
Afghanistan, vittoria dei talebani in dieci giorni: ecco perché è successo. LA MAPPA
La fulminea conquista, che coincide con la fine della ventennale operazione militare occidentale, è una disfatta per la coalizione internazionale a guida Usa. All'avanzata talebana non è praticamente stata opposta resistenza: le truppe afghane non erano pronte. Ecco le tappe di come i miliziani hanno conquistato il Paese

I talebani sono entrati a Kabul dopo averla circondata. In poco più di un mese, ma soprattutto negli utlimi 10 giorni, hanno preso il controllo della maggior parte delle città afghane: alla loro avanzata non è praticamente stata opposta resistenza. Ecco le tappe di come i miliziani hanno conquistato il Paese
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La loro fulminea conquista coincide con la fine della ventennale operazione militare americana, successiva agli attentati terroristici dell'11 settembre 2001. Due decenni segnati da un iniziale successo delle truppe occidentali, poi degenerato in un logorio che ha portato alla decisione della Casa Bianca di ritirare le proprie forze dal territorio
Afghanistan, in vent'anni dalla campagna militare degli Usa al ritorno dei talebani
APRILE – È il presidente Usa Joe Biden ad annunciare che da maggio le truppe americane avrebbero iniziato il ritiro dall’Afghanistan. L’intenzione era di completare l’operazione entro l’anniversario dell’11 settembre, di cui nel 2021 si ricordano i 20 anni, mettendo fine alla più lunga guerra della storia americana
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MAGGIO – Dall’inizio del ritiro delle truppe americane, i talebani hanno lanciato una massiccia offensiva contro le forze governative nella provincia di Helmand, a Sud, continuando la loro espansione
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GIUGNO – A giugno, l'inviato Usa per l'Afghanistan annuncia che i talebani controllano oltre 50 dei 370 distretti del Paese. Gli studenti coranici lanciano una serie di attacchi al Nord, molto lontano dalle loro storiche roccaforti nel Sud
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LUGLIO – Il 2 luglio viene annunciato il ritiro di tutte le truppe Usa e Nato da Bagram, la principale base aerea dell'Afghanistan. Due giorni dopo, i talebani prendono il controllo del distretto di Panjwai a Kandahar. Cade anche Islam Qala, il principale valico di frontiera con l'Iran. Il 14 luglio gli insorti prendono il controllo del valico di Spin Boldak col Pakistan. A fine mese, i talebani controllano circa metà dei distretti del Paese
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AGOSTO/1 – Ad agosto viene sferrato l’attacco finale. In meno di dieci giorni i talebani riescono a occupare i restanti distretti del Paese. Gli studenti coranici conquistano Zaranj, nel Sud. Poi è la volta di Sheberghan, dove vengono liberati tutti i detenuti della prigione locale. Cadono Taloqan, Sar-E-Pul e Kunduz, porta di ingresso all'Asia centrale e alle province del Nord, ricche di risorse minerarie
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AGOSTO/2 – Dopo Aaybak, cade Pul-E-Khumri e nei due giorni successivi anche Faizabad, Ghazni e Firus Koh. I talebani conquistano altri quattro capoluoghi di provincia in un solo giorno: Kandahar, la seconda più grande città del Paese, Qala-E-Naw, Lashkar Gah ed Herat. Capitolano anche le maggiori città del Nord
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LA PRESA DI KABUL – Il 15 agosto i talebani conquistano senza trovare resistenza la strategica città orientale di Jalalabad, Bagram, dove prendono il controllo della ex base aerea della coalizione a guida Usa. Cadono Qalat e Bamiyan. Continuando l’avanzata, arrivano a Kabul, circondandola e poi entrando in città. A fine giornata la loro bandiera sventola sul pennone del palazzo presidenziale di Kabul

LA FUGA DI GHANI - Nella giornata in cui i talebani sono entrati a Kabul, è emerso che il presidente afghano Ashraf Ghani ha lasciato il Paese e si sarebbe rifugiato in Tagikistan. Ghani ha dichiarato di essere fuggito dal suo Paese per evitare "un bagno di sangue". Poi ha aggiunto: "I talebani hanno vinto e ora sono responsabili dell'onore, della proprietà e della tutela dei loro connazionali"

COME È STATO POSSIBILE – La vittoria dei talebani è una disfatta per la coalizione internazionale a guida Usa e per tutti i Paesi Nato che vi parteciparono (tra cui anche l’Italia). Tra gli errori dell’operazione occidentale, c’è la decisione di attaccare l’Iraq dopo solo due anni della cacciata dei miliziani a Kabul. Nel Paese, ancora debole, i talebani ebbero modo di riorganizzarsi, anche grazie all’aiuto del vicino Pakistan

ZERO RESISTENZA – Le truppe afghane non erano pronte a resistere all’attacco dei talebani. L’aviazione, così come gli armamenti e l’addestramento, dipendevano quasi interamente dagli occidentali. La diserzione era in crescita. Inoltre, tra le file dell’esercito imperava la corruzione sistemica