
Il ritrovamento apparterrebbe a un'antica sima (l'estremità superiore del tetto di un tempio ancora non identificato o mai conosciuto), ed è stata rinvenuta durante le ricerche archeologiche condotte dall'Università di Bochum sul traffico navale del porto orientale. Dal 26 agosto la il reperto sarà esposto all'antiquarium del Baglio Florio nel Parco archeologico della cittadina siciliana

Un prezioso blocco di marmo scolpito raffigurante una testa di leone, che si presenta completamente intatta e in uno stato di conservazione impeccabile, è emerso come ritrovamento archeologico a Selinunte, in Sicilia
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Si tratta di una sima antica, la parte superiore del tetto di un tempio, che è stata individuata dal noto archeologo Jon Albers nel corso delle indagini condotte dall'Università di Bochum. La scultura appena rinvenuta, la cui opera di restauro sarà avviata nei prossimi mesi in un cantiere aperto, vedrà la collaborazione di esperti provenienti da Germania e Italia
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Questo prezioso reperto sarà presentato al pubblico a partire dal prossimo sabato, 26 agosto, quando verrà esposto presso l'antiquarium del Baglio Florio all'interno del Parco archeologico di Selinunte, situato a Castelvetrano, nella provincia di Trapani
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Si tratta di un reperto imponente, alto circa 62 cm per un peso di oltre 250 kg. In passato erano state rinvenute alcune decorazioni molto grandi, circa 70 centimetri d'altezza, provenienti dal Tempio di Eracle ad Agrigento e dal Tempio della Vittoria a Himera, realizzate in calcare locale di alta qualità, ma questa è sicuramente più preziosa data la sua fattura in marmo importato dalle isole greche, forse da Paros. Un materiale estremamente raro, se si considera che nel IV secolo a.C. queste decorazioni erano realizzate in terracotta e successivamente in pietra

La sima aveva la doppia funzione di abbellire il tempio e di raccogliere l'acqua piovana che poi veniva fatta defluire da beccucci a forma di testa di leone. "Questa è una scoperta straordinaria, se si pensa che sono soltanto nove i templi del V secolo con una sima in marmo greco in tutta l'Italia meridionale e in Sicilia - ha affermato l'assessore ai Beni Culturali e identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato - e lascia presupporre che Selinunte abbia ancora tanto da raccontarci"

"Anche lo stesso fatto che sia stata ritrovata nella zona portuale e negli immediati dintorni del quartiere delle fornaci dell'antica città, permette di avanzare ipotesi sia sui contatti commerciali della città che sulle capacità tecniche degli abitanti", ha concluso Scarpinato

Sebbene il blocco sia conservato molto meglio rispetto ad altri simili reperti, manca il caratteristico beccuccio per l'acqua. Manca anche la criniera posteriore del leone (che potrebbe essere stata applicata con un materiale diverso, viste le tracce residue sul marmo), e anche la decorazione nella parte superiore della lastra non è stata terminata

Proprio per queste condizioni, la sima non solo fa ipotizzare l'esistenza di un tetto in marmo finora sconosciuto in Sicilia, ma permette anche di comprendere meglio i processi di produzione di questi elementi architettonici. E poiché è stata ritrovata nella zona portuale e negli immediati dintorni del quartiere delle fornaci dell'antica Selinus, permette di avanzare ipotesi sia sui contatti commerciali della città che sulle capacità tecniche degli abitanti

Finora sono conosciuti soltanto nove templi del V secolo con una sima in marmo greco in tutta l'Italia meridionale e la Sicilia, scoperti principalmente nel XIX e all'inizio del XX secolo
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