
Stop agli spostamenti tra regioni fino al 27 marzo, la proroga nel nuovo decreto Covid
L'allungamento fino al 27 marzo del divieto di muoversi verso altre regioni è stato approvato dal primo Consiglio dei ministri del governo Draghi sulle misure anti-Covid, insieme alla possibilità di fare visita ad amici e parenti in massimo due persone più i minori di 14 anni. Ma con una novità: non sarà più possibile nelle zone rosse. Intanto l'esecutivo deve anche valutare le richieste delle Regioni in vista di un nuovo Dpcm

Il Consiglio dei ministri di oggi, il primo sulla crisi pandemica del governo Draghi, ha approvato il decreto legge Covid che proroga fino al 27 marzo il divieto di spostamento tra Regioni, che scadeva il 25 febbraio. Prorogata anche la possibilità di fare visita ad amici e parenti in un'altra abitazione privata in massimo in due persone, più i figli minori di 14 anni

La nuova scadenza dello stop alla mobilità anche tra zone gialle aveva già ottenuto il consenso dei governatori delle Regioni
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Gli spostamenti verso abitazioni private saranno però vietati in zona rossa. È questa la novità che compare nel nuovo decreto. Le visite a parenti e amici resteranno quindi possibili solo nelle zone gialle e arancioni
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Nel dettaglio, gli spostamenti verso abitazioni private abitate restano consentiti, tra le 5.00 e le 22.00, in zona gialla all'interno della stessa Regione e in zona arancione all'interno dello stesso Comune, fino a un massimo di due persone, che possono portare con se' i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali esercitino la responsabilita' genitoriale) e le persone conviventi disabili o non autosufficienti
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Nelle zone arancioni, per i Comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti, sono consentiti gli spostamenti anche verso Comuni diversi, purché entro i 30 chilometri dai confini
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La strategia complessiva del nuovo esecutivo sarà poi definita con un nuovo Dpcm, che seguirà quello in scadenza il 5 marzo
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Durante il Cdm la ministra per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini ha illustrato le proposte messa a punto dalle regioni per la gestione dell'emergenza Covid. Le richieste sono state poi inviate dagli uffici del ministro a tutti i ministeri
Covid 19, Pillole di Vaccino (seconda serie): i videoNello scorso weekend i presidenti di Regione sono stati informati e consultati, alla vigilia del Cdm, in una videoconferenza con la ministra Gelmini e con il ministro della Salute Roberto Speranza
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Le Regioni hanno presentato una loro piattaforma di proposte che sarà esaminata dal governo, ha assicurato la ministra Gelmini





I presidenti di Regione chiedono di inserire nella cabina di regia politica - non quella del monitoraggio del contagio - anche i ministri economici, "al fine di dosare gli impatti delle decisioni sui cittadini e le imprese"

“È necessario, inoltre, condividere maggiormente i provvedimenti", chiedono le Regioni insistendo su un preavviso congruo dal governo dopo i casi dello sci e dei ristoranti aperti/chiusi nel weekend

Su questa richiesta la ministra Gelmini ha dato rassicurazioni. L'ipotesi che circola è che il monitoraggio venga effettuato a inizio settimana e non venerdì per non far arrivare la decisione sui colori delle zone troppo a ridosso del weekend

Le Regioni chiedono poi di accelerare decisamente nella campagna vaccinale, reperendo le dosi necessarie

Le Regioni chiedono anche una revisione dei criteri che hanno regolato finora i colori, in primis l'indice Rt. "Si ritiene indispensabile procedere ad una revisione dei parametri e alla contestuale revisione del sistema delle zone - affermano -, nel senso della semplificazione”

Nel documento presentato dalle Regioni, i governatori collegano il problema della campagna vaccinale all’Rt: “Occorre in questa fase un cambio di passo che consenta di coniugare le misure di sicurezza sanitaria con la ripresa economica e delle attività culturali e sociali". "È evidente - è la conclusione - che se la campagna vaccinale accelera, l'Rt perde progressivamente di rilevanza"
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