Casellati al Quirinale: "Ci sono spunti su cui Mattarella deciderà"

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Dopo il colloquio con la presidente del Senato, la parola passa al capo dello Stato, che si prende due giorni di riflessione. Il nodo resta la chiusura M5s a Fi. Di Maio accetta solo l'appoggio esterno. Tensione Salvini-Berlusconi su apertura al Pd

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha deciso di prendersi due giorni di riflessione, dopo che la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati ha riferito l'esito del suo mandato esplorativo mirato per un governo centrodestra-M5s. "Ringrazio tutti i leader per avere avviato una discussione che pur nella diversità di opinioni ha consentito di evidenziare spunti di riflessione politica. Sono certa che il presidente Mattarella saprà individuare il percorso migliore da intraprendere", ha detto Casellati al termine dell'incontro con Mattarella. "In questi giorni ho svolto l'incarico che mi è stato affidato con dedizione", ha aggiunto, "cercando di favorire il confronto costruttivo tra le forze politiche in grado di verificare la maggioranza parlamentare nel perimetro che ha indicato Mattarella".

La palla è passata quindi nelle mani del capo dello Stato, ma la strada verso il governo resta tutta in salita. Resta da superare lo stallo dopo il nulla di fatto delle ultime consultazioni. La posizione dei Cinque Stelle, anche se Di Maio apre al sostegno esterno di FI e Fdi, non cambia: no al tavolo a quattro, contratto programmatico solo con la Lega. Ma sul veto al M5s è tensione Salvini-Berlusconi. Dal leader di Fi arriva un altro attacco ai pentastellati ("I 5 Stelle sono un pericolo per il Paese") e un'apertura al Pd. Il leader della Lega: "Sbaglia".

Salvini: "Farò tutto il possibile per evitare un governo tecnico"

Prima del colloquio tra Mattarella e Casellati, dal Salone del mobile di Milano Salvini si è scagliato contro l'ipotesi di un governo tecnico. "Vi dico solo, e lo ribadisco, che ho la netta sensazione che ci sia qualcuno che vuole perdere tempo, che non vuole nessun governo per arrivare a un governo tecnico alla Monti, telecomandato da Bruxelles per spennare gli italiani", ha detto il leader della Lega. E poi ha concluso: "Per evitare questa fregatura io farò tutto il possibile, anche mettendomi in campo in prima persona".

Veto al M5s, tensione Salvini-Berlusconi

Tra il leader della Lega e Berlusconi è scontro sul veto al M5s. Il leader di Fi, in Molise per la campagna elettorale per le Regionali, ha chiuso ogni spiraglio ai pentastellati: “Nessun accordo è possibile con i 5 Stelle, un partito che non conosce l'abc della democrazia, che prova invidia sociale, formato solo da disoccupati, e che rappresenta un pericolo per l'Italia”. Ma l'ex premier ha aperto al Pd. "Il Partito democratico dal punto di vista della responsabilità e della democrazia è anni luce davanti ai Cinquestelle. Io penso a un governo di centrodestra che guardi al gruppo misto e ad alcuni esponenti del Pd", ha detto. Replica di Salvini: "Sbaglia quando dice che gli italiani votano male e risbaglia quando dice che si deve riportare al governo il Pd. Non è rispettoso verso gli italiani e lo fa senza la Lega".

Pd, Rosato: "Berlusconi sogna"

Una risposta a Berlusconi è arrivata anche dai dem. "Berlusconi sogna se pensa di potersi prendere alcuni esponenti del Pd. E sogna ancora di più se pensa che possa esserci il Pd a sostegno di un governo con Salvini e la Meloni", ha detto il vicepresidente Pd della Camera Ettore Rosato. Che ha rivendicato la scelta di tenersi lontano dalle questioni del governo: "La linea 'tocca a loro' era quella giusta. Si è dimostrato che stanno facendo una grande confusione, ma all'interno di questa confusione che danneggia il Paese, alla fine un accordo lo troveranno. Un accordo al ribasso, dopo aver sdoganato Fi e Berlusconi".

Preincarico

Il borsino delle ultime ore, intanto, vedrebbe un mandato esplorativo al presidente della Camera Roberto Fico meno probabile rispetto a un pre-incarico. Ma a chi potrebbe andare, a questo punto? Le parole di Salvini di ieri, quel "scendo in campo io", potrebbero presupporre che sia lui a chiedere l'incarico per guidare un governo infarcito di ministri pentastellati, arrivando alla rottura con Silvio Berlusconi. Ed è un'ipotesi che sembrerebbe trovare sponda nelle sibilline parole di Di Maio che, respingendo un tavolo a 4 con i leader del centrodestra, fa riferimento a un esecutivo con "Di Maio al governo senza essere alla presidenza del Consiglio".

Nulla di fatto

La giornata di ieri si era chiusa con un nulla di fatto. Ma, nonostante le tensioni, un accordo tra Lega e M5S non è ancora del tutto scartato. Ieri Di Maio, per la prima volta in maniera netta, ha aperto al sostegno esterno di FI e Fdi e, secondo quanto raccontano fonti parlamentari, avrebbe proposto all'interlocutore un tavolo tematico con i capigruppo di M5S e di tutti i partiti del centrodestra. Proposta però rispedita al mittente da Berlusconi, che vuole essere parte del governo. Di Maio non va oltre, sa che un abbraccio con l'ex Cavaliere gli taglierebbe le gambe di fronte agli elettori. La chiusura però nasconde anche un passo avanti. Perché il tempo corre, e dalle parti di M5S e Lega sanno perfettamente che l'alternativa al fallimento potrebbe essere anche un governo del presidente che, seppur breve e propedeutico a nuove elezioni non potrebbe essere, come tutti gli esecutivi, a tempo.

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