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Bonetti a Sky TG24: “Non basta stop a licenziamenti, occorre riattivare mondo del lavoro"

Politica

La ministra per le Pari opportunità: "Servono strumenti alle imprese per le politiche di sviluppo e riqualificazione del personale". E sulle dimissioni dal governo Conte-bis: "Agito per il bene del Paese, c'era una situazione non sostenibile per l'Italia, non consentiva all'Italia di uscire dal virus e ripartire"

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"Nell'ambito delle azioni messe in campo credo vada considerata una strategia d'insieme: non può bastare lo stop ai licenziamenti, la questione non è un mese in più o in meno, il tema è quali sono le misure per riattivare il mondo del lavoro”.  Lo ha detto la ministra per le Pari opportunità e per la Famiglia Elena Bonetti a 'Start' su Sky TG24. “Non è il tempo delle parti da contrapporre ma da ricomporre - ha aggiunto la ministra -. Servono strumenti alle imprese per riattivare le politiche di sviluppo riqualificando il personale, penso soprattutto alle donne che hanno perso il lavoro”.

“Verifiche tecniche su blocco licenziamenti”

Sulla proroga del blocco dei licenziamenti, il ministro ha chiarito che in Cdm "abbiamo discusso di tutte le norme del ministro del Lavoro, c'erano delle verifiche tecniche da fare. Se si toglie il blocco dei licenziamenti, le altre misure devono entrare a regime. Il dl Sostegni ha una visione chiara: investimento e accompagnamento. Sulle imprese c'è una sinergia, io starei sul cammino più che sul posizionamento di parte".

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"Per ripartenza centri estivi 135 milioni ai Comuni"

E a proposito del dl Sostegni-bis, la ministra ha citato una delle misure contenute nel provvedimento. "C'è una evidenza, è quella della fatica vissuta dai ragazzi per la chiusura delle scuole. Ripartono quindi le attività estive - ha spiegato Bonetti - anche con il terzo settore: 135 milioni sono stati dati ai comuni per organizzare i centri estivi, abbiamo preparato con il ministro Speranza le linee per operare in sicurezza. E' venuto il momento di riconoscere che i bisogno dei giovani devono avere voce".

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"Non guardo sondaggi, contano le azioni del governo"

Rappresentante del partito di Renzi, Bonetti si era dimessa dal Conte-bis, insieme alla ministra Teresa Bellanova, dando il via alla crisi di governo superata con l'avvento di Mario Draghi. Credo che Italia viva abbia "agito per il bene del paese, c'era una situazione non sostenibile per l'Italia, non consentiva all'Italia di uscire dal virus e ripartire: stiamo partecipando con lo stile che ci contraddistingue. Stiamo lavorando per costruire un Pnrr con riforme chiare. Prima o poi saremo in una competizione elettorale, oggi contano le azioni della politica più dei sondaggi", ha detto la ministra della Famiglia Elena Bonetti, commentando il sondaggio Quorum/Youtrend per Sky TG24 sui primi 100 giorni del governo Draghi. "Sono un ministro e non guardo i sondaggi - ha aggiunto Bonetti - quello che misura l'azione è sapere quanto abbiamo portato e cambiato nella vita delle persone. Il governo Draghi ha una sinergia ampia e condivisa. So il lavoro importante che fa la ministra Cartabia il lavoro straordinario che sta facendo il ministro Franco: alla fine quello che vince non è chi fa gol ma la squadra che è l'Italia, le oscillazioni dei sondaggi ci possono essere ma misuriamoci sulle azioni del governo".

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"Nei prossimi 100 giorni il governo deve portare avanti le riforme"

E sul futuro dell'esecutivo, Bonetti ha risposto: "ll tema è portare avanti le riforme: giustizia, family Act, fisco: il paese ha bisogno di questo e di semplificazioni e incentivi al lavoro femminile. C'è il tema della crescita che abbia un volto di umanità come ha detto il premier Draghi. Nei prossimi 100 giorni credo il governo debba fare questo"..

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"Italia ha bisogno di una semplificazione importante ma chiara"

Una sfida che passa anche dallo snellimento della burocrazia. "Il Paese - ha spiegato Bonetti - ha bisogno di una semplificazione importante ma chiara. Ci possono essere regole più semplici, l'elemento della corruzione e della mafia va chiaramente estirpato ma non è complicando la procedura che si garantisce la nitidezza: paradossalmente più è semplice e più è trasparente. Soprattutto bisogna investire su donne e giovani. Più togliamo gli elementi di disturbo più riusciamo a raggiungere lo scopo".

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