Green pass dopo due dosi per accedere a bar e ristoranti: chi è pro e chi è contro
Il sottosegretario Pierpaolo Sileri propone il modello francese con applicazione della certificazione dalla seconda dose. L’idea è condivisa dal Pd, ma non convince la Lega e Fratelli d’Italia
Tra le misure che il governo discuterà per fermare l’aumento dei contagi da Covid-19 c’è il rilascio del green pass solo dopo la seconda dose. L’ipotesi è adottare il modello francese, ossia di imporlo per salire sui treni o andare al ristorante, nei bar e nei centri commerciali
Coronavirus, gli aggiornamenti in diretta
L’idea è arrivata dal sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri che ritiene necessario applicare “sul serio” il Green pass e niente quarantena per chi ha ricevuto due dosi. “Pensiamo alle discoteche - ha detto Sileri - se concedessimo ai locali di aprire per i clienti con il Green pass, avremmo la corsa di chi ha tra i 18 e i 40 anni a vaccinarsi”
Covid, 4 regioni potrebbero rischiare la zona gialla
Il Partito democratico sembra favorevole all'obbligo del Green pass per gli eventi pubblici, sul modello francese e a favore c'è anche il ministro della Salute Roberto Speranza secondo il quale si deve evitare di chiudere i locali pubblici, ma vietando l’ingresso a chi non si vaccina
Covid, variante Delta in Italia: le misure per arginarla
Per il Commissario per l'Emergenza, Francesco Figliuolo, il sistema del green pass potrebbe dare una spinta agli indecisi del vaccino, anche se andrebbe comunque fornita l'alternativa del tampone per rispettare gli equilibri costituzionali
La soluzione Macron in Italia "mi piacerebbe" perché "il green pass rappresenta la possibilità di continuare a lavorare, vivere e divertirsi mantenendo attenzione". Così Fabrizio Pregliasco, virologo dell'Università degli Studi di Milano e membro del Cts nella regione Lombardia
Il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta è favorevole: "Sono favorevole - scrive in una nota - all'estensione dell'uso del Green Pass per il ritorno alla normalità di tutte le attività, e in particolare per garantire le esigenze di socializzazione nella scuola, sui luoghi di lavoro e nelle occasioni ludiche e di svago. Non si possono invocare riaperture indiscriminate senza un richiamo alla responsabilità individuale che riverbera sulla salute collettiva"
Tra i favorevoli al green pass per accedere a luoghi con più di 50 persone, ai bar e ai ristoranti e sui trasporti pubblici, ci sono anche il governatore della Liguria, Giovanni Toti, e l'assessore alla Salute del Lazio, Antonio D'Amato, per il quale "sarebbe utile che il Governo decidesse in che maniera vada utilizzato il certificato verde, possibilmente con la vaccinazione completa, prima di adottare misure restrittive”
"Condivido totalmente il suo discorso", ha detto il senatore Matteo Renzi riferendosi alla proposta di Macron. "È giusto andare verso un modello diverso rispetto al passato - ha detto ancora - È evidente che i contagi aumenteranno, è fisiologico visto che la variante delta colpisce una fascia di età, i ragazzini, che solitamente non hanno problemi. Al discorso di Macron - ha concluso Renzi - aggiungo che sono per l'obbligo vaccinale per il personale medico e per quello scolastico"
Fortemente contraria al green pass su modello francese è invece la leader dell'opposizione Giorgia Meloni che parla di "follia anticostituzionale" e di "idea raggelante”
La stessa posizione della leader di Fratelli d’Italia è condivisa dal capo della Lega Matteo Salvini, che commenta: "non scherziamo”
"Equiparare una cena al ristorante, un aperitivo o un caffè al bar, rispettando le norme di sicurezza a grandi eventi con migliaia di persone sarebbe una sciocchezza non solo inutile, ma dannosa". Queste le parole del presidente di Noi con l'Italia e vicepresidente del gruppo Misto alla Camera Maurizio Lupi
Per i deputati M5s in Commissione Affari sociali l'ipotesi è "prematura e pone interrogativi per coloro che devono forzatamente ricorrere al tampone”
Il presidente campano, Vincenzo De Luca, invece precisa: "il green pass l'abbiamo fatto quattro mesi fa. La nostra carta di vaccinazione la rilasciamo dopo la seconda dose”
Più tiepido il governatore lombardo, Attilio Fontana, convinto che questo tipo di provvedimento "oltre a non essere possibile in Italia per privacy, in Lombardia non è necessario”
Anche le categorie sono divise sul green pass necessario per entrare in luoghi che accolgono più di 50 persone, per accedere a bar, ristoranti, centri commerciali e mezzi di trasporto sulle lunghe distanze: Fipe-Confcommercio paventa pesanti penalizzazioni per i ristoratori ma per Federalberghi sarebbe un provvedimento “sacrosanto"