
Afghanistan, chi sono, quale storia hanno e cosa vogliono i leader talebani: cronistoria
Il movimento nacque nel 1994 nella città di Kandahar. Fu fondato dal mullah Mohammed Omar, morto nel 2013. Furono al potere, come Emirato Islamico dell'Afghanistan, dal 1996 al 2001, quando le truppe Usa si insediarono nel Paese dopo gli attentati dell'11 settembre dello stesso anno. Portatori di un'interpretazione radicale della legge islamica, secondo fonti americane potrebbero contare su 60mila uomini armati attivi e 10mila foreign fighters

Le milizie ribelli dei talebani nelle ultime settimane hanno riconquistato progressivamente sempre più zone dell’Afghanistan, fino ad arrivare alla capitale Kabul, complice anche il graduale ritiro delle truppe statunitensi dal Paese. Dopo la presa del palazzo presidenziale e la fuga del presidente Ghani del 15 agosto, un portavoce dei talebani ha reso noto che a breve verrà dichiarata la rinascita dell’Emirato Islamico dell’Afghanistan, già alla guida del Paese dal 1996 al 2001. Un video dei leader ha promesso "ordine e serenità"
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Il termine “talebano” in pashtu – seconda lingua più parlata in Afghanistan e diffusa anche in Pakistan – significa “ricercatore” o “studente”. Il movimento, nato durante gli anni’90 nelle madrasse, scuole coraniche pakistane, fu ufficialmente formato nel 1994 a Kandahar, seconda città afghana, con a capo il mullah Mohammed Omar (in foto), già combattente tra i mujaheddin islamici nella guerra tra l’Afghanistan e le truppe sovietiche che occuparono il Paese tra il 1978 e il 1989
I talebani nacquero con il desiderio di riportare l’equilibrio in Afghanistan dopo il ritiro dell’esercito sovietico e con l’obiettivo di radicare nei territori conquistati uno stile di vita basato sull’interpretazione più radicale della sharia, la legge islamica, con esecuzioni pubbliche per chi disobbediva ai precetti religiosi, l’obbligo del burqa per le donne e della barba per gli uomini
Afghanistan, persone si aggrappano a un aereo che decolla. VIDEOI talebani si organizzarono rapidamente in milizie. Dopo aver conquistato Kandahar nel 1996 presero anche Kabul, in parte appoggiati anche dalla popolazione per essersi imposti come sostituti del governo attraverso piani di ripresa economica e di ricostruzione delle infrastrutture distrutte durante la guerra con l’Unione Sovietica
Afghanistan, Usa hanno speso quasi 2.300 miliardi in 20 anniVenne così fondato l’Emirato Islamico dell’Afghanistan che, nel giro di qualche anno, arrivò a controllare quasi tutto il Paese – fatta eccezione per alcune regioni nord-orientali - senza un capo politico simile a quello delle democrazie occidentali ma sotto la guida del mullah Mohammed Omar. Pakistan, Emirati Arabi e Arabia Saudita furono gli unici Stati nel mondo a riconoscere la legittimità dell’Emirato e ad appoggiarlo con aiuti in denaro e umanitari. Stando al parere di molti esperti, ancora oggi l’esercito dei talebani è finanziato dall’Arabia Saudita
Dal paragone con Saigon al "fallimento di Biden": l'Afghanistan sui media
Secondo dati ONU, dal 1995 al 2001, sarebbero almeno 15 i massacri compiuti dai talebani contro la popolazione civile afghana, spesso insieme ai soldati di Al-Qaeda, un altro movimento radicale islamista di stampo sunnita fondato da Osama Bin Laden (in foto). Dal 1996 i talebani ne ospitarono le basi in Afghanistan
Afghanistan, i talebani nel palazzo presidenziale. FOTO
I talebani rifiutano l’idea di elezioni e le strutture democratiche. I cittadini afghani che hanno collaborato con la diplomazia internazionale, i media occidentali e gli eserciti di altri Paesi sono considerati “traditori”. Al loro insediamento al potere negli anni ’90 i talebani vietarono cinema, musica e televisione. Alle donne - a cui fu imposto di non avere rapporti con uomini se non con il padre, il marito o un altro membro della famiglia- fu vietato di guidare qualsiasi mezzo, dall’auto alla bicicletta, di truccarsi o di indossare gioielli
Afghanistan, chi sono e cosa vogliono i talebani. VIDEONel 2001 i talebani distrussero le due statue millenarie del Buddha scolpite nella roccia nella valle di Bamiyan, nonostante gli appelli della comunità internazionale a non farlo per il loro valore storico-culturale: l’interpretazione della legge islamica dei talebani vieta qualsiasi raffigurazione di “idoli”
Cosa è la sharia e cosa prevedeI talebani aiutarono Al-Qaeda negli attentati al World Trade di Center di New York e al Pentagono di Washington dell’11 settembre 2001. Il 7 ottobre dello stesso anno Stati Uniti e Regno Unito dichiararono guerra all’Afghanistan e un’alleanza NATO fu inviata nel Paese per smantellare il regime e distruggere Al-Qaeda. A dicembre, fu installato il governo di transizione di Hamid Karzai e ai militari della ISAF, Forza Internazionale di Assistenza alla Sicurezza, fu dato il compito di addestrare l’esercito afghano per la costruzione di uno Stato democratico
I leader dei talebani fuggirono in Pakistan, a Quetta, nella regione del Belucistan. Negli anni il gruppo ha continuato a reclutare combattenti e si è organizzato in maniera decentrata, riuscendo a mantenersi influente in molte zone afghane. Nell’aprile 2021 il presidente Usa Joe Biden ha annunciato ufficialmente il ritiro dell’esercito americano dal Paese. Negli anni il contingente dei militari in Afghanistan si era fatto sempre più piccolo, anche in ragione dell’accordo di pace con i talebani del 2020, le cui trattative sono ancora in corso a Doha, Qatar

