Strage festa Hanukkah Sydney, 15 vittime. Attentatori erano padre e figlio. Cosa sappiamo

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Introduzione

Due uomini, padre e figlio di 50 e 24 anni, usando fucili hanno colpito una festa ebraica a Bondi Beach, nella città australiana. Tra le vittime anche il rabbino e una bambina. Decine i feriti, gravi due poliziotti. Uno degli assalitori è stato ucciso dalla polizia, l'altro è ricoverato in condizioni critiche. Uno dei due era “noto” ai servizi segreti, secondo i media, "erano legati all'Isis". Le autorità parlano di “atto terroristico” progettato “per colpire la comunità ebraica”. Un fruttivendolo musulmano ha disarmato uno dei killer, virale il video che mostra l'azione eroica che ha evitato altri morti. Netanyahu accusa l'Australia di aver “gettato benzina sul fuoco dell’antisemitismo" con il riconoscimento dello Stato di Palestina. Ecco tutto quello che si sa finora.

Quello che devi sapere

Cosa è successo

Nel tardo pomeriggio di ieri due uomini hanno aperto il fuoco sulla folla a Bondi Beach, la celebre spiaggia di Sydney, in Australia, sparando almeno 50 colpi di fucile contro le famiglie riunite in riva al mare per celebrare la festività ebraica di Hanukkah. La festa “Chanukah by the Sea” era iniziata alle 17 ora locale ad Archer Park, una spianata erbosa proprio a ridosso della spiaggia. C’erano circa mille persone alla festa. Iniziano gli spari e il panico. La prima telefonata al numero d'emergenza arriva alle 18.47. Alle spalle del parco c'è uno stradone, Campbell Parade, con un ponte pedonale rialzato. Da lì i due uomini in maglietta nera sparano sulla folla.

 

Per approfondire: Attentato a Sydney, spari durante la festa di Hanukkah a Bondi Beach: morti e feriti. FOTO

L’eroe che ha disarmato un killer

La carneficina poteva essere anche più grave: la polizia ha trovato rudimentali ordigni esplosivi su un veicolo nella zona dell'attacco. A neutralizzare i killer è stato l'intervento della polizia ma prima anche il coraggio di un passante che ha disarmato a mani nude uno degli attentatori. Ahmed al Ahmed, 43 anni, ha trovato il coraggio di sgusciare tra le macchine parcheggiate e saltare addosso a un terrorista, gli ha strappato il fucile di mano e glielo ha puntato contro. "Un vero eroe - dirà più tardi il premier del Nuovo Galles del Sud Chris Minns - Molte persone questa notte sono vive grazie a lui". Il terrorista disarmato è tornato verso il ponte dal complice, che nel frattempo vedendo l'altro in difficoltà spara contro Ahmed, ferendolo al braccio. Un video girato da un drone che volteggia sopra il ponte riprende poco dopo il killer già a terra, privo di sensi. L'altro terrorista è ancora in piedi e continua a fare fuoco, da un lato del ponte e poi dall'altro, riparandosi dietro le spallette, ma gli agenti che avanzano sparando tra le auto ormai lo hanno accerchiato. Viene colpito anche lui, cade al suolo.

 

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Il bilancio

Le vittime confermate sono 15 (più uno degli assalitori) mentre altre 27 persone ferite sono ricoverate negli ospedali di Sydney. Le autorità sanitarie del Nuovo Galles del Sud riferiscono che tra le persone ricoverate sei sono in condizioni critiche, sei in condizioni critiche ma stabili e 13 sono in condizioni stabili. Tra le vittime ci sono anche il rabbino di Sydney Eli Schlanger, un sopravvissuto all’Olocausto e una bambina di 10 anni, la più giovane ad aver perso la vita. Si chiamava Matilda. Stava festeggiando insieme alla famiglia ed è deceduta in ospedale per le ferite riportate.

 

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Gli attentatori

I due uomini armati che hanno compiuto la strage erano un padre cinquantenne e suo figlio ventiquattrenne, ha dichiarato la polizia australiana. "Il cinquantenne è deceduto (ucciso dalla polizia ndr.). Il ventiquattrenne è attualmente in ospedale", ha dichiarato il commissario di polizia del Nuovo Galles del Sud, Mal Lanyon, in una conferenza stampa. "Posso dire che non stiamo cercando altri autori di reato", ha aggiunto. L'emittente australiana Abc, citando il servizio d'intelligence interna di Canberra Australian Security Intelligence Organisation (Asio), scrive che i due uomini, il padre e figlio Said e Naveed Akram, avevano giurato sottomissione all'Isis nel 2019, ma malgrado ciò, Naveed aveva un regolare porto d'armi. Abc ha appreso che gli investigatori ritengono che gli uomini armati avessero giurato fedeltà al gruppo terroristico dello Stato Islamico, del quale sono state trovate due bandiere sull'auto usata dai terroristi. "Uno di questi individui ci era noto, ma non in una prospettiva di minaccia immediata" ha fatto sapere l'intelligence australiana.

