Governo Draghi al lavoro sulle nomine dei sottosegretari: tutti i possibili nomi
È accesa la partita tra le forze politiche per i 40 posti che completeranno la squadra di governo. L'esecutivo ha chiesto che per almeno il 60% siano donne e nel frattempo lavora affinché vengano rispettati i pesi dei partiti in parlamento. Le deleghe più contese sono quelle all’Interno, Economia e Giustizia
Garantire che vengano rispecchiati i pesi dei partiti registrati nel voto di fiducia in parlamento e fare in modo che per il 60% almeno siano donne. È questo il metodo con cui sta lavorando il governo Draghi per arrivare alla nomina dei 40 sottosegretari, ultimo passaggio per completare la squadra dell’esecutivo
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La partita si gioca tra i partiti dell'ampia maggioranza, con un braccio di ferro su quote e nomi che potrebbe portare a ridurre, se non annullare, la presenza di tecnici. Le deleghe più contese sono quelle a Interno, Economia e Giustizia (nella foto il Viminale)
Ma si discute anche di numeri: il M5s, dopo la spaccatura sulla fiducia, vedrà ridotta la sua rappresentanza, la Lega fa sapere di aspettarsi una decina di sottosegretari, o comunque più del Pd
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Per questi motivi non si esclude che la lista slitti a metà settimana, forse mercoledì
Dal governo viene fatto notare che molto dipende dai partiti, a cui sono state chieste rose di nomi per completare la squadra di governo avendo scelto Draghi i ministri
Ai partiti è stata fatta una sollecitazione: indicare molte donne, per garantire una presenza del 60%. Il Pd, dopo la bufera interna, dovrebbe indicare 5 donne su 7, ma in altre liste la quota non sarebbe rispettata
Quanto alla presenza di “non politici', si ipotizza che a un tecnico possa andare la delega ai Servizi, se Draghi deciderà di non tenerla per sé
Inoltre potrebbe essere un tecnico del Mef a gestire la delega del fisco, in vista della riforma: si parla di Ernesto Ruffini, direttore dell'Agenzia delle Entrate
Mentre l'Editoria, altra delega potenzialmente tecnica, potrebbe restare al dem Andrea Martella
E alla fine, sostiene più di una fonte, per garantire presenza a tutti i partiti, anche all'Economia potrebbero andare tutti politici (Laura Castelli dell'M5s, Antonio Misiani del Pd, Massimo Bitonci della Lega)
La suddivisione potrebbe essere la seguente: 11 o 12 posti al M5s (meno di quanti ne avrebbe avuti senza scissione), 8 o 9 alla Lega, 7 o 8 al Pd, 7 a Fi, 2 a Italia viva, uno a Leu (Maria Cecilia Guerra) e uno ai centristi
Nel M5s tra le new entry si fanno i nomi di Gilda Sportiello, Barbara Floridia e Alessandra Maiorino
Tra le riconferme per il M5s si citano Stefano Buffagni (Mise o Transizione), Giancarlo Cancelleri (Mit), Pier Paolo Sileri (Sanità) e Angelo Tofalo (Difesa)
Per la Lega si citano Stefano Candiani al Viminale, Massimiliano Romeo (lascerebbe il posto di capogruppo a Gianmarco Centinaio) alle Infrastrutture, Lucia Borgonzoni all'Istruzione, Nicola Molteni all'Agricoltura
Nel Pd, che in settimana terrà una direzione sulla questione di genere, oltre che di Martella e Misiani, si parla anche di Matteo Mauri e di Enzo Amendola agli Esteri o Affari Ue
Per il Pd possibili riconferme per le uscenti Marina Sereni (Esteri), Anna Ascani (Scuola), Sandra Zampa (Salute), Simona Malpezzi (Rapporti con il Parlamento), Lorenza Bonaccorsi (Cultura), Alessia Morani (Mise)
Possibili novità nella rosa dei nomi dem possono essere Cecilia D'Elia o Marianna Madia
Antonio Tajani invoca per Forza Italia, che dovrebbe avere 7 sottosegretari, deleghe a "industria, agricoltura, economia locale, ma anche giustizia". Tra gli azzurri si fanno i nomi dei senatori Francesco Battistoni, Gilberto Pichetto Fratin, Maria Alessandra Gallone
Altri nomi per Forza Italia potrebbero essere i deputati Valentino Valentini, Andrea Mandelli, Giorgio Mulè