Scudo penale per agenti delle forze dell'ordine, cosa significa e come potrebbe funzionare
PoliticaIntroduzione
All’interno della maggioranza è aperta la discussione sull’iter del Ddl sicurezza: la strada sembra quella di una terza lettura il più veloce possibile per accogliere le osservazioni del Quirinale e approvare il provvedimento possibilmente entro due mesi. Le cinque segnalazioni arrivate dal Colle sul disegno di legge in questione avrebbero convinto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ad aprire ad alcune modifiche parlamentari (e dunque ad una terza lettura alla Camera), ma la Lega non è d’accordo: "Prima va approvato il Ddl sicurezza, poi si fanno altri passi", dice il partito di Matteo Salvini. Intrecciato a questo primo nodo, ufficialmente ancora non sciolto, c'è quindi il tema della nuova norma per le maggiori tutele legali per le forze dell'ordine: sembra poco praticabile la strada di un emendamento al Ddl sicurezza (allungherebbe di troppo i tempi), resta quella di un decreto o - più quotato - un altro ddl che abbia una corsia preferenziale. Ma di cosa si parla quando viene nominato il cosiddetto scudo penale?
Quello che devi sapere
Nessuna iscrizione automatica nel registro degli indagati
- Fonti di governo hanno già precisato che non c'è nessuno scudo penale, ma si tratterebbe di un meccanismo in base al quale in casi come quello del carabiniere Luciano Masini - che la sera di Capodanno è intervenuto uccidendo un uomo che aveva accoltellato 4 persone - non ci sia l'iscrizione automatica nel registro degli indagati del militare. Si ipotizzano forme di non immediata iscrizione nel registro degli indagati quando è evidente che l'appartenente alle forze dell'ordine ha usato l'arma di ordinanza nell'esercizio delle sue funzioni
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Nordio: "Non esiste immunità per gli agenti"
- "Non si è mai parlato di scudo penale", ma di "maggiori tutele che riguardano tutti i cittadini", ha detto anche il ministro della Giustizia Carlo Nordio. "Ci sono problemi tecnici del processo penale che si sono rivelati pieni di criticità e stiamo studiando la possibilità di intervenire a vari livelli. Di scudo penale inteso come impunità per forze di polizia, o medici non si è mai parlato". A chi gli chiede se ci sarà un decreto ad hoc risponde: "La forma la troveremo, ma non nel Ddl sicurezza e non ora. Toccare il codice di procedura penale significa essere molto prudenti". "C'è una distonia tra l'istituzione dell'informazione di garanzia e del registro degli indagati che dovrebbe servire a garantire la difesa di chi è sottoposto ad un'indagine e che invece si è trasformato in un marchio d'infamia, di condanna anticipata e talvolta addirittura in una preclusione all'assunzione di cariche pubbliche - ha continuato Nordio - A fronte di questo fallimento noi stiamo studiando una riforma procedurale che lungi da dare impunità a chi commette un reato coniughi il diritto ad una presenza di garanzie per chi un domani potrebbe essere indagato". Si tratta di "tutele per tutti", ha chiarito il ministro
La tutela legale degli agenti
- Accanto a questa ipotesi c’è anche una proposta di legge - presentata dal capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, e dal deputato Igor Iezzi - che prevede di consentire l'accesso al gratuito patrocinio, ovvero la possibilità di ottenere un avvocato a spese dello Stato, ai componenti delle forze dell'ordine oggetto di indagini e procedimenti per atti compiuti nell'esecuzione del proprio lavoro
Camere Penali: "Preoccupati dall'ipotesi dello scudo penale"
- Intanto le ipotesi relative alle forze dell’ordine non hanno tardato ad alimentare il dibattito. "Preoccupano le intenzioni del governo di inserire nel Ddl sicurezza norme relative al cosiddetto scudo penale - ha detto il presidente delle Camere Penali, Francesco Petrelli - Uno Stato di diritto è tale non solo se ha il monopolio esclusivo della forza ma anche se pone dei limiti insuperabili al suo utilizzo. Laddove questi limiti vengano superati, proprio la disponibilità a processare sé stesso senza interporre ostacoli e privilegi caratterizza uno Stato di diritto"
Coisp: "Non chiediamo privilegi ma vaglio più attento"
- "Il termine 'scudo penale' è stato utilizzato in modo improprio e fuorviante. Il provvedimento normativo in discussione non configura uno 'scudo penale' inteso come esclusione dell'avvio di procedimenti giudiziari, né mira a sottrarre alcuno al giudizio penale, principio cardine del nostro ordinamento - ha precisato anche Domenico Pianese, segretario del sindacato di Polizia Coisp - Non ci riteniamo in alcun modo al di sopra della Costituzione né chiediamo privilegi che ci pongano al di fuori della legge. La proposta è invece quella di introdurre una tutela penale che consenta di evitare l'iscrizione automatica nel registro degli indagati con il cosiddetto ‘atto dovuto’ per chi opera nell'esercizio del proprio dovere e nel rispetto delle leggi". "Questo - sottolinea Pianese - non significa eludere il controllo giudiziario, ma garantire un vaglio più attento che verosimilmente potrebbe essere affidato a un organo superiore, come il procuratore generale presso la Corte d'appello, per evitare l'avvio di procedimenti non necessari. Un ulteriore aspetto riguarda la necessità di tutelare gli operatori delle forze dell'ordine anche sotto il profilo economico, prevedendo una copertura totale delle spese legali per procedimenti legati a fatti di servizio, così da non gravare ulteriormente su chi svolge il proprio compito in condizioni spesso difficili"
