
Quirinale, l’elezione del 2022 è la più lunga della Seconda Repubblica: i precedenti
Ciampi, due mandati di Napolitano, Mattarella: dal 1994 a oggi non ci sono mai voluti così tanti scrutini per scegliere il presidente della Repubblica. Dal voto del 1999 fino a quello del 2022, ecco come sono andate le chiame

È lontana dal record di Giovanni Leone del 1971, ma l’elezione del presidente della Repubblica del 2022 ha un primato: è stata la più lunga dall’inizio della Seconda Repubblica nel 1994
GUARDA IL VIDEO: Quirinale, l'età dei presidenti della Repubblica eletti
Il primo scrutinio di quest’anno, tenutosi il 24 gennaio, è infatti finito con un nulla di fatto: uno tsunami di schede bianche, ben 672. Il più votato è stato il magistrato Paolo Maddalena, ma con appena 36 voti
Tutte le precedenti elezioni
Fu invece sufficiente il primo scrutinio nel 1999 a eleggere Carlo Azeglio Ciampi al Quirinale: furono 707 voti a issare l’ex presidente del Consiglio al Quirinale
I voti necessari per eleggere il presidente della Repubblica
Il secondo scrutinio del 2022, avvenuto il 25 gennaio, è un’altra vittoria per le schede bianche: 572, con i nomi di Maddalena e di Sergio Mattarella tra i più votati
Chi vota il presidente della Repubblica
Un simile schema si è ripetuto anche nel terzo scrutinio il 26 gennaio: 412 schede bianche, ma tanti voti anche per Mattarella (125) e Guido Crosetto proposto da Fratelli d’Italia (114)
L'editoriale di Giuseppe De Bellis: Vince il Paese, perdono i partiti
Il quarto scrutinio del 27 gennaio, il primo in cui è sufficiente la maggioranza assoluta, finisce con la vittoria degli astenuti: 441. Ancora molte schede bianche e ben 166 per il Presidente uscente

La quarta votazione è stata decisiva in due occasioni nella Seconda Repubblica: la prima volta è nel 2006, quando Giorgio Napolitano viene eletto al Quirinale con 543 voti

La seconda volta è proprio quella che ha issato Sergio Mattarella al Colle nel 2015: 665 voti, quasi sufficienti per un’eventuale elezione anche nei primi tre scrutini con maggioranza dei due terzi

La quinta votazione del 2022 è quella della spallata fallita del centrodestra: nella mattina del 28 gennaio arrivano 382 voti per la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, che fallisce così l’ascesa al Colle
I franchi tiratori fermano Casellati: solo 382 voti
Nel pomeriggio del 28 gennaio c’è il sesto scrutinio, un nuovo nulla di fatto contrassegnato dall’aumento esponenziale dei voti per Sergio Mattarella: 336, senza che nessun partito lo abbia esplicitamente candidato

La sesta votazione è anche quella che nel 2013 portò alla drammatica rielezione di Giorgio Napolitano: 738 per uscire da una situazione apparentemente senza via d’uscita, un unicum (finora) nella storia della Repubblica

Il 29 gennaio è il giorno del settimo scrutinio del 2022 e del record per la Seconda Repubblica: mai si era reso necessario arrivare così in la con i voti. Ennesima fumata nera, che ha registrato 387 voti per il presidente in carica Sergio Mattarella

Si è quindi arrivati all'ottavo scrutinio. Prima che iniziasse la votazione, i partiti di maggioranza hanno raggiunto un accordo: si punta al Mattarella bis. Il presidente della Repubblica si è detto disponibile a iniziare un secondo mandato. E il Parlamento lo ha eletto per un secondo mandato
Tutti gli aggiornamenti in tempo reale sulla corsa al Colle