Elezioni regionali in Molise, chi sono i candidati e come si vota

Politica
In alto, da sinistra: Carlo Veneziale e Donato Toma. In basso, da sinistra: Andrea Greco e Agostino Di Giacomo
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Nella regione più piccola fra quelle a statuto ordinario si vota domenica 22 aprile dalle 7 alle 23. Sfida a 4 per la presidenza: Carlo Veneziale per il centrosinistra, Donato Toma per il centrodestra, Andrea Greco per il M5s e Agostino Di Giacomo per Casapound

Domenica 22 aprile gli elettori residenti in Molise sono chiamati alle urne per l'elezione del presidente della Regione e per il rinnovo del Consiglio regionale. Si vota dalle 7 alle 23. Alla chiusura dei seggi inizierà subito lo spoglio delle schede. A contendersi la vittoria ci sono quattro candidati: Andrea Greco del Movimento 5 Stelle, Donato Toma per il centrodestra, Carlo Veneziale per il centrosinistra e Agostino Di Giacomo di Casapound. L'elezione del presidente di Regione è diretta e quella dei consiglieri regionali avviene con meccanismo proporzionale con un premio di maggioranza. Il Molise è la più piccola delle Regioni italiane a statuto ordinario: conta poco più di 313mila abitanti. Gli aventi diritto al voto sono 332.653, di cui 78.025 residenti all'estero. Le sezioni allestite nei 136 comuni del Molise saranno 394. Il collegio è unico e corrisponde all'intero territorio della regione.

Chi sono i candidati

M5S - In Molise il Movimento 5 stelle cerca conferme dopo il 44% ottenuto nella regione alle elezioni politiche del 4 marzo 2018 (SPECIALE ELEZIONI). I pentastellati propongono un'unica lista di 20 candidati che sosterranno Andrea Greco, 33 anni. È laureato in giurisprudenza e alle elezioni regionali del 2013 è stato il primo dei candidati non eletti in Consiglio regionale. Negli ultimi 5 anni, si legge sul Blog delle stelle, "è stato consulente giuridico e collaboratore del gruppo consiliare” del Movimento.

CENTRODESTRA - Il candidato del centrodestra, che si presenta unito, è Donato Toma, presidente dell'Ordine dei commercialisti del Molise e docente di diritto tributario all'Università degli studi del Molise. Ha lasciato l'incarico di assessore esterno al comune di Boiano (Cb), retto dal centrosinistra, per guidare la coalizione di centrodestra. Può contare sul sostegno di nove partiti e movimenti con 175 candidati, tra cui vi sono 5 consiglieri uscenti che hanno sostenuto la maggioranza di centrosinistra eletta nel 2013. Toma è espressione di Forza Italia. A sostenerlo in prima persona sono arrivati anche Silvio Berlusconi e Matteo Salvini.

CENTROSINISTRA - Il centrosinistra, al termine di una lunga e travagliata trattativa tra le varie componenti, ha deciso di non ricandidare il governatore uscente Paolo Di Laura Frattura, preferendogli l'assessore regionale alle Attività produttive, Carlo Veneziale, 49 anni, laureato in giurisprudenza. Tra i 100 candidati divisi in 5 liste anche Cristiano Di Pietro (figlio dell'ex leader dell'Idv, Antonio), consigliere uscente, e il segretario regionale dimissionario del Pd, Micaela Fanelli. Inizialmente Antonio Di Pietro era stato indicato come candidato, ma l'ex magistrato di Mani Pulite ha declinato la proposta.

CASAPOUND - Una sola lista, di 15 candidati, per Casapound con il candidato presidente Agostino Di Giacomo, 31 anni, laureato in scienze politiche, operaio metalmeccanico.

Come si vota

Sull'unica scheda di colore verde che verrà consegnata agli elettori si può esprimere il voto in tre modalità diverse. È possibile tracciare un segno solo sul nome del candidato presidente - e in questo modo il voto non si estende a nessuna delle liste che lo appoggiano - oppure il segno può essere tracciato su una delle liste, e in questo caso il voto si estende al candidato presidente a cui la lista è collegata. Infine, è possibile tracciare un segno sia sul nome del candidato presidente, sia su una delle liste a lui collegate. Non è quindi consentito il voto disgiunto: non è possibile votare un candidato presidente e una lista non collegata. Si possono esprimere due preferenze per i candidati al Consiglio regionale a patto che siano di sesso diverso. Se entrambe dello stesso sesso, viene invalidata la seconda preferenza e considerata valida solo la prima.

Come si è arrivati al voto

La tornata elettorale in Molise era inizialmente prevista in concomitanza con le elezioni politiche del 4 marzo ma è stata rinviata per problematiche legate alla nuova legge elettorale approvata dal Consiglio regionale il 20 dicembre 2017 (e parzialmente modificata a gennaio). Serviva quindi il visto da parte del governo, motivo che ha causato lo slittamento.

Soglia di sbarramento e premio di maggioranza

L'elezione del presidente della Regione Molise è diretta: vince il candidato più votato. Il Consiglio regionale viene eletto con modalità proporzionale e premio di maggioranza. Alla coalizione del presidente eletto sono garantiti almeno 12 seggi, ma non più di 14 per garantire la rappresentanza delle minoranze. Il collegio elettorale è unico e comprende l'intero territorio della regione. La soglia di sbarramento è dell'8% e si applica ai voti ottenuti dal singolo candidato presidente. La coalizione di liste o la lista singola ad esso collegate sono escluse dalla ripartizione dei seggi se un candidato non ottiene almeno quella percentuale di consenso. La soglia di sbarramento è stata modificata con la legge regionale n. 1 del gennaio 2018, abbassandola all'8% dal 10% fissato inizialmente dalla nuova legge elettorale della Regione Molise, approvata nel dicembre 2017. Infine, il presidente eletto è anche membro del Consiglio. Viene eletto consigliere anche il candidato non eletto più votato. 

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