Anfp: "Poliziotti non vogliono immunità ma maggiore tutela"
- Sulla stessa linea anche Enzo Letizia, segretario dell'Associazione nazionale funzionari di polizia: "Non ci sarà nessuna immunità per i poliziotti e le altre forze dell'ordine; noi non la chiediamo, ma servono regole di maggior tutela per chi è più esposto: non si possono equiparare gli agenti ai delinquenti". "Non si può - secondo Letizia - parlare di scudo penale per le forze di polizia. Noi non siamo al di sopra della legge, siamo sottoposti alla legge. Se il nostro operato non fosse sottoposto al vaglio dell'autorità giudiziaria non saremmo più in uno Stato di diritto". "Ha invece senso - prosegue il segretario dell'Anfp - evitare che il personale in divisa venga sottoposto fin da subito a procedimento penale, con i conseguenti costi economici, quando poi è il magistrato stesso a dire che non ci sono estremi di natura penale nel comportamento di quell'agente, che sta operando in nome e per conto dello Stato, nell'interesse pubblico". "Essere sottoposto ad indagine penale - ricorda Letizia - significa dover prendere un consulente legale. Si crea così un clima che incide sulla motivazione del personale, che ha già uno stipendio non certo ricco. Non si tratterebbe dunque - aggiunge - di immunità, ma in situazioni diverse bisogna agire in modo diverso, non si può equiparare un poliziotto ad un delinquente"
Le opposizioni all’attacco
- Critiche invece le opposizioni, a partire da Elly Schlein: "L'idea di scudo penale è davvero inaccettabile. In una democrazia anche chi ha il controllo della forza è sottoposto al controllo della magistratura. Sosteniamo le forze dell'ordine, ma con lo scudo penale fai passare l'idea che ciascuno può fare tutto ed è un'idea pericolosa", ha detto la segretaria del Pd a DiMartedì. "Chi parla di scudo penale non sa quel che dice - osserva il presidente del M5S, Giuseppe Conte - In uno Stato democratico non si possono creare spazi di impunità per i politici, per gli agenti e le forze dell'ordine che invece devono per primi rispettare la legge". Il provvedimento sulla "sicurezza lo stiamo contestando in tante sue parti - ha aggiunto Conte - ma il dibattito di queste ultime ore è viziato. Noi del Movimento 5 Stelle stiamo con le forze dell'ordine, che tutti i giorni tutelano la legalità e garantiscono sicurezza ai cittadini, spesso lavorando in condizioni stressanti. Dobbiamo fare di tutto per metterle nelle migliori condizioni, anche concretamente con risorse aggiuntive. Massima solidarietà alle forze dell'ordine giustamente aggredite per il disordine dei giorni scorsi". Secondo Nicola Fratoianni di Avs "il solo immaginare norme per uno scudo penale per le forze dell'ordine come stanno immaginando alcuni settori della destra al governo sia una bestialità, che va contro la nostra Costituzione". "Io penso che in uno Stato di diritto - prosegue il leader di Sinistra Italiana - sia normale che di fronte ad ipotetici reati ci sia un obbligatorio accertamento della verità . E questo è ancora più importante per chi indossa una divisa e ha il monopolio della forza, e in uno Stato democratico un principio simile non dovrebbe nemmeno passare per l'anticamera del cervello di metterlo in discussione. Perché tutto ciò non ha nulla a che vedere con la tutela dell'onorabilità e del rispetto dovuto alle forze dell'ordine. Semplicemente ha a che fare con una logica di impunità, che non è buona per nessuno a partire proprio dalle forze dell'ordine"
Le osservazioni del Colle sul Ddl sicurezza
- Tornando al testo del Ddl sicurezza, le osservazioni che il Quirinale ormai da tempo ha fatto pervenire al governo sono cinque: le Sim ai migranti; le donne incinte in carcere; la resistenza passiva in carcere; la lista delle opere pubbliche strategiche (contro cui diventa reato manifestare) che dovrebbe essere stilata dal Parlamento e non da un organo amministrativo; l'impossibilità di cancellare le attenuanti, lasciando solo le aggravanti, in caso di violenze contro la polizia. Se la maggioranza decidesse di non tenerne conto in ambienti parlamentari non si esclude che il capo dello Stato Sergio Mattarella possa rimandare il testo alle Camere, oppure che possa intervenire la Corte Costituzionale. Di qui l'input di procedere con una terza lettura rapida, per approvare il provvedimento possibilmente entro due mesi.
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