
Afghanistan, l'emergenza profughi accende il dibattito sull'accoglienza in Italia
La crisi umanitaria dopo la riconquista del potere da parte dei talebani alza l’attenzione sul tema dei migranti. Mentre Lega e centrodestra lanciano l’allarme sul pericolo di un’immigrazione di massa, sinistra e Pd chiedono di aprire corridoi umanitari, indicendo una mobilitazione nazionale. Manifestazioni di disponibilità sono arrivate dai sindaci per accogliere i profughi nelle loro comunità, da Raggi a Sala. Draghi: "La cooperazione è necessaria per affrontare due obiettivi: l'accoglienza e la sicurezza"

La crisi in Afghanistan dopo la riconquista del potere da parte dei talebani riaccende nel nostro Paese il dibattito sull’accoglienza e i migranti. A tracciare la linea della Lega è il leader Matteo Salvini: “L'Italia non può permettersi di accogliere decine di migliaia di persone”. Sul fronte opposto la sinistra, con il Pd che chiama la mobilitazione nazionale per i corridoi umanitari. Disponibili all’accoglienza i sindaci delle città italiane, da Virginia Raggi a Beppe Sala
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Il premier Mario Draghi ha avuto ieri una conversazione telefonica con la Cancelliera tedesca, Angela Merkel. Nel corso del colloquio è stata discussa la protezione umanitaria di quanti hanno collaborato con le Istituzioni italiane e tedesche e delle categorie più vulnerabili, a partire dalle donne. Sono state inoltre approfondite le possibili iniziative da adottare in ambito Ue, G7 e G20 a favore della stabilità e a tutela dei diritti umani e di libertà fondamentali conseguite nel corso degli ultimi vent'anni
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Il premier Draghi ha sottolineato: "Siamo tutti consapevoli che la cooperazione è assolutamente necessaria per affrontare due obiettivi: l'accoglienza e la sicurezza. Accoglienza nei confronti di tutti coloro che ci hanno aiutato in Afghanistan in questi anni e delle loro famiglie, quelli che sono chiamati i ‘collaboratori’. Ma anche l'accoglienza di tutti coloro che si sono esposti in questi anni per la difesa delle libertà fondamentali, dei diritti civili, dei diritti delle donne"
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"Nell'estate del Covid, quando abbiamo già registrati 35mila arrivi regolari via mare, e non aggiungo quelli della rotta balcanica, la fuga dall'Afghanistan rischia di essere un disastro. L'Italia non può permettersi di accogliere decine di migliaia di persone", ha detto Salvini. "Accogliere chi ha collaborato con l'Italia in Afghanistan è un dovere, ma il nostro Paese non può farsi carico di una nuova ondata di arrivi: l’Europa faccia la sua parte”
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Gli fa eco Roberto Calderoli (Lega): "Siamo di fronte a un vero e proprio genocidio e io sono disponibile ad aprire corridoi umanitari per chi scappa dall'Afghanistan, ma prima si svuotino gli hotspot che ora sono pieni di migranti che vengono da Paesi come la Tunisia o l'Egitto dove non c'è una guerra in corso e vengono qui per fare altro", ha dichiarato
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Mantiene la linea della "responsabilità" Forza Italia. In una nota Silvio Berlusconi dice no alla "rassegnazione di fronte a quello che sta accadendo" e aggiunge: "Ora l'unica strada è quella della diplomazia e del soccorso umanitario a chi vuole lasciare quel martoriato Paese"
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Anche Forza Italia è “preoccupata” di fronte a "una crisi umanitaria che rischia di trasformarsi in un'immigrazione di massa pericolosissima per il nostro già compromesso sistema sociale", ha dichiarato Antonio Tajani. "In queste ore continuano a sbarcare migliaia di migranti dal nord Africa. Chiediamo che sia l'Alto rappresentante Ue sia il ministro degli Esteri riferiscano al Parlamento europeo e a quello italiano sulle strategie future in tema di controllo del terrorismo e dei flussi migratori dall'Afghanistan"
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Fratelli d’Italia non si esprime sull'ipotesi dei corridoi umanitari. Giorgia Meloni insiste invece sulle responsabilità di Bruxelles: "L'Italia dovrebbe andare in Europa e chiedere una missione europea che tratti con il governo libico, che porti a bloccare le partenze e aprire in Africa gli hotspot per valutare chi ha diritto a essere rifugiato e chi no"
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"Il governo deve accogliere chi ha collaborato con le nostre forze in Afghanistan, non ci sono dubbi”, ha detto il senatore di Fratelli d'Italia Ignazio La Russa. “Quanto ai profughi, gli Stati Uniti di Biden, che hanno deciso questo ritiro fatto male e hanno causato il danno, devono accoglierli tutti. Penso che non sia un problema per l'America. Lo faccia"

