Elena Bonetti, chi è il ministro per le Pari opportunità del governo Draghi

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L'esponente di Italia Viva è stata confermata nello stesso ruolo avuto nell'esecutivo Conte bis, dopo le dimissioni insieme a Bellanova che hanno aperto la crisi di governo. Durante la sua esperienza ha fatto approvare la riforma che prevede un assegno unico per le famiglie con figli. È matematica e professoressa di analisi

Elena Bonetti, esponente di Italia Viva, è stata riconfermata alla guida del ministero delle Pari Opportunità nel governo Draghi. Con le sue dimissioni, insieme alla collega di partito Teresa Bellanova, ha aperto la crisi che ha posto fine al governo Conte. Mantovana, nata nel 1974, madre di due figli, alla sua prima esperienza come ministro è riuscita a far approvare il Family Act quella che ha definito "l'unica riforma approvata dal governo Conte II" che dal luglio prossimo prevede un assegno unico per tutte le famiglie con figli, in base alle condizioni economiche (TUTTI I MINISTRI DEL GOVERNO DRAGHI).

Il Family Act

Per il Family Act lo stanziamento attuale è di 3 miliardi e poco meno di 6 a regime che si aggiungeranno al riordino dei fondi ora destinati alle famiglie, dai vari bonus alle detrazioni dei figli a carico. Bonetti ha più volte lamentato che la sua riforma "nata alla Leopolda" era stata finanziata "per la sola parte dell'assegno", mentre il Family Act "andava ben oltre: con l'investimento sulle giovani coppie, sulla conciliazione tra l'esperienza familiare e quella lavorativa" e soprattutto sul lavoro femminile.

L’ingresso nel Pd guidato da Renzi

Matematica, professore associato di Analisi, un passato nell'Agesci come Matteo Renzi che nel 2017 volle Bonetti nella segreteria dem. Scelta che destò sorpresa, considerato che non era una politica in senso stretto, e per di più iscritta da poco al Pd. Da ministro durante la pandemia si è sempre dichiarata a favore della scuole aperte ed ha ritenuto un grosso errore "mettere al 100% la Dad nelle superiori".

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Le politiche per il lavoro femminile

Tra le sue battaglie anche quella contro la violenza sulle donne, e tanti provvedimenti per sostenere il lavoro e l'imprenditoria femminile perché - ha più volte detto - "la violenza economica è una piaga paragonabile a quella sessuale, fisica e psicologica a cui sono soggette le donne che vengono così private di una libertà di scelta". Bonetti ha sostenuto e promosso l'emendamento che proroga e rafforza la legge Golfo-Mosca per la presenza delle donne nei Cda delle società quotate, con l'obiettivo di quota 40%.

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