Di Maio: "Partiti pensano solo a loro interessi. Voto a giugno"

Politica

Il leader del M5S in diretta su Fb fa un invito a Salvini: "Andiamo insieme al Quirinale a chiedere di tornare alle urne". Grillo difende il capo politico del Movimento: Pd e FI sfruttano il suo entusiasmo. Salvini, dopo la vittoria in Friuli: "Andiamo a governare"

Il giorno dopo lo stop di Renzi all'accordo Pd-M5s, Di Maio attacca in diretta Facebook: "Tutti i partiti tranne noi hanno pensato solo ai propri interessi. Vergogna". E chiede a Salvini di "andare insieme al Quirinale a chiedere di votare a giugno. Facciamo scegliere i cittadini tra rivoluzione e restaurazione". In difesa di Di Maio interviene Beppe Grillo, che sul suo blog afferma: "Il Pd e Forza Italia sfruttano il suo entusiamo".

Di Maio: voto a giugno

“A questo punto - dice Di Maio su Fb (QUI L'INTEGRALE) - non c'è altra soluzione, bisogna tornare al voto il prima possibile, poi ovviamente deciderà il presidente Mattarella”. Tutti, prosegue "parlano di inserire un ballottaggio nel sistema elettorale, ma il ballottaggio sono le prossime elezioni. Quindi io dico a Salvini: andiamo insieme a chiedere di andare a votare e facciamo questo secondo turno a giugno. Facciamo scegliere i cittadini tra rivoluzione e restaurazione”, è l’invito del leader del M5S.

“Partiti pensano solo al proprio orticello”

Sul mancato accordo per la formazione di un governo, Di Maio ha tuonato: “Non ho mai pensato che sarebbe stato facile, ma non avrei mai immaginato che sarebbe stato impossibile. È vergognosa la maniera in cui tutti i partiti stanno pensando al proprio orticello e alle poltrone”. Sui tentativi del Movimento di formare un esecutivo con la Lega o con il Pd, ha aggiunto: “Ci hanno criticato per aver provato a firmare un contratto di governo con gli uni o con gli altri. Io quest'azione la rivendico: il M5S è post ideologico, le nostre idee non sono né di destra né di sinistra. Avevamo tutta l'intenzione di portare a casa il risultato, lo abbiamo dimostrato concentrando il dibattito sui temi e non sulle poltrone”.

"Salvini preferisce interessi di un condannato a quelli degli italiani”

Sui Dem, Di Maio ha spiegato: “Un contratto di governo con il Pd era l'ultima cosa che avremmo voluto fare. Ma questa legge scritta da loro ci imponeva di trovare una soluzione per gli italiani e avevamo deciso di seguire un metodo: le cose buone che erano contenute nei programmi elettorali”. Poi un attacco anche a Matteo Salvini: “Ha preferito gli interessi di un condannato incandidabile a quelli degli italiani. Gli ho parlato a cuore aperto, lui ha scelto Berlusconi, uno che ha creato Equitalia e ha fatto la legge Fornero. È una cosa per me incomprensibile mantenere una coalizione divisa su tutto, costruita per arraffare posti in Parlamento piuttosto che fare qualcosa di buono per l'Italia”. E ancora: “Se Berlusconi avesse avuto voti sufficienti per fare una maggioranza con Renzi, avrebbe mollato Salvini nella notte tra il 4 e il 5 marzo". Ma a criticare Salvini non è solo Di Maio. Alessandro Di Battista, da Facebook, spiega: "Ho sbagliato a chiamare Salvini Dudù, a differenza sua Dudù al guinzaglio non l'ho visto quasi mai". L’ex deputato M5s torna così a ironizzare sul leader della Lega, paragonato al cane di Silvio Berlusconi. E aggiunge: "Ora dimostrasse un coraggio che non ha mai avuto e chiedesse elezioni anticipate".

Su Renzi: “Anziché chiedere scusa, attacca M5S”

A proposito di Matteo Renzi, Di Maio ne ha anche per lui. “Lo abbiamo visto addirittura riproporre una riforma costituzionale, dopo che gli italiani gliene avevano già bocciata una. Anziché chiedere umilmente scusa per i danni fatti dal suo governo, ha attaccato me e il M5S, chiudendo a qualsiasi ipotesi di contratto”, ha detto il leader del M5S. Il riferimento è alle frasi di domenica sera dell’ex segretario Pd. “Sì a un incontro con Di Maio, no a votare la fiducia a un suo governo”, aveva detto in sostanza Renzi. Parole che erano molto attese nel Partito democratico, diviso da settimane tra chi crede in un’apertura al M5S e chi invece la rifiuta. Un dialogo tra i due partiti, in realtà, negli ultimi giorni sembrava fattibile. Dopo il mancato accordo tra M5S e centrodestra e le consultazioni con il presidente della Camera Roberto Fico - che dopo Casellati aveva ricevuto da Mattarella un nuovo mandato esplorativo per verificare la possibilità di un governo tra dem e pentastellati – sia Di Maio sia Maurizio Martina erano sembrati possibilisti, almeno sull’iniziare un dialogo. Il segretario reggente del Pd aveva preso tempo in attesa della direzione del partito, fissata per il 3 maggio. Ma ora Di Maio sembra aver chiuso definitivamente la porta.

Grillo difende Di Maio e attacca: Pd e Fi sfruttano suo entusiasmo

Al fianco di Di Miao, intanto, si schiera Beppe Grillo che, in un post sul suo blog, scrive: "L'entusiasmo di Luigi viene propagandato come fosse bramosia di potere e la sinistra frou frou gioca la carta di un'improbabile supremazia intellettuale, ridicola, figlia di accordi con quello che hanno sempre chiamato 'Caimano'. È la perfezione del parassita: cerca nutrimento dalle stesse forze che lo hanno sconfitto". E attacca: "Il Pd e Fi agiscono con una sincronia perfetta: quando si tratta di sopravvivere tramite il camuffamento sono efficientissimi".

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