E di Europa parla anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio intervenendo al Consiglio Esteri Ue: "Siamo consapevoli che si incrementerà la domanda di accoglienza di rifugiati e migranti dall'Afghanistan. È perciò necessario che l'Ue metta a punto una risposta comune - ha aggiunto l'esponente M5S - anche in questo caso in stretto raccordo con i partner della regione, a cui andrà contestualmente assicurato il necessario sostegno"

Sul fronte opposto la sinistra e in particolare il Pd: molti parlamentari invocano corridoi umanitari per chi scappa da Kabul. A cominciare dalla segreteria dem che questa mattina è stata convocata al Nazareno per la mobilitazione nazionale in favore della società e del popolo afghano

"Lanciamo una grande Mobilitazione Nazionale per aiutare chi resta e accogliere chi fugge. Sosteniamo la società afghana, la sua evoluzione, le donne e gli uomini che non vogliono tornare al Medioevo. Noi ci siamo. #Afghanistan", ha scritto su Twitter il segretario del Pd, Enrico Letta

L’annuncio di Letta ha trovato il sostegno di Carlo Calenda, leader di Azione: "Condivido Enrico, sosterremo anche noi questa giusta mobilitazione”, ha risponde al tweet sulla mobilitazione nazionale per accogliere chi fugge dall'Afghanistan

“Le istituzioni devono reagire”, ha detto il leader di Italia viva Matteo Renzi in diretta Facebook. “La crisi afghana riguarda tutti noi e il destino di donne e uomini afgani ma anche quello delle nostre generazioni. Ecco perché penso che sia utile che anche il Parlamento italiano si riunisca nelle forme che i presidenti delle Camere vorranno decidere”

Le capogruppo alla Camera e al Senato, Debora Serracchiani e Simona Malpezzi, insistono sulla necessità che "l'Italia si attivi per promuovere corridoi umanitari e azioni concordate per i rifugiati”

Anche l'ex presidente della Camera, Laura Boldrini, preme per l’evacuazione dei collaboratori della missione italiana. E anticipa: "Fare polemiche su questo non ha alcun senso. È sufficiente rispettare le leggi sulla richiesta di protezione umanitaria che ci sono e che in primis prevedono l'accesso al territorio. Poi ci saranno le valutazioni delle commissioni competenti sui singoli casi e quindi l'autorizzazione o meno alla protezione"

"Ora è il momento di smetterla con la propaganda dozzinale”, afferma il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni. “Il nostro Paese, dopo aver partecipato ad un'avventura militare senza prospettiva politica, e dopo aver illuso molte generazioni di afghani, si dimostri degno e faccia tutto il possibile per permettere corridoi umanitari e accoglienza ai profughi di quel martoriato Paese"

Numerose manifestazioni di disponibilità sono arrivate dai sindaci per accogliere i profughi nelle loro comunità. Da Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, a Virginio Merola a Bologna e Dario Nardella a Firenze, i primi cittadini si mettono a disposizione e organizzano a livello locale l’accoglienza, sollecitando la comunità internazionale ad agire

"L'amministrazione di Roma è pronta a sostenere gli eventuali sforzi volti a istituire immediatamente corridoi umanitari. In questa emergenza la Capitale può fare la propria parte”, ha scritto la sindaca di Roma, Virginia Raggi, in una lettera inviata al ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. “Siamo pronti a mettere a disposizione le strutture comunali per contribuire all'accoglienza dei rifugiati”

"In attesa che il Governo ci dia adeguate istruzioni, ci stiamo preparando con i nostri servizi sociali a livello locale. Stiamo prendendo contatto con le Ong che operano a Milano e che, in alcuni casi, hanno esperienza diretta in Afghanistan", ha scritto il sindaco di Milano, Beppe Sala. “La questione afghana è di una dimensione e di una complessità di portata storica, e per questo può essere gestita solo attraverso un coordinamento a livello internazionale"

"Dopo il fallimento delle politiche guerrafondaie, imperialiste e colonialiste, è necessario che la comunità internazionale e l'Onu affrontino il dramma del popolo afghano”, afferma Luigi de Magistris, sindaco di Napoli. “Penso alle donne e ai bambini in particolare. Costruiamo un mondo unito sulla fratellanza universale e non lacerato da guerre orrende”