 

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I legami con Isis

L'Asio si è interessata a Naveed Akram sei anni fa, dopo che la polizia aveva sventato i piani per un attacco terroristico dell'Isis, ed era legato a Isaak El Matari, il quale - scrive ancora Abc - "sta scontando sette anni di carcere per aver pianificato un'insurrezione dell'Isis in qualità di autoproclamato comandante australiano del gruppo terroristico. Abc scrive infine che, dei due terroristi di origine pachistana, il padre Naveed, era detentore di un porto d'armi regolare, malgrado il precedente di sei anni fa. Il primo ministro Anthony Albanese, scrive Abc, ha confermato che Naveed Akram è venuto a conoscenza dell'Asio per la prima volta nell'ottobre 2019 ed è stato indagato per un periodo di sei mesi, ma è stato valutato che non rappresentasse una minaccia.

Netanyahu attacca

"Un atto di malvagio antisemitismo che ha colpito al cuore la nazione”, ha commentato a caldo il primo ministro Anthony Albanese. “Il male che si è scatenato a Bondi Beach è incomprensibile". All'Australia e alla sua comunità ebraica è arrivata la solidarietà dei principali leader internazionali, insieme a quella della comunità musulmana australiana e dell'Autorità Palestinese. Israele però ha puntato il dito contro Canberra, “colpevole” a suo dire di avere tra l'altro riconosciuto lo Stato Palestinese: il governo australiano "ha gettato benzina sul fuoco dell'antisemitismo - ha affermato il premier Benyamin Netanyahu - Si diffonde quando i leader rimangono in silenzio".    

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Il lutto in Australia

In Australia bandiere a mezz'asta in segno di lutto, ha dichiarato il primo ministro Anthony Albanese. "Oggi le bandiere sventoleranno a mezz'asta in tutto il Paese per rendere omaggio a tutti coloro che hanno perso la vita e a tutti i feriti", ha detto. Alle 18.47 di oggi, 24 ore esatte dall’inizio della strage, candele saranno accese alle finestre degli australiani in memoria delle vittime. L'iniziativa, partita dai leader della comunità ebraica, è stata appoggiata anche dal primo ministro. L'attentato ha avuto come obbiettivo i partecipanti alla festa ebraica di Hannukah, la festa delle luci che si celebra anche con l'accensione di un candelabro a nove bracci.

Una candela a Bondi Beach

La legge sulle armi

Il governo australiano ha deciso di riformare la legge sulle armi dopo la strage di Bondi Beach. Durante una riunione di governo, presieduta dal premier Albanese, è stato “convenuto che era necessario un intervento forte, deciso e mirato sulla riforma della legge sulle armi come azione immediata, compresa la rinegoziazione dell'Accordo nazionale sulle armi da fuoco, istituito dopo la tragedia di Port Arthur del 1996, per garantire che rimanga il più solido possibile nell'attuale contesto di sicurezza in continua evoluzione”. In una nota diffusa al termine della riunione si legge che “i primi ministri hanno concordato di rafforzare le leggi sulle armi in tutto il Paese”, polizia e procuratori generali sono chiamati a elaborare delle opzioni. Sul tavolo, l'istituzione del Registro nazionale delle armi da fuoco e il ruolo dell'intelligence criminale per valutare le licenze per armi da fuoco. Si intende poi limitare il numero di armi da fuoco che un singolo individuo può detenere, le licenze per armi da fuoco a tempo indeterminato e i tipi di armi legali. Inoltre una condizione per ottenere una licenza per armi da fuoco sarà  possedere la cittadinanza australiana. Come priorità immediata, il governo australiano inizierà a lavorare su possibili ulteriori restrizioni doganali sulle importazioni di armi da fuoco e di altri tipi di armi, tra cui la stampa 3D, le nuove tecnologie e le attrezzature per armi da fuoco che possono contenere grandi quantità di munizioni.

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Teste di maiale in cimitero musulmano

Alcune teste di maiale macellate sono state usate per vandalizzare il cimitero musulmano a Narellan, nella zona sud-occidentale di Sydney. Secondo quanto riporta la polizia del Nuovo Galles del Sud, intorno alle 6 del mattino sono stati segnalati resti di animali abbandonati all'ingresso di un cimitero in Richardson Rd, Narellan.

 

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In Italia massima attenzione sugli obiettivi ebraici

Intanto nel mondo resta alta l’allerta su obiettivi sensibili. In Italia è stato diramato un alert in una circolare del Dipartimento della Pubblica sicurezza per mantenere la massima attenzione sui possibili obiettivi ebraici nel nostro Paese.

 

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