A seguito della morte del mullah Mohammed Omar, comunicata nel 2015 ma risalente al 2013, a guidare i talebani sono stati Akhtar Mansour (in foto), ucciso da un drone americano in Pakistan nel 2016, e Hibatullah Akhundzada, leader attuale e responsabile della Giustizia durante gli anni dell’Emirato

La leadership di Akhundzada tra i talebani è stata rafforzata dalla promessa di lealtà ricevuta da Ayman al-Zawahiri, capo di Al-Qaeda, che lo ha definito “l’emiro dei credenti”. Nato a Kandahar, figlio di un teologo, Akhundzada ha tenuto insieme i militanti impegnati in lotte interne per il potere dopo la morte di Mansour

Altra figura importante è Abdul Ghani Baradar (in foto), combattente contro i sovietici negli anni ’80 e co-fondatore dei talebani insieme a Mohammad Omar. Nei cinque anni dell’Emirato ha coperto ruoli militari e amministrativi, tra cui quello di vice ministro della Difesa. Arrestato nel 2010 a Karachi, Pakistan, fu liberato nel 2018 sotto pressione degli Stati Uniti. Dopo aver firmato gli accordi di Doha, è stato nominato capo dell’ufficio politico dei talebani. Sarebbe uno dei candidati più papabili alla presidenza del nuovo governo

Al potere c’è anche Siraj-ud-din Haqqani, leader della rete Haqqani, fondata dal padre, considerata una delle fazioni più pericolose per le truppe NATO durante i decenni di missione militare. A capo della commissione militare che stabilisce le linee strategiche contro il governo afghano è invece Mullah Yaqub, figlio di Mohammad Omar

Secondo gli esperti americani i talebani godrebbero di almeno 60mila combattenti armati attivi, che potrebbero arrivare a 200mila con il reclutamento di altre milizie legate a guerre locali. A questi si aggiungerebbero 10mila foreign fighters, in maggioranza pachistani ma provenienti anche da diversi Paesi dell'Asia centrale, dall'Uzbekistan al Turkmenistan, oltre a gruppi di ceceni e di uiguri dalla Cina