Il presidente della Regione Emilia-Romagna, che presiede anche la Conferenza Regioni e Province autonome: "Abbiamo il dovere di interloquire coi governi indipendentemente dal colore politico. Le polemiche in maggioranza hanno rallentato le decisioni". E sulla scuola: "Importante ripartire il 7 gennaio senza il timore di dover richiudere"
"Penso che fosse importante decidere e si poteva decidere prima, ma penso anche che gran parte delle scelte siano condivisibili. Addirittura sul tema degli spostamenti tra i piccoli comuni, quello che le Regioni e l'Anci avevano chiesto è stato accolto". Lo ha detto Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna e presidente della Conferenza Regioni e Province autonome, parlando del decreto legge che stabilisce le nuove misure anti-Covid sul Natale. Bonaccini è stato intervistato a L'Ospite su Sky TG24. Misure regionali ulteriormente restrittive in Emilia-Romagna? "Non ne abbiamo bisogno, il decreto è già restrittivo. La gran parte delle giornate a partire dal 24 saranno giornate da zona rossa, tranne quattro che saranno comunque da zona arancione" (COSA SI PUÒ FARE E COSA NO DAL 24 DICEMBRE AL 6 GENNAIO).
"Misure anti-Covid non sono problema di colore politico"
"Nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno - ha continuato Bonaccini - avevamo chiesto che non si lasciassero persone sole, magari nelle stesse famiglie, solo perché si abitava in un comune a fianco dell'altro, e non trattare le metropoli come i piccoli comuni, e questo è stato accolto. Non è nemmeno un problema di colore politico: il presidente Zaia ha emesso, per la situazione epidemiologica della sua regione, ulteriori misure restrittive, altri presidenti della stessa parte politica chiedevano misure più larghe, così come nel centrosinistra non sempre si sono avute le stesse posizioni. Noi non rappresentiamo chi ci ha eletto. Noi dobbiamo rappresentare, non so se tutti lo ricordano, i cittadini delle nostre comunità, anche chi non ci voterà mai”.
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"Polemiche hanno rallentato decisioni su emergenza Covid"
Sempre soffermandosi sull'emergenza Covid, Bonaccini ha affermato che "il 97% delle centinaia di ordinanze fatte dalle Regioni sono state conformi alle decisioni del Governo: c'è stata quasi sempre condivisione. Le polemiche in maggioranza hanno rallentato un po' le decisioni". Secondo Bonaccini "dovremmo evitare troppe polemiche che rischiano di rappresentare polemiche di diverse parti politiche. Senza le Regioni che gestiscono la sanità si sarebbe fatto fatica affrontare queste situazioni. Basterebbe comprendere questo". A giudizio di Bonaccini, ancora, "quando ci sono così tanti deceduti e ricoverati nelle terapie intensive come in questi mesi l'unica cosa che la politica non dovrebbe fare è litigare e urlare".
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Bonaccini: "A scuola bisogna partire senza il timore di richiudere"
Interpellato sul tema scuola, Bonaccini ha fatto sapere che "è in corso una riunione fra i ministri che hanno competenze". Secondo il presidente dell'Emilia-Romagna "le scuole devono riaprire, devono partire a gennaio, c’è qualcuno fra i governatori che ritiene bisogna partire col 50% di didattica in presenza. Noi come Regione siamo pronti a ripartire il 7 gennaio. L’importante sarebbe partire e non avere il timore di richiudere. La scuola non è solo apprendimento e anche socialità e relazione. Abbiamo reperiti 200 mezzi in più, soprattutto da privati".
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"In E-R Il 90-95% del personale sanitario pronto a vaccinarsi"
Confermando il lavoro in corso per iniziare la profilassi nelle prossime settimane, il presidente ha reso noto che "in Emilia-Romagna abbiamo già il 90-95% del personale sanitario che ha dato disponibilità a vaccinarsi contro il Covid". Bonaccini ha inoltre spiegato di non essere d'accordo all'eventuale istituzione di un obbligo al vaccino anti-Covid: "Non credo che servirebbe, renderebbe più contrario chi ha qualche dubbio ed è legittimo che lo possa avere". E ha aggiunto: "Credo che per come stiamo lavorando con il Governo e il commissario Arcuri le cose stiano andando bene, sulla carta", in vista dell'apertura della stagione vaccinale.
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"Governo sarà giudicato su ripartenza dopo pandemia"
Conte impaurito di perdere il polso e il contatto con il Paese? "No - ha risposto Bonaccini - sinceramente non credo. Credo preoccupato di uscire il prima possibile da questa pandemia sanitaria. Credo che questo Governo, come qualsiasi Governo sarà giudicato sulla ripartenza, cioè nell'evitare che la pandemia sanitaria si trasformi in pandemia economica e sociale. Porteremo a casa 209 miliardi di euro del Next Generation Ue: io penso che lì si vedrà se saremo classi dirigenti, il Governo, le singole regioni, capaci di essere all'altezza del ruolo che svolgiamo".
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"Renzi? Paese non può permettersi crisi politica"
Parlando delle tensioni tra il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, e l'esecutivo, Bonaccini ha detto che "se c'è una cosa che questo Paese non si può permettere in un momento come questo, mentre devono riaprire le scuole, partire la campagna vaccinale, decidere come investire i 209 miliardi di euro" del Recovery Fund, "è una crisi politica che rischierebbe, al di là delle opinioni di ciascuno di noi, di far perdere all'Italia una grande occasione" (VIDEO).
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L'appuntamento ogni sabato pomeriggio
"L'Ospite" è un faccia a faccia condotto da Massimo Leoni, in onda su Sky TG24 ogni sabato alle 14.30. Un botta e risposta con personalità della politica ma anche delle istituzioni e dell’economia, che punta ad approfondire le dinamiche e i retroscena della politica italiana, raccontando agli spettatori i fatti della settimana e chiedendo risposte concrete e chiare ai protagonisti del dibattito pubblico. Una conversazione serrata per capire il personaggio della settimana: le sue ragioni, i suoi obiettivi e la sua visione del futuro e del Paese. Le interviste saranno disponibili anche tra i podcast di Sky TG24, il nuovo servizio della testata per raccontare l’attualità da una prospettiva più laterale.