosità, una profonda umanità”, ha osservato il premier. "La forza di un Paese si misura anche nella capacità  di difendere la dignità umana", ha spiegato. Il premier ha fornito inoltre i dati sul numero di profughi finora arrivati in Italia e discusso le misure del governo per contenere l'impatto sull'economia del conflitto in corso. Sul tema delle sanzioni Draghi ha detto: "Per durare devono essere sostenibili" (LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA - I DRONI USATI CONTRO L'ESERCITO RUSSO - IN COSA CONSISTE IL MODELLO AUSTRIA)

Oggi arrivati 23.872 profughi: 90% donne e bambini

Il presidente del Consiglio ha fornito i dati di ingresso dei cittadini ucraini in Italia: "All'8 marzo sono arrivati in 21.095 cittadini, oggi sono 23.872 principalmente dalla frontiera italo-slovena: oltre il 90 per cento sono donne e bambini. Ieri 10.500 donne, oggi 12mila, gli uomini erano 2mila ieri, oggi 2.200, i bambini 8.500 ieri e oggi 9.700. Il flusso è certamente destinato ad aumentare".

L’assistenza messa in campo dall’Italia

"I primi strumenti di assistenza sanitaria sono stati organizzati dalla Protezione civile, in particolare per la gestione e il contenimento dell'emergenza da Covid-19”, ha spiegato il premier Draghi. “Inoltre, abbiamo previsto un ampliamento della rete di accoglienza: abbiamo disposto, tra l'altro, che i cittadini ucraini possano essere ospitati in tutte le strutture di accoglienza per migranti anche indipendentemente dal fatto che abbiano presentato domanda di protezione internazionale o dal possesso di altri requisiti previsti”.” Il presidente del Consiglio ha poi voluto rendere merito alle istituzioni: “Lo sforzo organizzativo in atto coinvolge tutti i livelli di Governo, sia al centro sia sul territorio. Voglio ringraziare il Dipartimento della Protezione Civile, il Ministero dell'Interno, le Regioni e i Comuni per il loro sforzo, in particolare sul fronte dell'alloggio dei profughi”.

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“Ue mantenga unità di intenti e di azione”

Il premier ha spiegato che “la crisi umanitaria è senza precedenti dal dopo guerra e per farvi fronte l'Unione ha applicato per la prima volta dal 2001 la direttiva sulla protezione temporanea e anche questo testimonia la compattezza dell'Unione. Una unità di intenti e di azioni che è indispensabile mantenere e ci vede in prima linea".

“Accoglienza non sarà per mesi, ma più lunga”

"Abbiamo predisposto la piena integrazione di studenti e studentesse anche in raccordo con la comunità di connazionali integrati in Italia”, ha aggiunto Draghi. “Accoglienza, fratellanza e solidarietà sono dimostrati dalle azioni intraprese dall'Italia ma molto di più sarà necessario perché forse la reazione non è di giorni e mesi, forse è più lunga".

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“Profughi o fanno tampone o accettano vaccini”

Uno dei temi sul tavolo per l’accoglienza dei profughi ucraini è la sicurezza sanitaria, con la pandemia di Covid-19 ancora in corso: “Sul fronte sanitario i profughi o fanno il tampone ogni 48 ore o accettano di vaccinarsi”, ha detto Draghi. “Il dipartimento della protezione civile provvede alla ricognizione dei posti letto e al trasferimento pazienti inoltra agli ucraini nei centri di prima accoglienza è prevista assistenza sanitaria, sociale, psicologica, orientamento legale e corsi di lingua italiana. Nei centri sono previsti servizi anche finalizzati all'integrazione e alla formazione professionale”.

I timori per l’economia

"Ovviamente seguiamo con grande attenzione le conseguenze di questa crisi sull'economia e sulla situazione finanziaria dei cittadini italiani, l'incremento del prezzo dell'energia e l'incremento e disponibilità delle materie prime”, ha spiegato il premier. “Il governo non può fermare questi eventi ma possiamo muoverci con rapidità e decisione come abbiamo fatto e come continueremo a fare per difendere il potere di acquisto delle famiglie e la competitività e la sopravvivenza delle imprese".

