È durato circa 30 minuti il faccia a faccia tra il premier e Italia Viva che ha presentato un documento con le sue richieste. "Abbiamo rappresentato le nostre argomentazioni", spiega la ministra delle Politiche Agricole. Fonti di Palazzo Chigi: "Incontro franco e cordiale". Renzi avrebbe chiesto risposte concrete, che diano il segno di un cambio di rotta entro i primi giorni di gennaio. In giornata ha pubblicato su Fb una lettera indirizzata al presidente del Consiglio: "No a task force, sì al Mes"
"Abbiamo rappresentato al premier le nostre argomentazioni, ora aspettiamo che faccia una riflessione per vedere se ci sono le condizioni per andare avanti". Queste le parole della ministra Teresa Bellanova al termine del vertice a Palazzo Chigi tra Conte e Italia Viva che ha consegnato al premier il documento con le proprie richieste. "Domani parteciperemo al Cdm così come in parlamento stiamo dando il nostro contributo, sia alla Camera che al Senato, alla legge di bilancio", ha aggiunto Bellanova. "Conte ci ha detto che il nostro è un documento importante e costruttivo", ha sottolineato la ministra che avrebbe anche precisato: "Basta con questa storia che siamo noi l'anomalia: la vera anomalia è avere lo stesso premier in due governi di colore politico opposto". Fonti di Palazzo Chigi fanno sapere che si è trattato di "un incontro franco e cordiale". Renzi avrebbe chiesto risposte concrete, che diano il segno di un cambio di rotta nel merito e nel metodo, entro i primi giorni di gennaio.
Il documento di Iv
"Abbiamo ribadito al presidente del Consiglio che i problemi a cui bisogna dare risposta non sono gli incarichi né nuove formule di Governo. Le questioni sono quelle del documento: quale idea di Paese, come affrontare la gravissima crisi che abbiamo di fronte a noi", ha proseguito la ministra per le Politiche Agricole. "Nei primi 9 mesi del 2020 ci sono state minori assunzioni per il 34%, che vanno ad aggiungersi ai troppi ragazzi e ragazze disoccupati. A marzo finisce il blocco dei licenziamenti, questo Paese rischia di avere una questione economico-sociale e problemi di ordine pubblico", ha avvertito.
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La lettera di Renzi a Conte
L'incontro è arrivato dopo che in giornata il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ha reso pubblico su Facebook un messaggio inviato il 16 dicembre al premier Conte. Non si organizzano task force con poteri sostitutivi al governo, non si chiede al cdm di approvare un documento all'ultimo momento, il Mes va utilizzato e serve un piano ambientale serio anche sfidando i sindaci sui progetti di trasformazione urbana: questi alcuni dei punti prioritari indicati da Renzi. Nella lettera si definisce il piano per il Recovery come un collage di buone intenzioni senz'anima. E Renzi si chiede inoltre che fine abbia fatto il documento Colao e attacca sul piano shock infrastrutturale approvato solo a parole e sulla questione dei servizi segreti.
Renzi: "Non parlo di rimpasti, ministre Iv pronte lasciare"
La missiva inizia così: "Caro presidente, in questi giorni il racconto fatto dal Palazzo dice che ‘quelli di Italia Viva’ vogliono le poltrone. È il populismo applicato alla comunicazione. Ma è soprattutto una grande bugia. Noi, Presidente, vogliamo dare una mano sui contenuti. Perché in discussione sono le idee, non gli incarichi di governo. Teresa, Elena, Ivan - che hanno lavorato bene su agricoltura, famiglie e politiche di genere, export - sono pronti a dimettersi domani, se serve".
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"No task force, sì a Mes, ora progetti"
“Noi Ti abbiamo detto in Parlamento - scrive tra l'altro Renzi a Conte - che quando un Paese può spendere 209 miliardi di euro non si organizzano task force cui dare poteri sostitutivi rispetto al Governo. Non si scambia una sessione del Parlamento con una diretta Facebook. Non si chiede al Consiglio dei Ministri di approvare un documento condiviso all'ultimo momento. Perché questi duecento miliardi di sono l'ultima chance che abbiamo”. Sul Mes Renzi attacca: “Questo rifiuto ideologico mi appare ogni giorno più incomprensibile”. E sulla maggioranza di governo aggiunge: “Ti abbiamo detto, caro Presidente, che abbiamo fatto un Governo per evitare i pieni poteri a Salvini. Non li affideremo a altri. L'insistenza con cui non ti apri a un confronto di maggioranza sul ruolo dell'Autorità Delegata è inspiegabile. L'intelligence appartiene a tutti, non è la struttura privata di qualcuno: per questo Ti chiediamo di indicare un nome autorevole per gestire questo settore".
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