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“Prudenti su conti, ma tutto necessario per aiuti”

"Noi siamo tutti impegnati a intervenire con forza per tutelare il potere potere d'acquisto", ha spiegato Draghi. L'intenzione del governo è di "mantenere una politica di bilancio prudente che non implichi nuove rilevanti misure permanenti di spesa ma permetta tutti gli interventi necessari a sostenere l'economia ora, nell'emergenza”. Il presidente del Consiglio ha aggiunto che “sono al lavoro anche in sede Ue per chiedere alla commissione misure che aiutino ad affrontare l'emergenza dei prezzi dell'energia", un tema "affrontato lunedì" con la presidente Ursula von der Leyen "e anche domani" al consiglio Ue informale.

“Regole di bilancio Ue sono inadeguate”

Sul tema il premier ha aggiunto che “il governo pone tutta l'attenzione alla realizzazione del Pnrr e all'impatto dei costi dell'energia”. Secondo Draghi “è chiaro che alcune regole vanno rilette, molto tempo prima della crisi in Ucraina ho detto che le regole di bilancio sono inadeguate, sono regole che non tengono conto delle priorità strategiche degli ultimi 2 anni: clima, energia, difesa sono priorità strategiche dell'Ue e dell'Italia e a maggior ragione ora occorre ripensare allo schema generale".

“Prematuro prospettare revisione Pnrr”

Sul Piano nazionale di ripresa e resilienza Draghi ha aggiunto che "la normativa europea prevede la richiesta di una revisione degli obiettivi degli Stati membri che possono chiedere modifiche. Si tratta di un'evenienza eccezionale che richiede un nuovo precesso negoziale che è prematuro prospettare".

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“Tempi rapidi per ridurre dipendenza gas russo”

Il presidente del Consiglio ha affrontato anche il tema della dipendenza europea dal gas russo: "Diamo la massima attenzione alla questione della sicurezza energetica e in particolare alla diversificazione delle fonti, lo dimostrano i più recenti interventi" per calmierare le bollette: "Siamo al lavoro per ridurre la dipendenza dal gas russo in tempi rapidi, che non è ovvio come compito ma è necessario farlo".

“Obiettivo è 70 gigawat da rinnovabili nel 2026”

"Vogliamo rispettare l'obiettivo 70 gigawat di rinnovabili nel 2026 se si sbloccano le autorizzazioni”, ha detto Draghi. “Siamo impegnati nella produzione di diversi gigawat di eolico offshore grazie ad una semplificazione delle autorizzazioni, c'è anche il ricorso al biometano con l'obiettivo di 200mila tonnellate nel 2023 ed un incremento di 50 mila nel successivo triennio. La ricerca è fondamentale in ogni ambito".

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“Sostenere ricerca per diversificare fonti energia”

Sul tema della diversificazione delle fonti d’energia, Draghi ha detto: "Negli ultimi anni sta prendendo vigore, soprattutto negli Stati Uniti e nel Regno Unito, lo studio di reattori in cui il contenimento del plasma viene ottenuto tramite campi magnetici molto alti. Continuiamo a seguire e a sostenere questi sviluppi sul fronte della ricerca, nell'ambito di una strategia energetica che punta a diversificare le fonti e a garantire la nostra sicurezza energetica".

Nucleare, “prototipo reattore a fusione nel 2028”

"Per quanto riguarda il nucleare”, ha spiegato il premier, “l'impegno tecnico ed economico è concentrato sulla fusione a confinamento magnetico, che attualmente è l'unica via possibile per realizzare reattori commerciali in grado di fornire energia elettrica in modo economico e sostenibile. La strategia europea per l'energia da fusione è sviluppata dal Consorzio EUROfusion, che gestisce fondi Euratom pari a oltre 500 milioni di euro per il periodo tra il 2021 e il 2025. Questo consorzio prevede l'entrata in funzione del primo prototipo di reattore a fusione nel 2025-28".

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“Sanzioni per durare devono essere sostenibili

Il premier è tornato anche sul tema delle sanzioni imposte dall’Occidente contro la Russia dopo l’invasione dell’Ucraina: “L’impegno sanzionatorio deve essere idealmente uguale all'aiuto alle famiglie e imprese e come ho già detto sostenere i più deboli. Tra l'altro le sanzioni non dureranno poco e quindi per durare devono essere sostenibili, noi non abbiamo intenzione di derogare dal regime di sanzioni ma dobbiamo fare di tutto per renderle sostenibili al nostro interno".

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